Pride, i capigruppo di maggioranza: “Evitare strumentalizzazioni con bandiere Ucraina e Israele”

Cecchini, Di Vito, Pierini, Pasquinelli e Fava: "Questa connotazione politicizzata della manifestazione potrebbe indurre provocazioni e tensioni". E sul tema: "Scelte di vita insindacabili, ma famiglia tradizionale va difesa”

“Chi ha annunciato che oggi prenderà parte al Pride sventolando bandiere dell’Ucraina e di Israele rischia non soltanto di essere fuori contesto, ma anche di alimentare inutili tensioni. In uno scenario in cui la polemica strumentale è già dietro l’angolo, è invece suggeribile evitare di caricare la manifestazione di ulteriori significati politici”. A dirlo sono i capigruppo di maggioranza Elvio Cecchini, Stefano Pierini, Alessandro Di Vito, Armando Pasquinelli e Lido Fava. 

L’occasione per la riflessione è fornita dall’evento in programma oggi (7 settembre) a Lucca, all’interno del quale non si intravede la necessità di spostare il piano della discussione sui conflitti mondiali attualmente in corso: “In questo caso – commentano i capigruppo citati – riteniamo che si tratti di una scelta che desta perplessità. Anche perché, se l’intento dichiarato è quello di manifestare solidarietà nei confronti delle popolazioni oppresse dalla guerra, è chiaro che l’orizzonte non può circoscriversi a Ucraina e Israele. Inoltre, questa connotazione politicizzata della manifestazione potrebbe indurre provocazioni e tensioni di cui, davvero, la città non ha bisogno”.

“Oggi – prosegue l’intervento – ci aspettiamo invece un evento che possa svolgersi nel segno del rispetto reciproco e della massima sicurezza per partecipanti, cittadini, visitatori. Per parte nostra, pur ribadendo come le scelte di vita personali restino insindacabili, torniamo ad evidenziare come l’idea di famiglia che coltiviamo sia solidamente radicata su concetti rispetto ai quali non sono possibili compromessi. Crediamo che i figli abbiano bisogno di un padre e una madre nel loro percorso di crescita, e che, ancora più a monte, i diritti dei nascituri debbano essere sempre salvaguardati, compatibilmente con le esigenze di salute della madre. Sono principi rispetto ai quali non siamo disposti a fare passi indietro”.

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