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Anpi contro l’esaltazione del militarismo: “Le forze armate difendono la patria, non aggrediscono”

2 novembre 2024 | 16:48
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Anpi contro l’esaltazione del militarismo: “Le forze armate difendono la patria, non aggrediscono”

Per il presidente Zipolini “si onorano ricordando la loro funzione di pace”

Il 4 novembre è il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e l’Anpi, custode dei valori della Costituzione, onora questa ricorrenza”. Lo ricorda il presidente di Anpi Lucca Romano Zipolini.

In virtù di questo, Anpi “Si oppone a ogni attentato diretto a incrinare l’unità della Repubblica, e ribadisce quindi il proprio impegno a sostenere l’abrogazione in sede referendaria delle leggi sull’autonomia differenziata costituenti un grave attacco alla Costituzione, che vuole la  Repubblica una e indivisibile. L’Anpi è anche una associazione combattentistica.

I partigiani furono costretti a prendere le armi per liberare il Paese e sconfiggere il fascismo ed il nazismo, per poter giungere ad affermare che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. I partigiani patirono questo sacrificio non facendo mai sfoggio di militarismo e di cultura delle armi.
Anche in questo, si contrapposero al nazi fascismo, che della violenza, della cultura delle armi e della sopraffazione, aveva fatto la propria religione”.

Il principio, insomma, è chiaro: “Nella Repubblica antifascista le Forze Armate difendono la Patria, non aggrediscono gli altri Paesi. Solo il fascismo ha condotto sventurate guerre di oppressione, che tali rimangono, non essendo consentita altra strumentale narrazione. Neppure prendendo a pretesto atti, anche di eroi, che si illusero di servire la Patria. Anpi esprime quindi la propria ferma contrarietà e la commiserazione per tutte quelle iniziative che, senza vergogna, si propongono di esaltare il militarismo e di promuovere il proselitismo armato, tanto nel giorno dell’Unità nazionale, quanto nelle scuole, e financo tra i giovani di Lucca Comics.

La prima guerra mondiale fece 10 milioni di morti. La seconda: 60 milioni di morti. Oggi, siamo già immersi nella terza ‘guerra mondiale a pezzi’: vi sono conflitti in Asia, in Africa, nell’Europa orientale, e dobbiamo assistere pressoché impotenti al genocidio in Palestina.
Le Forze Armate si onorano, quindi, ricordando la loro funzione di pace (per tutti: i nostri soldati dell’Unifil). La Costituzione non consente alcun’altra lettura, ne’ grottesche narrazioni di sciagurati epigoni di regimi che privarono della vita e dell’onore le genti del nostro Paese”.