Elezioni amministrative: liste ‘copia incolla’ in comuni diversi in Valle del Serchio

Stessi candidati, senza legame con il territorio, in diverse realtà. Il ‘caso’ di Careggine e Minucciano
La politica, si sa, è fatta di compromessi e anche di scelte che non sempre sono destinate ad avere un effetto immediato. A volte, infatti, si guarda ad altri obiettivi specialmente laddove, per diversi motivi, non si riesce o non vale la pena essere competitivi.
Fatto sta che scorrendo alcune delle liste civiche di ispirazione di centrodestra nei territori della Valle del Serchio non può che balzare agli occhi che ci sono una serie di candidature plurime, ovvero di candidati consiglieri che correranno in più comuni, seppur fra i più piccoli del territorio.
Con Gerardo Buongiorno, gorfiglianese candidato per il Comune di Minucciano, dipendente di una banca di Gallicano, contro il terzo mandato di Nicola Poli ci sono alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, non certo del territorio: Luca Bianchi, lucchese, consigliere nel cda di Lucca riscossioni e servizi, Laura Domenici, del coordinamento provinciale del partito della Meloni, Pietro Frati, di Ghivizzano, frazione di Coreglia, iscritto a Fratelli d’Italia e già candidato a sindaco in quel comune nel 2015, Luca Mastronaldi di Barga, Donatella Poggi, di Borgo a Mozzano e Paolo Ricci, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia di Capannori.
Quasi un ‘copia incolla’, almeno dalle comunicazioni giunte alle redazioni, con la lista in corsa per Careggine, dove come candidato sindaco corre il marito della consigliera di Fratelli d’Italia di Lucca, Mara Nicodemo, Fabio Alberto Barsotti. In lista ci sono Bianchi, Domenici, Frati e Ricci anche in questo caso, cui si aggiunge come capolista Iacopo Aquilini, responabile dei giovani di Fratelli d’Italia e consigliere nel Cda di Geal.
Altro caso di doppia candidatura, in attesa che le liste superano il vaglio degli organismi di controllo, è quello di Marina Staccioli, in lista come candidata consigliera sia a Castelnuovo sia a Stazzema.
Una strategia? Mancanza di alternative? Oppure una scelte per eleggere comunque degli iscritti da far valere con il peso di ‘consiglieri’ all’interno del partito? Di sicuro la ‘crisi di vocazione’ nell’ambito della politica è evidente. Ma da qui a ‘catapultare’ altrove candidati per presentare la lista potrebbe non essere un risultato di grande prospettiva, almeno per il territorio. Ma, come al solito, a decidere in maniera insindacabile saranno solo gli elettori nell’urna.