Elezioni amministrative, i dissidi in Fratelli d’Italia condizionano la coalizione di centrodestra: il rischio è la frammentazione

Il nodo Capannori non si sblocca e negli altri territori gli esponenti del partito procedono in ordine sparso fra fughe in avanti e veti: non è escluso un intervento da Roma
Fratelli… coltelli. Viene fin troppo semplice la citazione del film di Maurizio Ponzi, con soggetto dei Vanzina, che a fine anni Novanta vedeva come protagonisti, fra gli altri, Emilio Solfrizzi e Simona Ventura.
Il paragone è con la situazione che in questi giorni sta vivendo il partito di maggioranza relativa in provincia di Lucca (e anche a livello nazionale), Fratelli d’Italia, che pare non aver superato con il congresso a livello provinciale di qualche mese fa. i dissidi interni.
La vicenda è nota: Riccardo Giannoni (sostenuto dal consigliere regionale Vittorio Fantozzi) confermato coordinatore provinciale, Michele Giannini (molto vicino all’onorevole Riccardo Zucconi) che fa un passo indietro dietro garanzie di equilibrio nella composizione del direttivo provinciale, di cui è uno dei componenti.
Tutto più o meno liscio (ma con tanta ‘dialettica’ a distanza) almeno fino al momento della decisione delle candidature per le prossime amministrative. A partire da Capannori e giù giù fino ai comuni più piccoli della Valle del Serchio, passando da centri importanti come Barga, Borgo a Mozzano, Gallicano e Castelnuovo Fratelli d’Italia, infatti, avrebbe dovuto fungere da ‘faro’ della coalizione. E invece…
Partiamo proprio dal Comune più importante che dovrà rinnovare sindaco e consiglio comunale, Capannori. Tutti d’accordo, nel centrodestra (almeno da un certo punto in poi), per la candidatura dell’attuale capogruppo di Fratelli d’italia in Consiglio, Matteo Petrini che, però, visto il tergiversare della coalizione e una certa titubanza anche del suo partito di riferimento prima ritira il suo assenso alla candidatura, quindi invita a trovare un’intesa per appoggiare la candidatura civica di Rontani. Una posizione che ha portato, proprio oggi, la Lega (lo aveva fatto, più timidamente, anche Forza Italia), a chiedere che sia Fratelli d’Italia a fare chiarezza ma con qualche paletto: se non sarà Petrini il candidato la scelta dovrà ricadere nella rosa presentata dagli altri partiti della coalizione. Ovvero su Scannerini di Forza Italia o sui nomi di Caruso e Spadaro presentati proprio dalla Lega.
Centrodestra a Capannori, la Lega cerca di uscire dall’impasse: “Fratelli d’italia faccia chiarezza”
Nel frattempo proprio per questa divisione all’interno del partito della Meloni, una divisione che si è plasticamente vista anche ieri durante la visita del ministro dello sport Andrea Abodi al palazzetto dello sport di Lucca, i problemi si sono succeduti a cascata, soprattutto nella Valle del Serchio.
In attesa dell’ufficializzazione da parte del partito degli appoggi ufficiali ai singoli candidati, infatti, la parte del partito che fa riferimento al sindaco Giannini ha in qualche modo anticipato le proprie scelte e lo stesso ha fatto, dal canto suo, il vertice del partito a livello provinciale.
A Gallicano, ad esempio, dove è arrivato un sostanziale imprimatur alla terza candidatura del sindaco uscente David Saisi da una parte del partito, mentre l’altra, quella vicina al sindaco Giannini, preferirebbe la candidatura di centrodestra presentando sul tavolo il nome di Gaia Pinocci; a Barga dove esponenti del partito locale (e lo stesso Giannini) erano fra i presenti all’ufficializzazione della candidatura di Lucia Morelli per la civica ‘Fare Barga’; infine a Borgo a Mozzano dove mentre il partito stava attendendo l’ufficialità della discesa in campo dell’ex primo cittadino Francesco Poggi è arrivato l’ok di un pezzo di partito (anche in questo con tanto di presenza fisica al via alla campagna) alla candidatura a primo cittadino di Cipriano Paolinelli della Lega. Stop, invece, a Castelnuovo Garfagnana, sempre dai ‘gianniniani’, almeno per ora alla candidatura contro l’uscente Andrea Tagliasacchi (che corre per il tris) dell’avvocatessa Elena Picchetti, esponente di punta del partito a livello locale e provinciale.
Una situazione che potrebbe alla fine sfociare anche in divisioni nel centrodestra, ancora più pesanti perché arriverebbero in realtà sotto i 15mila abitanti in cui non c’è il ballottaggio.
Quale la soluzione allora? O un nuovo patto fra le diverse anime del partito, magari con un intervento da Roma (in passato ha avuto un peso non irrilevante l’intervento dell’onorevole Giovanni Donzelli, ma si potrebbe anche andare verso un commissariamento del partito a livello provinciale), o una separazione ufficiale, magari da ufficializzare appena all’indomani dell’esito elettorale.
Quello che è certo, come si è visto oggi a Capannori, questa situazione starebbe creando qualche insofferenza anche nell’intera coalizione. Serve davvero, forse, un atto di chiarezza prima che la situazione possa in qualche modo inficiare anche la situazione più solida del centrodestra in provincia, quella del Comune capoluogo.