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Forum per la Pace, un nuovo presidio in piazza San Michele contro la guerra a Gaza e in Ucraina

11 marzo 2024 | 15:31
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Forum per la Pace, un nuovo presidio in piazza San Michele contro la guerra a Gaza e in Ucraina

Chiesto un incontro al prefetto per consegnare un documento per il governo. Appuntamento mercoledì (13 marzo) dalle 17 in piazza San Michele

Un nuovo presidio per la pace indetto dal Forum per la Pace di Lucca della Versilia. Si terrà mercoledì (13 marzo) dalle 17 in piazza San Michele a Lucca. Per l’occasione è stato richiesto un incontro al prfetto per consegnare un documento da trasmettere con urgenza al governo italiano.

Fra le richieste “la ferma condanna della scelta operata dal parlamento italiano il 5 marzo di approvare la partecipazione alla missione Aspides nel Mar Rosso: quanto sta avvenendo nel Mar Rosso è solo una parte di una tragedia più ampia, quella della Palestina, che va avanti ormai da decenni, e che potrà trovare una soluzione solo se affrontata all’interno del contesto più ampio da cui deriva; di ribaltare la logica fin qui seguita da governo e parlamento: no al “pensiero unico bellicista”, cioè se vuoi la pace devi fare la guerra, ma interrompere la spirale della guerra dando finalmente spazio ai tavoli di trattativa, per Ucraina, Palestina e Mar Rosso; la necessità drammaticamente urgente del cessate il fuoco permanente in Palestina e del potenziamento delle risorse della agenzia Onu di sostegno ai rifugiati palestinese (Unrwa), sospese anche dal governo italiano, per interrompere le disumane sofferenze del popolo palestinese e degli atti genocidari in atto sotto i nostri occhi, anche in applicazione di quanto stabilito dalla Corte internazionale di giustizia; l‘urgenza di procedere al riconoscimento dello stato della Palestina“.

“Per tutto questo – conclude il Forum – ci rivolgiamo nuovamente al governo italiano e degli altri paesi Ue per chiedere di sospendere la missione Aspides e riprendere con decisione la via diplomatica, per risolvere alla radice tutti i problemi che minano drammaticamente la stabilità della regione mediorientale, la vita e i diritti di tutti i suoi popoli, evitando il rischio di una pericolosissima excalation; attivare tutte le risorse diplomatiche e politicheper fermare la carneficina a Gaza, attraverso il cessate il fuoco e la garanzia di un adeguato aiuto umanitario; ripristinare il contributo ai fondi Onu per i rifugiati (Unrwa); riconoscere lo stato palestinese come già fatto da oltre il 70 per cento dei paesi facenti parte delle Nazioni Unite (138 su 193 a luglio del 2019) nel quadro delle risoluzioni dell’Onu e del diritto internazionale; attivare tutte le risorse diplomatiche e politiche per la cessazione del conflitto in Ucraina“.