Piano operativo, finito l’iter in commissione. Mammini (Pd) dice sì: “Scelte in coerenza con il passato”

L’ex assessore all’urbanistica: “Da sempre ho sottolineato l’importanza di fare presto e di mettere in attività lo strumento. Non farà i danni che abbiamo visto e conosciuto”
C’è chi dice sì. Nel giorno del definitivo ok in commissione urbanistica alle controdeduzioni alle osservazioni del piano operativo l’ex assessora all’urbanistica Serena Mammini, del Pd, è rimasta in aula allorché i ‘colleghi’ di opposizione, Gianni Giannini (Pd) e Gabriele Olivati (Lucca Futura) sono usciti contestando la mancanza di informazioni essenziali per potersi esprimere sul testo emendato, ventilando l’illegittimità dell’intero iter.
Serena Mammini, invece, è rimasta e ha anche votato sì alle controdeduzioni alle osservazioni che andranno poi in consiglio comunale per la successiva approvazione definitiva del piano da inviare per l’ultimo ok alla conferenza paesaggistica della Regione Toscana.
Un voto in dissenso verso il suo partito e verso l’opposizione in generale? Affatto. Un distinguo, certo, legato alla personale vicenda politica dell’ex assessora, prima e dopo il decennio Tambellini consigliera di opposizione e attiva in politica (e su questi temi) fin dai (bei?) tempi dell’esperienza in circoscrizione 7 a San Concordio.
A spiegare i motivi di una scelta, che non ha nulla di polemico nei confronti delle scelte del resto dell’opposizione, sulle barricate e pronta a chiedere l’illegittimità dell’iter, è la stessa consigliera Mammini.
“Certamente – spiega – aver fatto nove anni l’assessore all’urbanistica ed essermi occupata tanti anni di questa cosa mi dà una sensibilità diversa su questi temi. In questa partita ho preferito assumere un atteggiamento diverso. Fin dalla prima nota inviata alla stampa dopo la sconfitta elettorale ho sempre sottolineato l’importanza di fare presto e di mettere in attività il piano, che andava sicuramente modificato per certi aspetti e che lo sarà, prima possibile, con una variante, una volta che sarà messo in uso. La città ha necessità e bisogno di uscire il prima possibile dalla doppia conformità e di evitare la salvaguardia”.
“Certamente se avessimo vinto noi le elezioni – dice ancora – avremmo fatto molto più velocemente, perché il ‘cavallo’ era già in corsa. Basti pensare che abbiamo lasciato l’ufficio che stava catalogando e georeferenziando tutte le osservazioni. Anche noi avremmo al massimo variato alcune cose, senza necessità di riadottare il piano. Ma questo sarà uno strumento conformato con il piano paesaggistico e passato al vaglio della Valutazione ambientale strategica (Vas) per cui per fare una variante non ci vorranno tempi biblici come succedeva con il Regolamento urbanistico. Anche se è ovvio che certi strumenti hanno bisogno di un ufficio dedicato e di un monitoraggio costante. Solo in questo modo si può vedere dove è possibile intervenire o andare avanti. Proprio per questo anche un dirigente ad hoc è importantissimo”.
“Un’altra cosa importante – prosegue l’ex assessora – sarà il regolamento edilizio, lasciato pronto per la discussione con i geometri e gli ordini professionali. Questo piano si completa infatti con il regolamento edilizio. All’interno delle norme spesso ci sono rimandi a questo strumento, più di dettaglio”.
Alle polemiche di chi parla di possibilità di eccessiva edificazione, soprattutto a San Concordio e Sant’Anna, quartieri già gravati dalla cementificazione dei primi anni Duemila, la consigliera Pd risponde: “Sul tema bisognerebbe leggere, approfondire e guarsarsi intorno – spiega – Se si guarda alle tabelle di altri Comuni, anche vicini a noi, si parla del nulla. Va poi ricordato che molte delle schede norma risalgono a manifestazioni di interesse del 2018 e nel frattemo il mondo è fortemente cambiato. Comunque sia noi abbiamo deciso che entro il territorio già urbanizzato ci fosse la possibilità di edificare un minimo in cambio di standard urbanistici, come parcheggi e parchi pubblici, a disposizioni della popolazione ma effettuati a spese del privato. Se si parla di cifre a fronte di una edificabilità minima abbiamo fatto fronte alla richiesta di ricucitura di alcuni tessuti: piste ciclabili, strade di quartiere, camminamenti, per dotare di spazi pubblici la città. Quando entrerà in vigore, insomma, si capirà che questo piano operativo non fa i danni che abbiamo visto e conosciuto in passato. Anzi, è un Piano che ha cercato di fare ordine, guardanto all’interesse generale e confrontandosi con un territorio ricco, complesso e bello come il nostro, ma con alcune annose carenze infrastrutturali. Dal disegno generale che proviene dal Piano strutturale cerca di mettere tutto a sistema”.
“C’è di più – spiega Mammini – I piani norma prevedono tutti il passaggio tramite un piano attuativo o un Puc, che significa un nuovo passaggio in consiglio comunale con adozione e approvazione. In più molte previsioni sono fatte anche per esigenza dell’ente pubblico, vedi, ad esempio, l’asse suburbano. È evidente che per fare una nuova strada, anche solo per farci passare un calesse, serve un po’ di consumo di suolo…”.
Alla fine nella seduta di oggi (12 aprile) la consigliera Mammini ha votato sì alle controdeduzioni: “Il lavoro in commissione – conclude – è stato portato avanti con serietà e anche con quella tranquillità che purtroppo a me spesse volte in passato non è stata concessa. Gli uffici, come sempre, hanno fatto un fran lavoro. La presenza del dirigente, inoltre, ha garantito ogni volta la possibilità di approfondire i vari argomenti e di entrare nei dettagli normativi quando necessario. Insomma, un notevole arricchimento sulla materia. Materia complessa di sui spesso si parla a sport facendo un po’ di confusione e alcuni articoli usciti in questi giorni ne sono la prova. Ho votato le controdeduzioni anche perché hanno mantenuto una linea di coerenza rispetto al passato. Sono sicura e tranquilla della scelta che ho fatto. È un gran lavoro e la città ha bisogno di un piano che la metta in sesto: sono anni che si dice e siamo quasi in dirittura d’arrivo. Vediamo, poi, quando tornerà dalla conferenza paesaggistica. Speriamo che venga approvato il prima possibile e poi ci saranno tutte le opportunità e i modi per intervenirci”.
Alcuni dati del piano operativo
Le osservazioni sono stata 983 di cui 185 accoglibili (18,9%), 298 parzialmente accoglibili (30,3%), 484 non accoglibili (49.3%), 8 non pertinenti (0,8%), 4 non esaminabili (0,4%).
I punti affrontati sono stati 1559 di cui 383 accoglibili (24,57%), 328 parzialmente accoglibili (21,04%), 803 non accoglibili (51,51%), 33 non pertinenti (2,12%) e 12 non esaminabili (0,77%).