Al San Giorgio una delegazione di Forza Italia: “Sovraffollamento, carenza di polizia penitenziaria e sezioni chiuse”

L'onorevole Bergamini ha anche parlato del tema dello ius scholae: "Un modo per togliere i più giovani dall'incertezza e da lunghe attese"

La casa circondariale di San Giorgio sotto la lente d’ingrandimento della delegazione di Forza Italia. Oggi (23 agosto) la vice capogruppo alla Camera dei deputati, Deborah Bergamini, il coordinatore provinciale, Carlo Bigongiari e il responsabile regionale della giustizia, l’avvocato Eros Baldini, sono entrati all’interno del complesso di San Giorgio per verificare la situazione.

delegazione FI Carcere Bergamini Bigongiari

All’uscita la deputata Bergamini ha voluto esprimere alcune considerazioni su quello riscontrato all’interno della casa circondariale: “Abbiamo fatto una visita approfondita, abbiamo visitato tutto il carcere e abbiamo incontrato i detenuti – spiega -. Le criticità riscontrate non sono molto diverse da quelle in cui si trovano molti carceri italiani. C’è un tema oggettivo che è quello del sovraffollamento, in questo carcere ad esempio, in ogni cella sarebbe previsto un solo detenuto, mentre oggi in ogni cella ce ne sono due e in alcuni casi anche tre”.

Essendo il carcere di Lucca una casa circondariale, ogni arresto effettuato deve essere accolto al suo interno.

“Chiaramente se ne hanno l’obbligo, devono sistemarlo dove possono. Un altro tema – prosegue Bergamini -, è della carenza di organico nella polizia penitenziaria. Ad esempio manca un comandante di polizia penitenziaria, è stato richiesto da molto tempo ma ad oggi ancora non c’è. Chiaramente se manca un responsabile della gestione, viene meno un elemento importante. Il terzo tema da trattare è la qualità della struttura, perché questa non è una struttura nata per essere un carcere. Questa è una struttura che è nata con altre finalità e che è stata adattata ad essere un carcere. Oggi, nel 2024  alcune sezioni sono chiuse perché sono inagibili da un punto di vista dei requisiti europei per potevi collocare dei reclusi”.
“La carcerazione in Italia – conclude Bergamini -, rimane un problema spesso da ignorare, da tenere sotto il tappeto, qualcosa di cui non si deve parlare, una sorta di ultima spiaggia. Invece è prevista nella Costituzione la funzione riabilitativa delle carceri, quello che noi diciamo non è di non dover scontare la pena, ma bisogna scontarla seguendo mantenendo comunque i requisiti di dignità della persona”.

Molti detenuti in carcere, hanno problemi psichiatrici e di tossicodipendenze ed hanno necessità di cure.
“Anche questo è un tema comune a tutte le carceri in Italia – dice la deputata -. E’ evidente che queste patologie portano a fattori criminogeni, ma sottopone la struttura a un’ulteriore sforzo. Noi siamo d’accordo e ribadiamo che per alcuni tipi di reato e per alcuni soggetti, sarebbe opportuno far scontare la pena in comunità terapeutiche e in altre strutture. Naturalmente mi sto riferendo ai tossicodipendenti e malati psichiatrici, che sono comunque una parte consistente della popolazione carceraria”.

La deputata poi si è concentrata su un altro tema che coinvolge il partito di Forza Italia, in ambito nazionale c’è intenzione di cambiare le regole per l’accesso alla cittadinanza italiana introducendo la così detta ius scholae.

“L’argomento è stato sollecitato dall’esito delle olimpiadi e mi pare, introdotto dal parlamentare Vannacci, su come interpretare oggi l’accesso e l’acquisizione della cittadinanza italiana – precisa Bergamini -. Non ci si deve nascondere su questi temi, che non significa assolutamente nulla, se non esprimere una posizione. Chiaro che noi abbiamo invitato ad una riflessione, perché è un tema che ci riguarda, è un tema su cui tutti riflettiamo e in certi casi si è anche fatto un po’ di confusione, visto che si è associata all’immigrazione illegale e con questa non c’entra niente. Lo ius scholae significa semplicemente compiere un ciclo di studi completo, cinque anni di scuole elementare, tre anni scuole medie, due anni della scuola dell’obbligo superiori, poi magari potrebbe essere fatto anche un ulteriore esame. Ecco, noi pensiamo che questo possa essere un modo per togliere dalle incertezze e da lunghe aspettative quella che magari è un’aspirazione per tanti ragazzi, giovani e bambini, quella di diventare cittadini italiani”.

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