Piagentini: “Un parco a Norma Cossetto? E’ un’icona dell’estrema destra”

4 luglio 2024 | 14:14
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Piagentini: “Un parco a Norma Cossetto? E’ un’icona dell’estrema destra”

L’attivista: “La sua figura è diventata strumento di battaglia ideologica”

E’ subito polemica per l’intitolazione di un parco giochi a San Marco a Norma Cossetto. A sollevare critiche è l’attivista Massimiliano Piagentini: “È di oggi la notizia che il Comune di Lucca intitolerà un parco giochi a San Marco, nei pressi della scuola primaria, a Norma Cossetto, da anni divenuta icona dell’estrema destra, che la presenta in maniera propagandistica come ‘studentessa martire, simbolo della tragedia delle foibe e delle violenze perpetrate ai danni dei nostri connazionali in Istria’”.

“L’intitolazione – ricorda Piagentini – fa seguito a una mozione del 2021, presentata non a caso dall’allora consigliere di CasaPound Barsanti e approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, incredibilmente durante la seduta dedicata alla Shoah (nella stessa seduta, Barsanti si astenne sulla proposta di concedere la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz). Ma chi era in realtà Norma Cossetto, e da che tipo di famiglia proveniva? In un comunicato stampa, il Comune afferma che ‘i suoi genitori, Giuseppe e Margherita, erano possidenti terrieri non facoltosi ma benestanti secondo gli standard dell’epoca’. Viene omesso un piccolo dettaglio: Giuseppe Cossetto era aggregato al 134esimo Battaglione d’assalto delle Camicie Nere, un reparto impegnato, sotto il comando tedesco, nelle azioni di rastrellamento antipartigiano. Norma Cossetto era invece una militante del gruppi fascisti universitari, ed è per questo che fu uccisa, non perché italiana. L’impegno di Norma Cossetto nel partito fascista fu riconosciuto anche dopo la sua morte, e durante l’occupazione nazista le fu intitolato un reparto militare femminile della Repubblica Sociale Italiana”.

“Cossetto – sostiene Piagentini – è stata dunque da subito un simbolo per la Rsi e per le forze di occupazione, uno strumento di battaglia ideologica. La sua tragica fine è stata sottratta alla verità storica per farne un’arma retorica. Se Norma Cossetto rappresenta simbolicamente qualcosa, non è l’italianità, bensì la sua versione estremista e aggressiva, che in quell’epoca si incarnava nel regime fascista. Così infatti è sempre stata ricordata da chi ne condivideva il pensiero politico. Alla luce di tutto questo, è sconcertate quanto sta avvenendo”.