Capannori, Petrini (Fdi): “In tanti mi hanno voltato le spalle. È stata condotta una campagna contro di me”

12 giugno 2024 | 16:54
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Lo sfogo del consigliere comunale: “Le altre forze politiche del centrodestra hanno disatteso gli impegni presi. La mia rinuncia alla candidatura a sindaco? Mi è stato ufficialmente chiesto a soli tre mesi dal voto”

In tanti mi hanno voltato le spalle, c’è stata anche una compagna elettorale condotta contro di me. Le altre forze politiche del centrodestra, che oggi mi attaccano, hanno disatteso gli impegni presi. Io ho rifiutato la candidatura a sindaco perché mi è stato ufficialmente chiesto ciò a soli tre mesi dal voto”. È questo, in estrema sintesi, lo sfogo del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Matteo Petrini che, dopo mesi in cui è rimasto in silenzio nonostante le accuse ricevute, ha deciso di parlare e raccontare la propria versione dei fatti post elezioni, che hanno visto la netta vittoria del candidato del centrosinistra Giordano Del Chiaro.

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Un commento anche per rispondere alle recenti critiche arrivate da Forza Italia: “Il risultato elettorale per certi versi è stato deludente, per altri prevedibile per come è andata tutta la storia – esordisce Petrini -. Prevedibile ovviamente non per le capacità del candidato sindaco Paolo Rontani – che ci tengo a ringraziare nonostante qualcuno gli voglia già addossare le colpe, che non sono assolutamente sue -, ma per come è stata condotta la campagna elettorale e tutto ciò che ha portato alla campagna elettorale. Tutto parte da febbraio 2023 quando i primi tavoli del centrodestra si riuniscono e dove, dopo un po’ di tergiversare, vengono fatti primi nomi. Per Fdi l’unico nome era quello del sottoscritto, Matteo Petrini: anche in questo caso quando ci accusano – e mi accusano – di non essere stati chiari e di non aver preso posizione, vorrei dire agli altri partiti, in particolare a Forza Italia visto che ieri un mio collega (Matteo Scannerini ndr) ha avuto anche la caparbietà di uscire sulla stampa, che è da febbraio 2023 che Fdi aveva espresso con chiarezza un solo nome, il mio. Un nome che era stato portato poi al tavolo regionale all’interno di un documento con altri nominativi, con l’impegno di individuare il candidato sindaco all’interno di questa lista. Un impegno subito disatteso dalle altre forze politiche, basta guardare i comunicati dei mesi passati. Gli altri sono andati a cercare altri nominativi di tutto rispetto, è vero, ma che andavano subito ad inficiare quello che era un documento sottoscritto dalle forze politiche del centrodestra a Capannori”.

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“Nei successivi mesi c’è stato un tergiversare nonostante il mio nome sia sempre stato sul tavolo di Fdi – prosegue Petrini raccontando la sua versione dei fatti -. Si sono andati a cercare altri nominativi, i tempi si sono allungati e arriviamo a marzo, intorno al giorno 6-7, dove finalmente dopo mesi e mesi di rimpalli mi vengono a cercare e mi dicono: ‘Matteo, sei te il candidato sindaco del centrodestra ed è impossibile che tu ti tiri indietro’. Ed io cosa faccio? Ovviamente mi tiro indietro perché tra i presupposti che chiedevo per poter accettare una candidatura c’era ovviamente quello di avviare un percorso politico che rispettasse delle tempistiche. Non possiamo pensare di vincere un Comune qualsiasi – e soprattutto in quello di Capannori – a tre mesi dalle elezioni. Se il tutto ha pesato sulle mie preferenze raccolte durante le elezioni (199 ndr, solo il terzo più votato di Fdi ndr)? Sono contento di quello che ho fatto, che è in linea con i miei valori, la mia coerenza e i miei principi che da sempre mi contraddistinguono. La mia campagna elettorale è stata un po’ ai minimi termini soprattutto per tutto quanto successo. È stata una campagna elettorale condotta soprattutto contro tutti, o quanto meno tutti (o quasi tutti) contro me: c’era chi andava per le case sostenendo che la colpa di questa disfatta sarebbe stata mia perché io ho rifiutato la candidatura a sindaco. In realtà non ho mai rifiutato nulla se non all’ultimo. Chi oggi addossa le colpe al sottoscritto e a Fdi (riferendosi, tra gli altri, sempre a Matteo Scannerini ndr) circa una mancata ferrea volontà di chiudere sul mio nome, voglio ricordare che forze politiche come Forza Italia, per esempio, sostenevano che mai avrebbero accettato imposizioni e forzature da parte del partito egemone a livello nazionale, ovvero Fdi. A loro detta il candidato giusto per Capannori era un moderato e come sapete bene Fdi non si può annoverare tra i partiti più moderati all’interno del centrodestra“.

Il centrodestra, così come 5 anni fa, non ha imparato dai propri errori ed ha aspettato troppo tempo prima di iniziare la campagna elettorale tardando ancora la scelta del candidato sindaco. “Penso che sia mancata molta lungimiranza e programmazione, ma soprattutto molta condivisione politica – afferma il consigliere comunale di Fdi -. Ho la netta sensazione che certe scelte e certe tempistiche siano state volutamente allungate per evitare di veder qualcuno passare avanti ad altri“.

Matteo Petrini in questi mesi si è sentito in qualche modo tradito: “I veri amici che ti stanno vicino nel momento del bisogno non sono mai tanti, così come nella vita. In tanti mi hanno voltato le spalle: all’interno del panorama politico e soprattutto all’interno di partiti e di persone che militano in partiti che dovremmo considerare amici. Dai capannoresi però ricevo tutto fuorché voltar le spalle, bensì attestati di stima per tutto quello che ho fatto e continuerò a fare nei prossimi 5 anni”.

Una tornata elettorale, quella appena conclusa a Capannori, che si porterà dietro alcuni strascichi: Paolo Ricci, coordinatore capannorese di Fratelli d’Italia, ha già annunciato le sue dimissioni. “Quando si conclude una tornata elettorale, al di là della vittoria o della sconfitta, una riflessione interna al partito c’è sempre – afferma Petrini -. Ovviamente vanno fatte a bocce ferme. Le dimissioni di Paolo Ricci? Di lui non posso altro che parlar bene. Se le dimissioni saranno confermate, attestano semplicemente l’estremo valore e l’estrema dignità che rappresentano la persona di Paolo Ricci, come politico e come amico. Anzi, la riflessione che faccio io a questo punto è un’altra. Io scommetto che Paolo Ricci, nel caso in cui si andrà a dimettere probabilmente, sarà l’unico che lo farà tra tutti quelli che invece dovrebbero dimettersi davvero. Se resterò all’interno del partito? Se mi sono presentato alle elezioni non è per dimettermi il giorno dopo a fronte di un risultato deludente del centrodestra. Continuerò il lavoro che ho fatto in questi ultimi 5 anni: avrò la fortuna, come Fdi, di avere altri colleghi in consiglio comunale e tutto quello che verrà sarà guadagnato grazie, spero e mi auguro, al merito”.