Di Vito: “La vendita dei padiglioni di Campo di Marte doveva passare dalla conferenza dei servizi”
Il consigliere con delega alla sanità interviene sul piano di alienazioni reso noto dall’azienda sanitaria. Sale la protesta dei comitati
L’Azienda Usl Toscana nord ovest ha reso noto nei giorni scorsi il piano delle alienazioni. Tra i beni messi in vendita ci sono anche alcuni padiglioni che si trovano a Campo di Marte. Una scelta non condivisa dal consigliere con delega alla sanità Alessandro di Vito e ai Comitati sulla sanità.
“Difficile capire la scelta di un azienda sanitaria di alienare beni all’interno del Campo di Marte, ma è ancora più difficile comprendere le motivazioni che la spingono a questa scelta irrazionale, a meno che non si pensi al miliardo di euro di deficit della Regione Toscana, che sicuramente pesa anche sulle scelte organizzative locali – spiega Di Vito -. Resta il fatto che Lucca è al momento già penalizzata con un ospedale San Luca dotato di 170 letti in meno rispetto alla pianificazione nazionale – 3 posti letto per mille residenti equivalgono a 510 letti per i 170 mila residenti nella Piana di Lucca ma ne sono stati attivati solo 340 – per cui tutta l’area del Campo di Marte è necessaria sia per vicariare ai letti mancanti al San Luca, sia per la pianificazione della prevista casa di comunità aperta 24 ore su 24 con tutta una serie di servizi molto importanti”.
“Adesso si capisce il perché l’Azienda sanitaria non abbia mai fatto una pianificazione sanitaria sul Campo di Marte e come mai l’attenzione sia stata deviata sulle case di comunità di San Leonardo in Treponzio, Marlia e Sant’Anna, che non hanno ancora un’adeguata pianificazione. L’azienda sanitaria non ha informato la Conferenza dei sindaci prima di prendere una decisione così importante, procedendo dunque senza una discussione in questa sede istituzionale – va avanti -. La Conferenza dei sindaci emana linee di indirizzo ed esercita un’azione di verifica e di controllo sull’azienda sanitaria oppure ha una semplice funzione di facciata? Perché una pratica di questo genere non è passata dalla Conferenza dei sindaci? Chi lo ha deciso? Ricordiamo alla cittadinanza che nel febbraio scorso il sindaco Mario Pardini aveva inviato all’Azienda sanitaria la richiesta di istituire un tavolo tecnico per l’area del Campo di Marte, che prendesse in esame gli aspetti urbanistici, logistici, di programmazione sanitaria e socio-sanitaria nel rispetto del Dm 77, in modo da assolvere a tutte le esigenze del territorio e del San Luca, che ha gravi criticità logistiche e di posti letto da dieci anni”.
“L’area del Campo di Marte di Lucca è divenuta un importante presidio territoriale da considerare strategicamente indispensabile per assolvere alle necessità assistenziali dei cittadini residenti del nostro Comune di Lucca – si leggeva nella richiesta di febbraio -. Il Decreto Ministeriale 23 maggio 2022, n 77 prevede una Casa di Comunità Hub ogni 40mila/50mila residenti e per la ‘Zona distretto Piana di Lucca’ – caratterizzata da una popolazione di circa 170mila cittadini residenti – sono stati individuati soltanto due ‘hub’, di cui uno al Campo di Marte e l’altro presso l’ex distretto sanitario a Marlia”.
“Ricordiamo – conclude – infine che i residenti della Piana di Lucca oltre a pagare i posti letto ‘fantasma’ – da 10 anni il San Luca non ha gli 8 posti letto per la riabilitazione acuta e neppure i 48 posti letto ospedalieri (non territoriali) per il post acuto – sono costretti anche ad un assurdo pendolarismo verso la Valle del Serchio, subendo anche lo schiaffo morale di vedersi vendere una parte del Campo di Marte che potrebbe vicariare le negligenze del San Luca”.
“Non si può tacere sull’ennesimo annuncio di vendita di alcuni fabbricati sanitari, patrimonio del territorio lucchese, tra cui alcune palazzine dell’ex area di Campo di Marte – dicono i comitati – Ancora una volta vediamo di fronte a noi una totale mancanza di visione delle dirigenze regionali. Per tirare su qualche spicciolo. Mentre manca un piano strutturale di riorganizzazione di tutta l’area, che tutti ormai percepiscono funzionale alla tutela della salute dei cittadini della Piana di Lucca. La nostra storia, come Comitati sanità di Lucca, ha avuto come obiettivo primario quello della conservazione a destinazione sanitaria e sociale, nella sua interezza, di questo spazio prezioso e privilegiato per ubicazione e per estensione. E i fatti hanno dato ragione alle nostre battaglie. Oggi non c’è lucchese che non ne fruisca la funzione, che è andata estendendosi nel tempo, e non si rechi nei suoi percorsi di cura all’ex ospedale il cui ruolo è diventato ancora più significativo e strategico nell’era Covid. Abbiamo criticato a suo tempo e fatto osservazioni circa la destinazione polifunzionale prevista dal piano strutturale, che ne allargava l’utilizzo ad attività commerciali, abitative e terziarie, inidonee e riduttive della funzione primaria”.
“Pensavamo che proprio dalla drammatica esperienza del Covid fosse maturata la consapevolezza della necessità di conservare tutto Campo di Marte ad usi sanitari. Che fosse definitivamente tramontata l’ipotesi di smembramento di questo insostituibile unicum – dicono ancora -. Invece ci ritroviamo oggi, con una mancanza conclamata di circa 170 posti letto, con la presa d’atto dell’insufficienza degli spazi del San Luca, dove si è in procinto di realizzare l’ampliamento dei locali del pronto soccorso con dei containers esterni (un milione di euro), a un annuncio schizofrenico di vendita. Una insensata monetizzazione di spazi funzionali al progetto necessario e irrinunciabile di riorganizzazione delle strutture sanitarie del territorio. In prospettiva anche della realizzazione delle Case di comunità. Inutile ripetere quello che da anni denunciamo e proponiamo a Lucca, dopo la scellerata scelta dell’intensità di cura. Mancano i posti letto per le patologie subacute e croniche, che riguardano una parte sempre più consistente di popolazione. Mancano posti letto per la riabilitazione, che da anni richiediamo, mentre i pazienti lucchesi sono costretti al ricovero a Barga. Ma soprattutto manca una programmazione e una progettazione organica e funzionale ai bisogni di cura. Si cerca solo di fare cassa e tappare buchi. sperperando così patrimonio pubblico e denaro prezioso. Facciamo un sentito appello alla politica tutta, che più volte ha promesso un impegno in questo senso, di muoversi con determinazione perché venga stoppata questo insensato annuncio di vendita e venga affermato che l’area di Campo di Marte, tutta, deve restare a destinazione sociale e sanitaria della popolazione”.
Sul tema anche il comitato Salviamo il Campo di Marte.
“Lucchesi credevate di aver salvato il Campo di Marte dagli appetiti della Regione che lo voleva vendere per 23 milioni, ebbene no, ci riprovano – dice il comitato – Quell’ente inutile che è la Regione con milioni di euro spesi in sedi principesche, in stipendi da nababbi e nel frattempo depotenziava la sanità pubblica, adesso torna all’attacco attraverso i suoi megadirettori che hanno ripreso l’idea di alienare anche dei padiglioni dell’ospedale Campo di Marte. Occorre dire un no chiaro, Campo di Marte non si tocca, deve restare tutto a vocazione sociosanitaria e quei partiti politici che governano la bramosia regionale devono aver ben chiaro che i lucchesi ricordano e adesso è inutile fare le mammolette”.
“Speriamo che finalmente tutti i cittadini, tutti i politici locali si rendano conto del gioco che da anni si sta facendo sulla salute dei lucchesi. Ricordiamo, nonostante siamo mediamente più giovani della popolazione toscana essendo residenti in piana di Lucca abbiamo una speranza di vita più bassa e una mortalità più alta della media toscana. Il Campo di Marte serve tutto per la sanità, al Campo di Marte dovete fare una delle tre Case della Salute Hubche ci spettano, non solo due come avete ventilato. Siamo stufi di una sanità depotenziata in piana di Lucca per favorire altre zone. Siamo stufi di pazienti che dal pronto soccorso di Lucca vengono deportati a Barga o Castelnuovo perché in piana di Lucca hanno fatto l’ospedale troppo piccolo”.
“Poi dite che ci sono troppi accessi al pronto soccorso, colpa della vostra incapacità a sviluppare una sanità territoriale alternativa. Dove va il cittadino che ritiene di aver bisogno urgente di un medico? Il medico di base fuori dell’orario di ambulatorio è spesso irreperibile, la sanità territoriale non esiste, al San Luca avete fatto un pronto soccorso piccolo, piccolo che si intasa in modo indecente e ora sprecate milioni pubblici per prefabbricati, non sarebbe il caso che pagassero i politici che hanno voluto un simile obbrobrio? Lucchesi occorre una mobilitazione delle associazioni, dei gruppi, dei partiti che hanno a cuore la sanità nella piana di Lucca. Intanto come gruppo Salviamo il Campo di Marte lanciamo l’idea di una petizione che raccolga le firme dei cittadini che hanno a cuore la sanità lucchese che nel Campo di Marte aveva ed ha un suo punto cruciale e chieda: la salvaguardia dei padiglioni del Campo di Marte, le tre Hub che ci spettano per legge e un numero di letti idoneo, nonché misure atte a portare speranza di vita e mortalità almeno ai livelli medi della toscana”.