Paolini (Lucca per l’ambiente): “Chi non vuole il Gay Pride non sventoli presunte radici cattoliche della città”

L’intervento dopo i volantini: “Se si vuole usare la storia cittadina per contestare l’evento almeno la si conosca”
“Il 7 settembre 2024 a Lucca arriva il tanto annunciato Gay Pride e come previsto arrivano subito le prime lamentele e questa non è una novità. Purtroppo non è una novità neanche il fatto che a Lucca si tenda a generalizzare anche il più becero dei pensieri, facendolo passare come condiviso da tutti. Ed eccoci a leggere dei volantini con scritto ‘Lucca non vi vuole!’”. Sulle polemiche sorte sul Toscana Pride a Lucca interviene Giada Paolini, guida turistica di Lucca, una delle fondatrici del movimento Lucca per l’ambiente, che si è presentata alle ultime due elezioni comunali, la prima volta come Lucca per l’ambiente, la seconda come Ambiente e giustizia sociale.
“Ma Lucca quale? Io – spiega Paolini – il Gay Pride lo voglio e sono fiera che sia stata scelta Lucca, così come la maggior parte delle persone che conosco, così come gli/le esponenti del movimento che abbiamo creato a suo tempo, Lucca per l’Ambiente. E invece mi tocca girare per la mia città e vederla infettata e infestata da questi volantini che parlano anche a nome mio, senza che io abbia dato il consenso e sia stata interpellata”.
“‘Lucca, si legge nei volantini – prosegue citando Paolini – è saldamente legata alle proprie radici cattoliche e ai valori della famiglia tradizionale’. E qui la guida turistica che è in me, che si ciba di storia di Lucca, si mette le mani nei capelli. Lo vogliamo fare un bell’excursus storico per vedere le origini di Lucca? Lucca, intesa come insieme di insediamenti, ha molto probabilmente origini etrusche. Gli etruschi sono notissimi cattolici, pensate non c’era ancora il cristianesimo e loro lo seguivano già. Nel II a.C Lucca viene fondata dai Romani come accampamento militare invernale. Effettivamente chi è più cristiano cattolico dei romani? Lucca era talmente tanto cattolica che alla metà del 1500, quando la parola ‘inquisizione’ (e attenzione, solo la parola, gli inquisitori in città non ci mettono neanche piede) arriva a Lucca, le più influenti famiglie lucchesi, produttrici e commercianti di seta, lasciano la città perché sono tutte protestanti. Se si vuole usare la storia per avvalorare dei pensieri omofobi, almeno studiatela. Lucca è sempre stata omofoba, e su questo purtroppo non ci piove, basta vedere tutte le varie leggi e statuti cittadini a partire dal 1448, ma le radici cattoliche non c’entrano niente. Il motivo ce lo spiega bene lo scrittore Cesare Garboli in un articolo del 2001: più della morte Lucca teme gli scandali, le novità, i mutamenti. Si potrebbe anche confutare l’idea di famiglia tradizionale, ma si trova tutto nella Bibbia, che prima di sventolarla come porta bandiera di idee retrograde, andrebbe letta e conosciuta, ma soprattutto andrebbe capita. Concludo dicendo che è vero, alcune persone di Lucca non vogliono il Gay Pride, ma tanti/e altri/e sì”.