Bonus natalità, La Città delle Donne: “Niente soglia Isee e residenza da oltre 5 anni: perché?”

25 settembre 2024 | 20:22
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Bonus natalità, La Città delle Donne: “Niente soglia Isee e residenza da oltre 5 anni: perché?”

L’associazione sottolinea le criticità della decisione: “Le donne, le madri, le famiglie lucchesi attendono altro e molto di più”

Bonus bebè nel Comune di Lucca, interviene l’associazione La Città delle Donne con le parole della presidente Emanuela Bianchi.

“Con articoli di stampa e post sui social l’amministrazione comunale di Lucca ci fa sapere che per massimo 500 nati (o adottati) a partire dal 12 settembre ha predisposto un bonus natalità di mille euro, Senz’altro un bell’aiuto momentaneo (una tantum, ribadiamo), ma rileviamo alcune criticità, a nostro avviso non secondarie: non esiste soglia Isee, pertanto chiunque in possesso dei requisiti può beneficiarne (poveri o ricchi non conta, evidentemente) e chi risiede nel Comune di Lucca da meno di 5 anni ne resta escluso, tra le varie condizioni. 
Non si tratta di incentivo, aggiungiamo, ma di un rimborso di alcune delle moltissime spese sostenute, visto che è successivo alla nascita o all’adozione”.

“Perché non utilizzare lo strumento dell’Isee – dice la Città delle Donne . che ha ben dimostrato e dimostra chi effettivamente ha bisogno e diritto a sostegni e chi può farne a meno? Perché i 5 anni di residenza anagrafica minima nel Comune di Lucca? Vogliamo incentivare i giovani ad abitare e poi tagliamo fuori una fetta consistente? Infine, dalla delibera a base di questo bonus nulla si evince della Carta dei servizi con la quale chi beneficerà del bonus avrà in omaggio una box di prodotti messi a disposizione dalle Farmacie Comunali (come accade da tempo presso i rivenditori di prodotti per i primi mesi, sia che si tratti di negozi o di marche specifiche) e una serie di corsi sulla genitorialità offerti da un’associazione”.

“Perché il corso ex post, quando la famiglia alle prese con il neonato ha già troppo da fare per dedicarsi ad altro, e perché non alconsultorio dell’Asl – dice l’associazione – che già svolge questo compito da anni: perché non creare una positiva rete tra istituzioni, al di là di questo bonus fine a se stesso, rete capace di lavorare anche in prospettiva futura? Concludendo, ci domandiamo che impatto reale può avere un bonus del genere nella collettività lucchese, quando nel 2023 le nuove nascite all’interno del Comune sono state poco al di sopra delle 200 unità e il bonus riguarda solo chi nasce (o è adottato) dal 12 settembre?  Le donne, le madri, le famiglie lucchesi, residenti da più o meno di 5 anni, attendono altro, molto di più”.