Caso Palmeri, il Pd: “Pardini risponda nel merito senza continuare ad arrampicarsi sugli specchi”

Sulla vicenda interviene anche Sinistra Con: “Aldilà dello sdegno, esprimiamo piena solidarietà a Daniele Bianucci”
La segreteria del Partito Democratico comunale di Lucca interviene di nuovo sulla vicenda legata alla presenza, in videoconferenza, del latitante lucchese Andrea Palmeri alla festa dei tifosi della Lucchese al centro Vignini alla quale ha partecipato anche l’assessore allo sport Fabio Barsanti.
“Il sindaco Pardini risponda nel merito riguardo all’affaire Palmeri senza continuare ad arrampicarsi sugli specchi e a utilizzare il vittimismo per mascherare un fatto gravissimo che coinvolge un membro illustre della sua giunta – attaccano i dem -. Il Partito Democratico di Lucca chiede ancora una volta che sia fatta chiarezza su quanto accaduto al centro Vignini. Proprio ‘il sindaco di tutti’, in una delle tante risposte date via social alle cittadine e ai cittadini che chiedono lumi sulla vicenda, ha dichiarato che alla festa dedicata ai tifosi della Lucchese sarebbero state presenti famiglie con bambini. La segreteria del Partito Democratico di Lucca chiede al sindaco Pardini quale esempio può dare un personaggio come Andrea Palmeri, latitante, foreign fighter putiniano in Donbass, ai bambini presenti alla festa alla quale è intervenuto proprio il pluripregiudicato Palmeri”.
“La segreteria del Pd lucchese chiede ancora e con grande preoccupazione, se l’amministrazione comunale di Lucca condivida gli ideali putiniani rappresentati dal latitante Andrea Palmeri – prosegue la nota -. Inoltre, per quale motivo Fabio Barsanti, assessore allo sport della giunta Pardini, non ha sentito l’esigenza di alzarsi e andarsene via una volta comparso sullo schermo il latitante Andrea Palmeri? Non prima di aver adempiuto agli obblighi legati al suo ruolo: un rappresentante delle istituzioni quando un latitante si palesa magicamente in pubblico, infatti, avrebbe dovuto (come minimo) chiamare le forze dell’ordine per informarle del fatto. Sapere dov’è un latitante in fuga è di interesse pubblico, delle forze dell’ordine, della digos, del questore. L’assessore Barsanti avrebbe dovuto riferire dell’accaduto per poi lasciare a chi di dovere, di fare i giusti e opportuni accertamenti“.
“Invece, il sindaco Mario Pardini ha addirittura dichiarato che se avesse potuto sarebbe andato lui stesso all’evento al centro Vignini. Ma non si vergogna? Sarebbe andato a presenziare a un evento in cui è intervenuto un latitante pluripregiudicato? Sindaco Pardini, perché non prende le distanze da quanto accaduto? Perché non si dissocia? Perché non sente l’esigenza di distaccarsi dall’operato del suo assessore? Riteniamo che siano domande semplici – concludono – a cui è necessario dare una risposta chiara e netta con grande urgenza”.
La nota di Sinistra Con
Sulla vicenda è intervenuta anche Sinistra Con: “Ormai il fatto è noto. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale il sindaco Pardini, a seguito di una interrogazione del consigliere Bianucci, ha confermato che lo scorso primo giugno presso uno spazio all’interno dello stadio Porta Elisa, si è svolto un evento pubblico organizzato dal gruppo ultras di estrema destra della Lucchese ‘Quei bravi ragazzi’ in cui, è intervenuto ‘a sorpresa’ in video collegamento il latitante e pluripregiudicato Andrea Palmeri, picchiatore fascista, volto noto in città per gli episodi di grave violenza avvenuti soprattutto nel corso degli anni Duemila, attualmente latitante nel Dombass, esponente della peggiore tifoseria che una squadra di calcio possa solo immaginare. Senza alcun imbarazzo il sindaco ha anche ammesso di essere a conoscenza che all’evento era presente l’assessore allo sport Fabio Barsanti, cocelebrante del camerata star dal Dombass. Con profondo rammarico e preoccupazione apprendiamo che il sindaco di Lucca, durante il suo intervento, non solo non ha speso alcuna parola per condannare quanto accaduto all’interno di uno spazio pubblico alla presenza di tifosi, di cittadini, di famiglie e, fatto tutt’altro che secondario, di rappresentanti delle istituzioni, ma ha anche dichiarato che sarebbe egli stesso andato all’evento, se solo avesse potuto”.
“In seguito al botta e risposta avutosi in Consiglio tra i consiglieri di opposizione e il primo cittadino, ha preso piede sui social una girandola di interventi sguaiati che hanno visto protagonista lo stesso Palmeri, dedito ad attaccare il consigliere Bianucci con inaccettabili frasi omofobe. Quanto avvenuto ci restituisce l’immagine di un sindaco totalmente impegnato nel sostegno e nella difesa degli esponenti e delle discutibili iniziative dell’estrema destra Lucchese, abdicando al ruolo -tutto millantato- di esponente moderato della ‘Lucca bene’. Lucca, per la storia che vanta, meriterebbe un sindaco pronto a denunciare e stigmatizzare gli eventi citati del Porta Elisa, capace di prendere le distanze dal comportamento censurabile dell’assessore Barsanti, tanto autorevole da incalzare la società Lucchese 1905, concessionaria dello spazio, chiedendo immediati chiarimenti, attento alla tutela del buon nome delle istituzioni e di chi le rappresenta -senza distinzione politica- condannando le frasi omofobe rivolte al consigliere Bianucci da Palmieri”.
“Eppure, al contrario, assistiamo all’ennesimo episodio di vergognosa subalternità ai desiderata fascisti, consumato sullo sfondo di un clima politico avvelenato da un linguaggio irrispettoso, violento e omofobo – attacca Sinistra Con -. Lucca merita altro. E’ il momento che la città di Don Aldo Mei, Roberto Bartolozzi, Gaetano Lamberti, Pietrino Piegaia, Guglielmo Bini, Giuseppe Lenzi, Alberto Mencacci, Alfonso Pardini, insieme a tanti altri antifascisti che hanno pagato con la propria vita la difesa della libertà e della democrazia, reagisca con forza a queste derive.Aldilà dello sdegno, esprimiamo piena solidarietà al Daniele Bianucci e rivolgiamo un appello all’unità e alla responsabilità di tutte le componenti democratiche, repubblicane, antifasciste affinché si pongano a presidio invalicabile contro ogni rigurgito fascista e in difesa dell’onorabilità della città di Lucca”.