Caso Palmeri, il centrosinistra attacca: “Pardini ha scelto di non prendere le distanze”

30 luglio 2024 | 11:04
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Caso Palmeri, il centrosinistra attacca: “Pardini ha scelto di non prendere le distanze”

I gruppi di opposizione: “Il primo cittadino ha ammesso che Barsanti ha partecipato all’iniziativa alla quale si è collegato il latitante ma ha minimizzato la cosa”. Bonafè e Simiani: “Sulla vicenda ci riserviamo di valutare l’opportunità di presentare una interrogazione parlamentare”

“Il sindaco Pardini sceglie di non prendere le distanze da Palmeri, soggetto pluripregiudicato per reati gravi e violenti e latitante. Altro che esponente civico moderato”.

Ad andare di nuovo all’attacco dopo le polemiche suscitate ieri sera (29 luglio) a Palazzo Santini sono le consigliere e i consiglieri dei gruppi consiliari Partito Democratico, Lucca Futura, Sinistra Con – Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare.

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“’Sì è vero -citano il sindaco dal centrosinistra -, l’assessore allo sport Barsanti ha partecipato fino in fondo all’iniziativa e ha deciso di non abbandonare l’assemblea e anche io, se avessi potuto, sarei andato all’evento’”. “Con queste parole, che non avremmo mai voluto ascoltare da un rappresentante delle istituzioni – incalza il centrosinistra -, il sindaco Pardini ha risposto alla nostra interrogazione consiliare sull’episodio che noi reputiamo molto grave, dell’evento che ha visto intervenire da protagonista, a una manifestazione organizzata in spazi comunali, Andrea Palmeri, il pluripregiudicato lucchese tristemente noto per i ripetuti atti di violenza nella nostra città, condannato con sentenza definitiva ad una pena mai scontata neppure un giorno perché scappato e tuttora latitante all’estero. Da parte del primo cittadino, non una parola di biasimo invece sulle violenze, non un accenno all’inopportunità dell’episodio o della presenza di Barsanti, ma a chiosa del suo intervento si è semmai lanciato in velate allusioni circa la sua intenzione di adire le vie legali nei confronti di chi ha sollevato la questione in Consiglio. Pardini getta la maschera: lui che si vorrebbe presentare come candidato Presidente della Provincia rappresentandosi esponente moderato e civico, in realtà è completamente schiacciato sulle posizioni estremiste del suo assessore di Difendere Lucca, già Casapound, e non ha il coraggio di staccarsi da soggetti e mondi neofascisti e violenti che sono stati determinanti per la sua vittoria e senza i quali non sarebbe mai stato eletto sindaco”.

Così i consiglieri comunali dei gruppi del centrosinistra, in merito alla risposta del sindaco in Consiglio comunale sulla partecipazione di Fabio Barsanti a un’iniziativa pubblica a cui ha partecipato il latitante Andrea Palmeri. “Il sindaco, con le sue parole, minimizza la partecipazione pubblica di un latitante per reati gravi ad un evento pubblico – continuano i consiglieri – Immaginate di ricoprire un importante incarico pubblico e di essere invitati a una festa organizzata in una struttura pubblica data in concessione. Ad un certo punto della serata gli organizzatori annunciano l’intervento di un latitante per gravissimi reati. Rimarreste alla festa o ve ne andreste? E il giorno dopo, condannereste quanto accaduto o rimarreste in silenzio, come se nulla fosse accaduto? Come mai, dunque, la presenza di questo latitante non è stata immediatamente denunciata da Barsanti che, come ha confermato Pardini in Consiglio, è stato presente fino in fondo all’evento? E come mai agli organizzatori, né sul momento né nei giorni successivi, non sono stati chiesti chiarimenti ufficiali su quanto accaduto? Perché non si è fatta sentire l’istituzione comunale nella persona del sindaco? E perché, pure quando è stato interrogato da noi in Consiglio, il sindaco non ha speso neppure una parola rispetto alla presenza del suo assessore ad un’iniziativa alla quale ha preso parte un noto pregiudicato, e sull’opportunità stessa che Palmeri intervenisse? La scusa “la presenza di Palmeri non era stata annunciata” è davvero sufficiente ad esimere Pardini dalle chiare responsabilità politiche che un fatto di tale portata comporta? Pure dalla scelta di non assumere alcun tipo di provvedimento, anche nei giorni successivi?”.

“Noi pensiamo che la risposta del sindaco sia stata molto grave, in particolare, nei confronti di tutte quelle persone che a Lucca sono state picchiate e mandate in ospedale da quel latitante, e continuano anche oggi ad essere offese dagli interventi pubblici che tale soggetto rilascia dall’impunità che la latitanza gli consente – concludono i consiglieri del centrosinistra -. E invece di rifugiarsi in un vittimismo utile solo ad evitare di assumersi le proprie responsabilità, crediamo sarebbe stato importante che Pardini avesse finalmente preso le distanze da un episodio del genere. Ancora una volta le nostre speranze sono state vane, e a pagarne le conseguenze è la città”.

A commentare la mancata presa di posizione del sindaco Mario Pardini anche la consigliera regionale del Partito democratico Valentina Mercanti e dall’assessora regionale Alessandra Nardini.

“Definirsi moderato – spiega Mercanti -, non vuol dire non prendere mai posizione su nulla, non avere opinioni o rispondere ogni volta ‘non c’ero e se c’ero dormivo’. Anche se la presenza del pluripregiudicato e latitante Andrea Palmeri, che nella nostra città è legato a parole come violenza, paura, prepotenza, fascismo, non era annunciata all’evento in questione, non significa che questa amministrazione non potesse spendere due parole per prenderne le distanze. E chi ricopre un incarico pubblico – come l’assessore Barsanti che era presente – ha il dovere di alzarsi e di andarsene quando si trova davanti un latitante con sentenze passate in giudicato e se non lo fa, chi governa la città ha l’obbligo di prendere provvedimenti e chiarire apertamente che Lucca con certe ideologie neofasciste e con certi personaggi violenti e con problemi reiterati con la giustizia non vuole più avere niente a che fare. Ma ovviamente, anche stavolta, Pardini non spende mezza parola sulla questione, ma tenta di passare per vittima strumentalizzando a suo vantaggio l’intervento del consigliere Bianucci, a cui va la mia solidarietà, visto che non più tardi di qualche settimana fa è stato nuovamente gravemente offeso e verbalmente aggredito dallo stesso Palmeri via social”.

“Caro sindaco, non basta farsi fare le foto alle commemorazioni per Don Aldo Mei – ucciso dai nazisti il 4 agosto di 80 anni fa – per tentare di ripulirsi un po’ la faccia dopo aver accettato, due anni fa, di apparentarsi con Casapound per vincere: a certi ideali si rende omaggio parlando, dicendo apertamente che con soggetti come Palmeri noi e la nostra città non vogliamo avere rapporti. Non farlo è l’opposto di definirsi moderati: anzi, è un’offesa a chi, anche da posizioni moderate, non ha paura di prendere le distanze da tutti coloro che negli anni hanno seminato in questa città e in questo paese paura e violenza – dice ancora -. E non soltanto: il sindaco stesso ha spiegato con candore che avrebbe partecipato volentieri all’evento, purtroppo impossibilitato da altri impegni. Sempre meglio. Mi rivolgo direttamente ai cittadini lucchesi, ai moderati, a chi storce il naso di fronte agli estremi e agli estremismi, a chi ha vissuto sulla propria pelle gli anni di violenza perpetrata da Palmeri e dai suoi fedelissimi: fatevi sentire. Siamo di fronte al tentativo di legittimare un pluripregiudicato. Mario Pardini non è più un cittadino qualunque, che può alzare le braccia scoraggiato di fronte a una vicenda: Mario Pardini è il sindaco. Rappresenta, come ama ripetere, tutta la città. E ha l’obbligo, morale e istituzionale, di denunciare alle autorità competenti un pluripregiudicato latitante: non possiamo accettare di essere di fronte a un primo cittadino che legittima, minimizza, fa la vittima. Chiudo: è stata segnalata la presenza di Andrea Palmeri alle autorità competenti? A questo punto questa diventa una domanda a cui si esigono risposte chiare e nette”.

Bianucci: “Dal sindaco neppure una parola per gli insulti omofobi ricevuti da Palmeri”

“Altro che civico e moderato, con la sua mancata presa di distanze dall’evento con Palmeri, il sindaco di Lucca Pardini getta la maschera – aggiunge Nardini, che tra le deleghe ha anche quella alla cultura della memoria -. Andrea Palmeri è un estremista di destra, un criminale e un latitante, un figuro con una storia di pestaggi, che ha combattuto come mercenario in Donbass per i filoputiniani ed è stato condannato definitivamente per aver reclutato altri mercenari. Il fatto che l’assessore allo sport di Lucca Barsanti abbia partecipato a un’iniziativa con un soggetto di questo tipo non solo non ha indignato il sindaco, che avrebbe dovuto immediatamente revocargli la delega, ma lo ha spinto addirittura a difenderne la posizione, dichiarando in risposta a un’interrogazione delle opposizioni che anche lui ci sarebbe andato, se non fosse stato impegnato. È una vergogna indicibile a cui si aggiunge quella della mancata presa di distanze del sindaco Pardini rispetto agli insulti omofobi che beffardamente il latitante Palmeri ha rivolto a mezzo social al consigliere Daniele Bianucci. Lucca non è così, l’omofobia e l’estremismo di destra non rappresentano questa città meravigliosa. Il sindaco Pardini si scusi per le sue parole gravi sull’iniziativa e per i suoi silenzi, esprima solidarietà a Bianucci, dichiari esplicitamente la propria adesione ai valori antifascisti e la totale distanza da personaggi come Palmeri, altrimenti sarebbe evidente la sua incompatibilità etica e morale con il ruolo di sindaco”.

“Prendiamo atto che per il sindaco di Lucca Mario Pardini sia consuetudine che un dibattito, organizzato peraltro negli spazi comunali ed alla presenza dell’assessore Fabio Barsanti ex esponente di Casapound, ospiti l’intervento di un latitante condannato in via definitiva a 5 anni di carcere per reati di violenza – hanno aggiunto la vicepresidente dei deputati Pd Simona Bonafè e del capogruppo Dem in Commissione ambiente di Montecitorio Marco Simiani -. Sulla vicenda ci riserviamo di valutare l’opportunità di presentare una interrogazione parlamentare: è inaccettabile che vengano utilizzati spazi pubblici per dare visibilità a criminali fuggiti all’estero per non scontare le pene inflitte”.