Gozzoli (Rete dei Patrioti): “I lucchesi non sono interessati ai piagnistei antifascisti e alle pagliacciate Lgbt”

La risposta all’attivista Piagentini: “Con i manifesti abbiamo voluto ribaltare la strategia comunicativa degli organizzatori del gay pride”
Toscana Pride a Lucca, torna a parlare la Rete dei Patrioti. Lo fa per rispondere all’attivista Lgbt Massimiliano Piagentini.
“Non sappiamo esattamente cosa abbia trovato di così minaccioso nella nostra comunicazione – dice Augusto Gozzoli – Se si riferisce alla grafica del manifesto (una pantera che protende artigli e zanne verso i manifestanti Lgbt) sappia che il nostro obiettivo non è minacciare qualcuno ma semplicemente ribaltare la strategia comunicativa degli organizzatori del gay pride che vorrebbero appropriarsi della pantera, simbolo di Lucca, per promuovere una manifestazione che avrebbe voluto provocatoriamente sfidare la processione del Volto Santo, simbolo della tradizione e della devozione popolare dei lucchesi”.
“Anche rileggendo il nostro comunicato, fatichiamo a trovare parole intimidatorie – prosegue – Abbiamo semplicemente espresso giudizi oggettivi riguardo all’estetica di una manifestazione che solitamente non si distingue per eleganza e sobrietà e abbiamo criticato la stucchevole retorica vittimista che la anima: rivendicazioni assurde, totalmente avulse dal sentire comune del paese reale composto dai lavoratori, traditi da sindacati e partiti di sinistra, e dal ceto medio impoverito: il popolo italiano chiede giustizia sociale, sicurezza e politiche di sostegno per le famiglie, per i bambini e per i giovani, non lezioni di cultura gender fluid nelle scuole, farmaci per il cambio di sesso e pacchiane esibizioni di cattivo gusto”.
“Non stupisce certo – conclude Gozzoli – che Piagentini si presti ad alimentare la propaganda del Pd, fondata sulla narrazione distopica e irreale di un’Italia neofascista e non stupisce che il Pd, partito della sinistra imborghesita che ha abbandonato le lotte sociali e la tutela dei lavoratori, non trovi argomenti migliori dell’allarmismo antifascista per affrontare l’amministrazione Pardini, ma questa strategia è destinata a fallire: i lucchesi non sono interessati ai piagnistei antifascisti e alle pagliacciate Lgbt”.