Piagentini: “Attacco al Toscana Pride a Lucca, il sindaco tuteli la libertà d’espressione”

L’attivista lgbtq+ passa all’attacco dopo i volantini contro la manifestazione affissi dal movimento di estrema destra “La Rete dei patrioti”
“Con un minaccioso, insultante e intimidatorio comunicato, i neofascisti de La Rete dei patrioti gruppo di fuoriusciti da Forza Nuova che alle comunali del 2022 ha sostenuto l’assessore Fabio Barsanti, candidando un proprio esponente, Daniele Bullentini, nella lista Difendere Lucca, attaccano le persone lgbtq+ e il Pride, che si svolgerà a settembre in città”. Con queste parole l’attivista lgbtq+, Massimiliano Piagentini, passa all’attacco dopo i volantini diffusi in città contro la manifestazione per l’orgoglio lgbtqia+ e i diritti civili.
“Tutto ciò è estremamente grave e allarmante – sostiene Piagentini -, considerando anche il fatto che il movimento in questione è rappresentato a Lucca da un signore, Emiliano Mari, che nel 2018 andava a braccetto con Roberto Fiore leader nazionale di Forza Nuova, condannato per l’assalto del 2018 alla sede della Cgil, e dedicava la sede di Fn dell’Arancio a Idreno Utimpergher, comandante della brigata nera Mussolini, realtà stanziata in Garfagnana che divenne famigerata per i numerosi atti di repressione, rappresaglia, tortura e morte”.
“Come si sa, il fascismo imponeva alle persone omosessuali il confino o la morte, ed anche per questo suonano oltremodo sinistre le dichiarazioni degli eredi di quella dittatura – attacca Piagentini -. Mario Pardini governa la città anche grazie ai loro voti e quindi non stupisce che l’altro ieri abbia attaccato la manifestazione contro le discriminazioni e per i diritti lgbtq+ usando ipocritamente e strumentalmente il pretesto della ‘data profondamente sbagliata e infelice’, perché fissata a pochi giorni dalla processione di Santa Croce”.
“Vorremmo ricordare al sindaco che l’Italia è un Paese laico, non confessionale, e che il massimo esponente del Comune, oltre a rappresentare tutti, credenti e non, dovrebbe tutelare la libertà di espressione. È invece evidente che l’intento di Pardini è quello di negare a gay, lesbiche e trans il diritto di manifestare liberamente, e che avrebbe pronunciato le stesse parole contro il Pride anche se questo fosse stato programmato a giugno o luglio, perché in concomitanza con lo svolgimento del Summer festival. Il problema, evidentemente, non è la data, ma la manifestazione in sé e quel che rappresenta. Per questo è necessario sostenere il Pride e vigilare contro provocazioni e intimidazioni, partecipando in massa al corteo. Attiviamoci tutte e tutti per dar vita a un grande evento antifascista, per la libertà, i diritti e la laicità”.