Al Pride sì, ma con le bandiere della Palestina, Rifondazione: “Il corteo torni a essere rivoluzione”

6 settembre 2024 | 13:20
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Al Pride sì, ma con le bandiere della Palestina, Rifondazione: “Il corteo torni a essere rivoluzione”

Partecipazione critica alla sfilata da parte del partito

Un partecipazione ‘critica’ al Toscana Pride. È quella annunciata da Rifondazione Comunista e dai Giovani comunisti di Lucca.

“Parteciperemo criticamente al Toscana Pride di domani (7 settembre) con un nostro spezzone – dicono -. Saremo in piazza con le bandiere della Palestina, a sostegno della resistenza del suo popolo contro il genocidio che sta subendo, per mano di Israele e dell’occidente. Riteniamo che oggi, in un contesto segnato da guerra, tensioni internazionali, crisi economica e divario sociale crescenti, con il riemergere di sentimenti di odio e intolleranza diffusi, sia necessario più che mai che il Pride riacquisti la valenza rivoluzionaria dei moti di Stonewall del ’69 e non si trasformi in una sfilata festosa, in cui i contenuti politici siano messi da parte e lavoratori precari si trovino a ballare a fianco di dirigenti dei partiti a cui devono la loro condizione. Per tutti coloro che vorranno unirsi al nostro spezzone, per un pride intersezionale e di lotta, l’appuntamento è alle 16 di fronte all’istituto Pertini”.

Adesione critica anche del Collettivo Nuova Resistenza: “Il Pride oggigiorno – dicono – ha perso ogni aspetto rivoluzionario trasformandosi in una semplice passeggiata colorata apolotica, dove le rivendicazioni proclamate in piazza sono parziali: la lotta Lgbtqia+ è diventata una passerella elettorale dove racimolare qualche voto. Come collettivo studentesco rivendichiamo, inoltre, una scuola più inclusiva in cui ognunə non debba sentirsi discriminatə e in cui venga data un’istruzione più inclusiva. sottoliniamo che questa lotta non si ferma alle collettività di minoranze sessuali e di genere, ma è un fronte comune contro il nemico che opprime e crea divisione in tutti i gruppi oppressi, esempio lampante il genocidio che sta avendo luogo in palestina. Il nemico è lo stesso, la nostra lotta è la stessa di chiunque soffre per questo sistema corrotto”.