Europa Verde: “Serve un approccio bilanciato nella manutenzione fluviale”

I portavoce Tetti e Pardini: “Ogni intervento tenga conto dell’equilibrio necessario tra la sicurezza e la conservazione degli habitat naturali”
I portavoce di Europa Verde Toscana e Europa Verde Lucca, Eros Tetti e Luca Fidia Pardini, intervengono sulle recenti discussioni sulla manutenzione della vegetazione fluviale, in particolare quella attuata lungo il corso del Fiume Serchio.
“Cominciamo col dire – spiega – che siamo solidali con le preoccupazioni dei cittadini e delle cittadine che vivono vicino al fiume e che, nel corso dei decenni, hanno subito ingenti danni a causa delle alluvioni. È però fondamentale comprendere che, oggigiorno, la gestione dei corsi d’acqua si basa su studi multidisciplinari avanzati, che considerano la sicurezza idraulica, la conservazione degli ecosistemi e il valore paesaggistico in un approccio integrato. Questo non è sempre stato fatto in passato, anzi si può sicuramente affermare che i problemi attuali dei corsi d’acqua, tra cui la carenza di ghiaia e di biodiversità, dipendano dalla gestione dissennata in voga allora. È pertanto opportuno che la discussione su queste tematiche, che certamente deve coinvolgere la popolazione interessata, sia portata avanti sui binari di un approccio scientifico, più che di impressioni personali e parziali”.
“La direttiva europea sulle alluvioni e quella sulle acque, insieme alla direttiva regionale toscana 1315/2019, delineano chiaramente l’importanza di un approccio bilanciato nella manutenzione fluviale. Tale approccio è stato adottato nei lavori di manutenzione ordinaria del Fiume Serchio, dove, nonostante alcune criticità, si è riusciti a preservare una fascia di vegetazione ripariale essenziale per la funzionalità ecologica e idraulica del fiume. La manutenzione svolta mira non solo a facilitare il deflusso idrico e a monitorare le strutture di contenimento, ma anche a proteggere la biodiversità (sia dell’avifauna che delle specie ittiche) e a prevenire l’erosione. È importante sottolineare come ogni intervento sia guidato da esperti del settore e venga eseguito tenendo conto dell’equilibrio necessario tra la sicurezza fluviale e la conservazione degli habitat naturali. In particolare, l’attenzione dedicata alla gestione delle specie aliene invasive, come la robinia, dimostra l’impegno verso una manutenzione che rispetti la dinamica e l’integrità ecologica del fiume. Queste pratiche sono fondamentali per garantire che i nostri corsi d’acqua possano adempiere al loro ruolo vitale nell’ecosistema, mitigare gli effetti del cambiamento climatico (tra cui l’erosione delle coste e il depauperamento della falda idrica) e valorizzare il paesaggio“.
Europa Verde ribadisce “l’importanza di un dialogo basato su conoscenze scientifiche e tecniche solide (collaborando con enti come il Cirf, Comitato italiano per la riqualificazione Ffuviale e con le equipe di esperti del Consorzio di Bonifica) e continuerà a impegnarsi per favorire l’informazione e il confronto con tutta la cittadinanza e in particolare quella più esposta al rischio idraulico. Tutto questo sempre nell’ottica di promuovere una gestione ambientale consapevole e sostenibile dei nostri corsi d’acqua. La salute dei nostri fiumi è essenziale non solo per la biodiversità che ospitano ma anche per il benessere delle comunità che ne dipendono”.