Fidia Pardini (Europa Verde): “Assi viari, Lucca e Capannori dichiarino con chiarezza il proprio dissenso”

L'appello: "Va accantonata un’idea di sviluppo assurda e anacronistica"

“Ci stiamo avvicinando ad un momento decisivo per l’iter dello sciagurato progetto degli assi viari: per il 23 ottobre, infatti, è stata indetta dal Commissario straordinario per l’opera Eutimio Mucilli la conferenza dei servizi che include tutti gli enti interessati coinvolti nella sua realizzazione”. Inizia così la nota di Luca Fidia Pardini, co-portavoce Europa Verde – Verdi per la Provincia di Lucca

“Come Europa Verde – Verdi chiediamo convintamente che le amministrazioni di Lucca e Capannori esprimano il loro dissenso motivato alla realizzazione dell’opera – prosegue -. Dei motivi per il dissenso abbiamo già parlato più volte: l’asse nord-sud è un’opera fuori tempo massimo, che non risponde alle esigenze di mobilità odierne, con un costo esorbitante di oltre 170 milioni di euro che rischia di essere una spada di Damocle insostenibile sulla testa delle prossime generazioni (siamo sicuri che effettivamente questi soldi ci siano? La trasparenza nei confronti dei cittadini da parte degli enti che vorrebbero realizzare l’opera è stata pressoché inesistente). Con l’asse nord-sud si insiste con la mobilità fossile, basata sull’uso del mezzo privato che è tremendamente energivoro e avvelena la nostra aria, che è già una delle peggiori d’Italia e fa registrare continuamente superamenti dei limiti consentiti di concentrazione delle polveri sottili. Abbiamo parlato spesso anche delle problematiche idrogeologiche dell’opera, dovute ad un tracciato che si innesta sul paleoalveo dell’Auser, in zone dove non arriva l’acquedotto e quindi i cittadini prendono l’acqua potabile dalla falda sottostante, la più grande della Toscana. Una falda a grosso rischio di contaminazione, che già deve vedersela con gli altissimi livelli rivelati di Pfas (sostanze perfluoroalchiliche), inquinanti difficili da smaltire e molto pericolosi per la salute dei cittadini. L’impatto ambientale dell’opera riguarda ovviamente anche l’aumento di consumo di suolo, in un costo di una Piana già cementificata oltre ogni limite ragionevole, che comprende ecosistemi a rischio. Ricordando anche la recente approvazione a livello europeo della Nature Restoration Law, che punta al ripristino di ecosistemi compromessi dall’antropizzazione, andare avanti con gli assi viari sarebbe quantomeno inopportuno”.

“Per tutte queste ragioni, è indispensabile dichiarare con chiarezza il proprio dissenso all’opera: è finito il tempo del ‘ni’. Come Europa Verde – Verdi sosteniamo con forza gli oltre 5000 cittadini che hanno espresso la loro contrarietà agli assi viari e per rinforzare la posizione del dissenso motivato chiediamo che venga effettuata una nuova inchiesta pubblica che aggiorni quella 2014 (che già demoliva l’idea di realizzare l’opera) e che permetta finalmente di accantonare un’idea di sviluppo assurda e anacronistica, per ragionare finalmente in maniera concreta di un modello di mobilità dolce, sostenibile e multimodale, basata sull’ammodernamento della ferrovia (raddoppio di tutte le linee che passano da Lucca) e sull’implementazione del trasporto pubblico locale – conclude -, sull’uso della bicicletta e dei veicoli elettrici leggeri e sul car sharing”.

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