Fidia Pardini (Europa Verde): “La vespa orientalis? Non è una specie aliena”

28 agosto 2024 | 20:28
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Fidia Pardini (Europa Verde): “La vespa orientalis? Non è una specie aliena”

Il coportavoce del partito contesta la comunicazione del Comune sul ritrovamento a San Concordio: “Non è più pericolosa del bofonchio. Gli interventi devono essere mirati”

“Fake news dal Comune sulla Vespa orientalis“. A dirlo è il coportavoce di Europa Verde Lucca, Luca Fidia Pardini.

“Nei giorni scorsi  – dice -è stato comunicato che a San Concordio era presente un nido di Vespa orientalis, che ha fatto preoccupare non poco i cittadini del quartiere. Siamo costernati nel constatare che il Comune ha alimentato la preoccupazione cavalcando notizie assolutamente infondate dal punto di vista scientifico. La Vespa orientalis, infatti, non è, come è stato detto, una specie alloctona (aliena). Anzi, è una delle due specie autoctone di calabroni che si possono trovare nella penisola italiana, insieme alla Vespa crabro (quella che a Lucca e dintorni viene comunemente chiamata bofonchio): si trova più comunemente nel sud Italia, ma ultimamente, a causa del cambiamento climatico, viene avvistata più frequentemente anche alle nostre latitudini. Inoltre è stata millantata una maggiore pericolosità della specie rispetto alla Vespa crabro, ma anche questa ipotesi è totalmente infondata, come lo è qualsiasi paragone con la Vespa velutina, specie davvero aliena (di cui è nota la presenza a Lucca dal 2022) e pericolosa per i nostri ecosistemi”.

“Come ecologisti – prosegue – riteniamo che alla base della gestione del territorio debbano esserci solide fondamenta scientifiche, ecco perché deploriamo l’atteggiamento pressappochista e antropocentrico del Comune, che denota semmai l’intento populista di cavalcare le paure dei cittadini: a questo scopo, ovviamente è facile sparare a zero sulla fauna selvatica, cosa però totalmente inefficace e anzi dannosa dal punto di vista ecologico. Se vogliamo giustamente salvaguardare le api, oltre ad un controllo delle vere specie aliene (non basta leggere la parola orientalis per definire una specie come aliena, la nomenclatura binomia di Linneo non funziona così), dobbiamo promuovere una gestione corretta del suolo e delle colture agricole, limitando l’uso di pesticidi ed erbicidi che garantiscono maggiori profitti ma diminuiscono la biodiversità”.

“Chiaramente di fronte a insetti potenzialmente pericolosi come gli imenotteri (api, vespe e calabroni) è necessario usare prudenza – conclude Fidia Pardini – soprattutto in caso di soggetti allergici e, in caso di pericolo, intervenire per la messa in sicurezza nell’area, ma non a casaccio: proprio a questo servono gli enti preposti”.