Piano operativo, ancora niente di fatto sul calendario dei lavori in commissione: è sempre scontro sul metodo

L’opposizione contesta la volontà di fornire il materiale per la discussione a blocchi. Lo schema prevede tre settimane di lavori con tre sedute a settimana. Accolte anche osservazioni ‘tardive’ ancora da controdedurre
Tentativi di mediazione, incontri ristretti e allargati, telefonate e prove di intesa. Ma alla fine anche questa mattina (11 marzo) in commissione urbanistica non si è arrivati all’intesa fra maggioranza e opposizione sui metodi per arrivare all’approvazione definitiva del piano operativo, lo strumento principe per l’ordinato sviluppo edilizio del territorio, chiesto a gran voce (con modifiche) dalle associazioni di professionisti che nelle scorse settimane hanno elencato i propri desiderata proprio ai commissari comunali.
Oggi doveva essere il momento del confronto. Si è trasformato in una sorta di muro contro muro che, questa l’impressione, non sarà facile da superare.
Da una parte una maggioranza che vuole accelerare, come da richiesta del sindaco Mario Pardini, che è ancora titolare della delega all’urbanistica, dopo che si è sistemata la questione del dirigente, con l’architetto Alessandro Marioni che ha messo fine a un valzer che in pochi mesi ha visto alternarsi nel ruolo tre professionisti diversi. E che ha studiato un modello secondo cui la discussione di osservazioni e controdeduzioni potrebbe essere vagliata dalla commissione con tre settimane di lavoro con tre convocazioni settimanali. Nove sedute, insomma, e un lavoro a tamburo battente che permetterebbe di avere i lavori di analisi da riconsegnare agli uffici entro fine aprile o inizio.
Dall’altra l’opposizione, che è la fautrice del piano operativo di cui si discute, essendo stato adottato sotto la giunta Tambellini, ma che, proprio per questo, e anche un po’ per contraddire alcune affermazioni di radicale modifica dello strumento ritenute semplicistiche fatte in campagna elettorale da Pardini & Co., vuole seguire con attenzione e fino in fondo i lavori che porteranno alla parziale modifica dello strumento urbanistico.
Ecco che la commissione ‘monstre’ di questa mattina, presieduta da Lorenzo Del Barga di Difendere Lucca, durata oltre due ore, ha visto una serie di botta e risposta che non hanno portato a una scelta condivisa né all’approvazione di alcun calendario di lavori.
Il primo elemento che divide maggioranza opposizione è la volontà della maggioranza di fornire ai commissari e ai consiglieri di opposizione osservazioni e controdeduzioni non in un’unica soluzione ma a blocchi. Un metodo, accoppiato ai tempi stretti di analisi, che secondo il centrosinistra renderebbe difficoltoso il lavoro di chi non ha la possibilità di lavorare con il documento completo e con il dirigente.
Nella discussione, peraltro, è emerso che il sindaco ha recepito nelle ultime settimane alcune osservazioni arrivate in questi giorni, ovvero ampiamente fuori tempo massimo. Gli uffici, insomma, sono ancora al lavoro e, per queste osservazioni ‘tardive’ (molto contestate soprattutto da Gabriele Olivati di Lucca Futura, che ritiene che solo in pochi abbiamo potuto godere di questa discrezionalità dell’amministrazione) c’è tempo fino al 10 di marzo.
Fra gli interventi anche quelli di Serena Mammini (Pd), la ‘madre’ del piano operativo nella giunta Tambellini, che ha invitato l’amministrazione ad andare avanti per la sua strada “consapevoli però – ha detto – che l’opposizione deve fare il suo lavoro”. Giannini (Pd) ha sottolineato come quello in approvazione sia comunque il piano dell’amministrazione Tambellini e per questo “è interesse della minoranza anche portarlo in fondo migliorato dalle osservazioni, ma senza fare le belle statuine e con gli strumenti giusti per svolgere il nostro ruolo politico”.
Sindaco e maggioranza hanno ribadito, dal canto loro, la bontà del metodo di lavoro, appellandosi anche all’esperienza di Prato, Comune a guida Pd. Il presidente Del Barga ha incassato un sostanziale placet dai consiglieri di maggioranza sul metodo e ha convocato un’altra riunione per lunedì prossimo dove si approverà almeno il calendario delle commissioni.
Se ciò avverrà con i soli voti della maggioranza e senza concessioni (Olivati ha chieso la convocazione di qualche seduta di pomeriggio per motivi di lavoro) c’è da pensare che la battaglia si trasferirà al momento dell’approvazione in aula a Palazzo Santini. E verterà sui tempi per la discussione e la modalità di voto. Con il rischio maratona per arrivare all’approvazione nei tempi auspicabili, ovvero prima della fine dell’anno.