Corsa agli armamenti, Alfarano e Berti firmano la mozione contro le modifiche alla legge 185/1990

I consiglieri: “Oggi più che mai è fondamentale riaffermare i valori di pace e dialogo”
“Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”: questa mattina (12 aprile) è stata presentata nei Comuni di Lucca e di Capannori una mozione contro le modifiche in programma per la legge 185/1990.
“Oggi in cui la politica sembra lasciare spazio alla guerra, questo documento si propone di stimolare una riflessione sugli effetti distruttivi sia economici e soprattutto sociali della crescente corsa agli armamenti, ormai vista troppo spesso come normalità” dichiarano i consiglieri comunali di Lucca, Enzo Alfarano e di Capannori, Claudia Berti, primi firmatari delle rispettive coalizioni per questo documento.
Infatti importante contesto di riferimento è rappresentato dalla decisione del ministro della difesa Guido Crosetto nel marzo 2023, che ha portato alla costituzione del Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della difesa. Tale iniziativa riflette la convinzione che il ‘sistema difesa’ non solo sia uno strumento di politica estera, ma rappresenti anche un potente motore di crescita per il paese. Tuttavia, il 16 gennaio di quest’anno la Commissione affari esteri e difesa del Senato ha approvato tre emendamenti alla legge 185/90 che compromettono seriamente la trasparenza della relazione annuale al parlamento sulle esportazioni dall’Italia di materiali militari. Questi emendamenti, se approvati, si aggiungerebbero ad un testo già problematico, poiché modificherebbero i meccanismi di rilascio delle autorizzazioni, affidando le decisioni all’ambito politico senza un adeguato controllo tecnico che garantisca il rispetto dei criteri della legge italiana e delle norme internazionali.
Riguardo a questo la Rete pace e disarmo ha commentato: “Come eredi della grande mobilitazione della società civile che aveva portato all’approvazione di questa norma, non permetteremo che i profitti derivanti dalla produzione di armamenti siano considerati più importanti del rispetto dei diritti umani, della vita delle popolazioni e degli sforzi per la costruzione della pace”.
Nella provincia di Lucca, numerose realtà promuovono la mobilitazione in difesa della Legge 185/1990. La diocesi di Lucca infatti ha organizzato un incontro pubblico con il sostegno di diverse organizzazioni, tra cui Acli, Agesci, Associazione Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica, Banca Etica, Federazione Chiese Evangeliche, Libera, Movimento dei Focolari, Pax Christi, oltre a altre realtà attive sui temi della pace come il Forum della pace di Lucca e Viareggio e l’Osservatorio della pace di Capannori.
“E’ per questo motivo – dichiarano Alfarano e Berti – che è nata in maniera congiunta questa mozione, che rappresenta la volontà di raccogliere la mobilitazione sociale presente nei nostri territori. Oggi più che mai è fondamentale riaffermare i valori di pace e dialogo, contrastando l’idea di individualismo e guerra che sempre più si stanno diffondendo in Europa e nella nostra quotidianità”.