Rete dei Patrioti alla Luminara, il centrosinistra: “Pardini si assuma le sue responsabilità”

16 settembre 2024 | 17:52
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Rete dei Patrioti alla Luminara, il centrosinistra: “Pardini si assuma le sue responsabilità”

Pd, Lucca Futura, Sinistra Con, Lucca è un grande Noi, Lucca Civica – Volt – Lucca è Popolare: “Perché non sono stati allontanati dalla processione?”. Il gruppo di destra: “Esposti simboli cristiani”

Continua a far discutere la vicenda della partecipazione alla Luminara della Rete dei Patrioti.

Mario Pardini, invece di essere protagonista di risposte scomposte e non all’altezza del suo ruolo di sindacoPd, Lucca Futura, Sinistra Con, Lucca è un grande Noi, Lucca Civica – Volt – Lucca è Popolare si assuma le sue responsabilità: in quanto co-responsabile della parte civile della processione, doveva dissuadere la Rete dei Patrioti dal partecipare alla processione. È stata una provocazione inaccettabile, innanzitutto perché i partiti politici devono stare fuori dall’evento Santa Croce; diventa ancora più grave se pensiamo al credo politico della Rete dei Patrioti, forza di estrema destra nata dalla neofascista Forza Nuova”.

“Non paghi di questo, i “patrioti” hanno pensato bene di sfilare con una bandiera che con il cattolicesimo ha poco a che fare – prosegue la nota – in quanto è utilizzata da battaglioni guerrafondai. Inutile che il sindaco si nasconda dietro un dito: la Rete dei Patrioti, formazione di estrema destra di origine neofascista, nel 2022 era all’interno di Difendere Lucca, che al ballottaggio si è alleata con Mario Pardini consentendogli di vincere le elezioni. Prendiamo atto, con sollievo, che la presenza di questa forza politica non è mai stata autorizzata, fatto confermato sia dalla Diocesi sia dal Comune. Ma perché è stato consentito loro di rimanere? La domanda è tutt’altro che peregrina. Come è noto il sindaco, attraverso il suo ufficio di gabinetto sovrintende alla manifestazione, per quanto riguarda la parte civile della processione: abbiamo ricostruito che gli uffici comunali avevano accertato, già prima della partenza della processione, la presenza di questi soggetti che risultavano non autorizzati a sfilare, tanto più con bandiera e simboli che nulla avevano a che fare con la Santa Croce. Perché non sono stati allontanati? Che senso ha il servizio cerimoniale organizzato dal Comune se chiunque è in grado di intrufolarsi dentro la processione per usarla strumentalmente per le proprie provocazioni di carattere politico? Si aggiunga che questa gravissima provocazione era stata ampiamente annunciata a mezzo stampa: possibile che non sia stato possibile fare proprio niente per evitare di trovarsi in questa situazione?”.

“Perché, nei giorni precedenti, Pardini non si è dissociato dagli annunci della Rete dei Patrioti, suoi alleati alle elezioni, cercando di contenerli? – proseguono i gruppi di opposizione – Ma soprattutto, il sindaco ha fatto tutto quanto in suo potere per allontanare dal corteo questi individui o ha semplicemente alzato le spalle scaricando la responsabilità di decidere sulle autorità di pubblica sicurezza? La questione è molto semplice e va assolutamente chiarita: il Sindaco ha richiesto un intervento che non è stato possibile attuare a causa della situazione sul campo oppure, come temiamo, si è limitato a tollerare con un’alzata di spalle? È imbarazzante per un sindaco e per tutta la cittá: l’aver lasciato sfilare quelle bandiere in processione, si è tradotto in un’offesa nei confronti di Lucca, che non deve più ripetersi in futuro. Significa sacrificare la democrazia, il senso civico, l’ordine stesso che tanto piace alla destra e la libertà, a vantaggio di movimenti che usano la forza e la minaccia. A nostro giudizio, un Sindaco consapevole del suo ruolo, avrebbe sospeso la partenza del corteo civile fino all’avvenuto allontanamento di chi voleva strumentalizzare politicamente la processione di Santa Croce”.

“Invece l’ignavia del sindaco – conclude la nota – ha provocato l’infangamento dell’evento religioso più sacro per i lucchesi: per questo ci aspettiamo scuse pubbliche di Pardini nei confronti di tutta la città e che il Sindaco ci spieghi a tutti come mai è andata così, che dia delle spiegazioni ai suoi cittadini. Troviamo inammissibile che, invece di usare parole di condanna nei confronti della rete dei patrioti, il sindaco si sia lanciato in minacce di denunce nei confronti di chi ha sollevato il problema con educazione: dal primo cittadino ci aspettiamo un atteggiamento ben più composto, come dovrebbe imporgli il suo ruolo, e gli domandiamo di sospendere i comportamenti intimidatori che, con noi, certo non funzionano”.

Sul caso è intervenuto, tramite una lettera aperta a firma del presidente Romano Zipolini, anche l’Anpi sezione di Lucca: “Eccellenza,
i 28 preti, religiosi e chierici, i certosini martiri di Farneta, don Aldo Mei, uccisi dai fascisti e dai nazisti, e, con loro, tutte le persone buone e giuste che subirono i medesimi oltraggi e tutti coloro che ne ricordano il sacrificio: le donne, gli uomini e i bambini, di buona volontà, di ogni ispirazione ideale, che ascoltano le parole di pace di Papa Francesco, e si sentono affratellati nel grido comune contro la guerra, attendono, accorati, le Sue parole di riprovazione, per essere stata consentita la presenza di fascisti e nazisti e della loro immonda simbologia, alla processione di Santa Croce. Una presenza ostentata, anticipata e rivendicata. L’indifferenza dei più turba gli animi. Ma l’indifferenza di chi, civile o religioso, sovrintende al difficilissimo compito di essere da esempio e da guida della nostra tormentata società, diffonde sgomento e produce lontananza. Anpi accoglie in sé tutte le persone antifasciste del Paese, che desiderano farvi parte, e non sono certo pochi coloro che sono ed agiscono da cristiani. Tutti i nostri iscritti sono affratellati dal desiderio di pace, di giustizia, di uguaglianza e di libertà, di rispetto tra persone umane, che mai più nessuno potrà’ imporre di rendere uguali nella sottomissione. I 28 martiri sono stati da poco ricordati, in una cerimonia solenne, con una lapide apposta proprio al Palazzo Arcivescovile. La lapide ricorda che furono trucidati dai nazisti. Dimentica, colpevolmente, il ruolo determinante delle Brigate nere fasciste. Anpi chiede che sia posto rimedio al silenzio sulle presenze inquietanti durante il principale evento religioso di Lucca e della non meno inquietante omissione di quella lapide“.

Sul tema interviene anche da Capannori Articolo 9 – Ripensiamo il futuro: “Non vedo, non sento, non so/sapevo. È questo l’atteggiamento tenuto dal sindaco Pardini e dalle istituzioni locali e statali in merito alla partecipazione della Rete dei Patrioti (gruppo di estrema destra) alla processione della Santa Croce dello scorso 13 novembre. Un atteggiamento ormai in uso da decenni, purtroppo. Il via libera alla “destra nostalgica”, che intende riscrivere la storia della nostra Repubblica dal secondo dopoguerra ad oggi, è lastricata da tacite collusioni e spesso da un colpevole silenzio anche delle forze moderate e democratiche difronte ai sempre più frequenti attacchi alla Costituzione e in dispregio alla XII Disposizione che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista. Il sindaco Pardini e il prefetto non potevano far intervenire in loco le forze di sicurezza (vigili urbani e polizia) e allontanare i “nostalgici” se, come sostiene, non avevano annunciato la propria partecipazione? Era o no presente alla processione? Attaccando chi solleva dubbi e pone quesiti legittimi, non si fa chiarezza. Noi sollecitiamo, così come ha fatto il consigliere Bianucci, il Sindaco, a rispondere con sincerità alle nostre domande”.

A replicare alle accuse degli ultimi giorni è la stessa Rete dei Patrioti per bocca di Augusto Gozzoli: “Normalmente ci interessa poco rispondere alle isteriche accuse di Daniele Bianucci, il quale, coerentemente con il proprio ruolo di consigliere di opposizione, sfrutta ogni occasione per attaccare l’amministrazione, spesso romanzando ed esagerando i fatti reali pur di accusare il sindaco Pardini di essere vicino ad ambienti estremisti e pericolosi – dice – Sentiamo però la necessità di precisare che, contrariamente a quanto da lui affermato, non abbiamo esposto alcun simbolo neonazista durante la processione del Volto Santo: gli stendardi incriminati sono bandiere della tradizione russa, risalenti alla battaglia di Kulikovo del 1380, quando i russi riuscirono a sconfiggere i tartari dell’orda d’oro, liberando la propria terra da un’oppressione plurisecolare. Si tratta quindi di un simbolo di libertà, identità e tradizione e non di oppressione, ma soprattutto non ha niente a che fare con nazismo e neonazismo ed è perfettamente normale che venga utilizzato dall’esercito russo, com’è normale che la marina militare Italiana esponga le croci delle antiche repubbliche marinare che parteciparono alle crociate e sconfissero la flotta turca a Lepanto”.

“Si tratta quindi di un simbolo cristiano, assolutamente appropriato al contesto in cui è stato esposto e non voleva essere un’esaltazione del conflitto in corso in Ucraina – conclude Gozzoli – le cui cause non sono religiose ma geopolitiche ed economiche e non riguardano i simboli religiosi o neonazisti esposti da entrambi gli schieramenti sui campi di battaglia ma soltanto gli interessi degli Stati Uniti d’America e la nostra sudditanza autolesionista nei loro confronti”.