Servizio idrico, Baccelli e Mercanti (Pd): “A Lucca servono investimenti non battaglie dallo scontato esito fallimentare”

29 maggio 2024 | 12:41
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Servizio idrico, Baccelli e Mercanti (Pd): “A Lucca servono investimenti non battaglie dallo scontato esito fallimentare”

L’assessore regionale e la consigliera dem: “Serve unirsi in una battaglia per tutelare l’acqua lucchese, che è un bene per i nostri concittadini ma anche per molti toscani”

“Sul servizio idrico, Lucca ha bisogno di investimenti per sanare i propri storici deficit infrastrutturali in termini di fognature, mettere in sicurezza i pozzi dell’acquedotto da cui si approvvigiona la città di Lucca e una parte della Toscana costiera e, non ultimo, scongiurare il rischio di procedura di infrazione comunitaria“. Così l’assessore regionale Stefano Baccelli con la consigliera comunale Pd, Valentina Mercanti.

“Lucca – proseguono i due esponenti dem – ha molto meno bisogno di battaglie di retroguardia dallo scontato esito fallimentare. Non tanto per mancanza di volontà politica, ma perché il quadro delle leggi nazionali attualmente vigenti non lascia spazio ai voli pindarici immaginati dal consigliere Baldini. Se il consigliere davvero intende promuovere il prolungamento delle concessioni esistenti – tra cui quella di Geal – gli suggeriamo di bussare alla porta del suo segretario nazionale, Matteo Salvini, il quale, nella sua qualità di autorevole membro del governo di centrodestra, potrebbe promuovere una modifica delle norme di legge che stabiliscono, ormai da anni, il principio di temporaneità delle concessioni e la fissazione del loro limite massimo ordinario di durata in trenta anni, quale limite invalicabile alla legislazione regionale”.

“Dissentiamo totalmente dalla lettura fuorviante che egli ha dato della nostra posizione espressa nei giorni scorsi – dicono ancora – Qui non si tratta di difendere posizioni di partito, ma di fare l’interesse degli utenti lucchesi. Che, almeno finora, ci pare essere stato un po’ trascurato rispetto a tutte le alchimie amministrative, societarie e politiche messe in primo piano nel dibattito in corso. Alchimie a cui forse si ricorre per quella che ci appare una certa incapacità di centrare il punto da parte degli esponenti di Ccntrodestra al governo della città. Il punto è che il territorio di Lucca – in particolare l’Oltreserchio, così come tutti i paesi che si trovano sulla riva destra del Serchio, dove peraltro sono ubicati molti dei pozzi principali della città – ha ancora bisogno di enormi investimenti, soprattutto per quanto riguarda la rete fognaria: per estendere il servizio ai tanti cittadini che ne sono ancora sprovvisti e per mettere in sicurezza la nostra risorsa idrica, oggi minacciata dagli scarichi abusivi”.

“Certo, nell’ultimo quindicennio sono stati realizzati tantissimi investimenti dalle amministrazioni che si sono succedute – in particolare l’amministrazione Tambellini che grazie al collegamento Nozzano/Pontetetto ha reso finalmente possibile programmare l’estensione della rete fognaria in Oltreserchio – ma servono ancora tantissime risorse (nell’ordine di varie decine di milioni di euro) che non possono essere caricate solo sulla tariffa pagata dagli utenti, soprattutto in un gestore piccolo come sarebbe Geal, a meno di non immaginare una crescita stellare e inaccettabile della stessa – dicono – Se invece di fissarsi sui contenitori si ragionasse dei contenuti, si scoprirebbe infatti che le opere realizzate negli ultimi 15 anni sono state possibili in buona parte grazie all’accordo di programma siglato negli anni 2000 dalla Regione Toscana e da molti Comuni della Provincia di Lucca con il ministero dell’ambiente che ha consentito di stanziare, solo per il Comune di Lucca, 15 milioni di euro provenienti dalla fiscalità generale (10 milioni del ministero e 5 dell’amministrazione comunale) a cui si sono aggiunti 10 milioni della tariffa”.

“Quella fu una conquista importante, peraltro conseguita in modo bipartisan perché al governo nazionale c’era il centrodestra e al governo degli enti locali il centrosinistra – concludono Baccelli e Mercanti – Fu quello il quadro in cui fu possibile ottenere la salvaguardia che consentì di prolungare la vita di Geal – che rischiava di terminare nel 2011 – fino al 2025 proprio per dare attuazione a quell’accordo di programma. Tuttavia, oggi quella stagione, che certamente ha portato frutti importanti, è a tutti gli effetti in scadenza e non sarà prolungata con qualche escamotage politico-comunicativo. Serve invece unirsi su una battaglia per tutelare, attraverso gli investimenti e le risorse necessarie e realizzarli, l’acqua di Lucca che è una risorsa per i nostri concittadini ma anche per molti toscani. È in questo contesto – lo ripetiamo – e non nel quadro di proposte poco praticabili che è giusto ipotizzare, per il futuro, confini diversi da quelli attualmente previsti per gli ambiti ottimali e che superino la divisione del territorio lucchese”.

“Lo abbiamo detto e lo ripetiamo – concludono – Il Comune di Lucca ha in mano tutte le carte per far pesare il suo ruolo strategico essendo uno dei bacini idrici più rilevanti di tutta la Toscana. A patto di aver le idee chiare e di voler far valere la sua posizione per attuare una visione che guardi ai prossimi decenni e non al comunicato stampa dell’indomani mattina”.