Elezioni a Capannori, Giovanni Baldacci si candida per entrare in Consiglio con Fdi

4 maggio 2024 | 13:42
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Elezioni a Capannori, Giovanni Baldacci si candida per entrare in Consiglio con Fdi

Il candidato consigliere: “La nostra città ha bisogno di nuovi impulsi”

Ci sarà anche Giovanni Baldacci tra la lista dei candidati di Fdi che si candidano ad entrare in consiglio comunale a Capannori.

Giovanni Baldacci si presenta così: “Faccio parte di Confraternita Misericordie, protezione civile, incendio ad alto rischio terzo livello, la cultura in tutte le sue sfaccettature è il mio ideale, di studio. Colgo l’occasione delle prossime elezioni comunali: là dove ci permette di decidere ciò che vogliamo, per il nostro futuro. In questo complesso momento socioeconomico. Fratelli d’Italia, si pone e si impone come partito, di forti proposte e di ideali per aiutare, giovani, famiglie, imprese grandi, piccole, medie, artigiani, commercianti, sia a livello nazionale che locale. Capannori, la nostra città ha bisogno di nuovi impulsi, di idee fattive, guardando con attenzione al futuro di tutti mettendo a disposizione, esperienza e onestà, maturata in molte battaglie nel tempo. sappiamo tutti che il nostro territorio al livello europeo è più grande come estensione. Oggi riscontro difficoltà tra istituzioni, famiglia, scuola, territorio, sicurezza. La nostra posizione geografica, esercita un’importate attività agricola, dove resterà l’unica fonte per sfamarci, arricchirci, progredire, sviluppare noi stessi senza dimenticarci del progresso tecnologico, e scientifico”.

“Uliveti, vigneti, perché no industrie, cartiere, cultura storica, rappresentata da meravigliose ville antiche, la cultura del vino conosciuta in tutto il mondo – prosegue -. Ritengo sia importante consolidare nuove forme di collaborazione. Eventi culturali, manifestazioni letterarie, concerti, spettacoli musicali teatrali, mostre, convegni, arte, eventi per valorizzare il nostro patrimonio culturale, come la nostra ricchezza ambientale, le tradizioni culinarie, attrazioni sociali. Solo così si può parlare di una vera comunità, educante dove la famiglia, la comunità rimane soggetto nella vita quotidiana, la famiglia come coppia, figli, nonni, nipoti, là dove si presenta come unità di vita, responsabilità educativa, formativa, sociale, condivisione di progetti futuri. Secondo una parte della critica, il modernismo si è sviluppato a partire dalla rivolta del Romanticismo contro gli effetti della rivoluzione industriale e dei valori borghesi. I quali si occupano a curare solitamente i propri interessi, senza tenere conto della singola cellula, che in realtà, compone il loro stesso mondo. Quale speranza diamo alle nuove generazioni, se distruggiamo la sua primariamente cellula? Credo anzi sono convinto che sia giunto il momento di realizzare, produrre, costruire, dare vita, a un sito di partenza per una integrazione sociale, che porti al rispetto, trasparenza, onestà, moralità, ai valori dell’amicizia”.

“La nostra insicurezza – continua -, come cittadino di Capannori è generata da abitudini, modi di essere, che alla fine non ci appartengono, spetta solo a pochi previlegiati di parte. I nostri interessi siano scevri (separato, lontano, appartato) da molti difetti che assillano l’essere umano, perché come citano gli antichi testi indiani; l’uomo che agisce di un disinteresse attivo consegue il Supremo“.

“Perché non creare un sito previlegiato, un giardino della cultura, del dialogo, di aggregazione, dove studenti, di ogni ordine e grado, possono studiare, incontrarsi, confrontarsi. Insegnati, docenti, famiglie, associazioni culturali, università, istituzioni, turismo locale, nazionale, internazionale, scambio di ideologie culturali, dove la famiglia la scuola diventano l’esperienza fondamentale di vita umana, personale, sociale, la centralità della persona, proposta educativa, dove un percorso coinvolga tutta la comunità, storia e valori dove l’amore per l’istruzione attraverso i secoli, dove bambini e bambine di ogni età maturano un ambiente che favorisca continui spazi di dialogo e di accoglienza, un rapporto con il territorio diventare poi soggetti attivi impegnati a conoscere le proprie abitudini – conclude -, le proprie responsabilità, valori di vita, giustizia e della Pace”.