San Pietro a Vico, Olivati (Lucca Futura): “Dal Comune nessuna risposta ai cittadini”

7 marzo 2024 | 15:46
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San Pietro a Vico, Olivati (Lucca Futura): “Dal Comune nessuna risposta ai cittadini”

Il capogruppo in Consiglio: “L’amministrazione esegue interventi in ritardo e si prende meriti che non ha”

“San Pietro a Vico, il Comune non solo non dà risponde ai cittadini, esegue interventi in ritardo, ma si prende meriti che non ha”.

A dirlo è il capogruppo di Lucca Futura in consiglio comunale, Gabriele Olivati, che afferma: “A inizio febbraio 2024 il comune comunicava l’avvio di lavori nel paese, entro primavera, per ‘460mila euro finanziati dal Comune’. Peccato che i quattro interventi previsti nel paese sono un’eredità del progetto unitario convenzionato lasciato in eredità dal centrosinistra, che prevede una rotatoria all’intersezione tra via dell’Acquacalda e via per Marlia, un ampliamento del parcheggio pubblico attiguo al cimitero, un parcheggio pubblico a servizio della scuola primaria e un’area a verde pubblico”.

“Il comunicato delle Cartiere Cardella – continua Olivati – ci ricorda di aver versato i soldi a dicembre 2022. La lentezza dell’amministrazione comunale è enorme. Dopo quasi due anni dall’approvazione del progetto unitario convenzionato, il Comune annuncia che a primavera cominceranno (in ritardo) i lavori per metà degli interventi promessi. Ma le mancate risposte non riguardano solo i lavori pubblici. In aggiunta a questo, ci sono i timori dei cittadini su possibili sostanze inquinanti nell’ex Molino Pardini, rispetto al quale c’è una richiesta dell’opposizione di un sopralluogo della commissione lavori pubblici e ambiente. Richiesta platealmente ignorata dal presidente della commissione, Marco Santi Guerrieri”.

“Perché tanta opacità dell’amministrazione, al punto di obbligare i cittadini e le aziende a intervenire sulla stampa? – conclude il consigliere di Lucca Futura – Con due interrogazioni presentate, chiederò all’amministrazione di riferire in consiglio. San Pietro a Vico è una cerniera tra la campagna e la città, periferia industriale con molti capannoni vuoti, un tempo cuore della produzione di farine. Non basta un pigro comunicato ogni tanto, ma serve una prospettiva di recupero di tutto il quartiere”.