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Barsanti vicesindaco, Potere al popolo: “La più alta carica istituzionale raggiunta da Casapound”

7 novembre 2024 | 11:48
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Barsanti vicesindaco, Potere al popolo: “La più alta carica istituzionale raggiunta da Casapound”

“Gli strumenti per fermare l’avanzata c’erano e non si sono voluti mettere in campo, aprendo le porte all’approdo allo scranno”

Anche Potere al Popolo vuole dire la sua sulla nomina a vicesindaco di Fabio Barsanti, “la più alta carica istituzionale – ricordano – raggiunta in Italia da un esponente di Casapound autodichiaratosi pubblicamente ‘fascista del terzo millennio‘ nel 2017, come ha puntualmente ricordato la pagina Difendere Lucca da Casapound.

Alle polemiche dell’opposizione, Barsanti ha risposto piagnucolando che la Sinistra non rispetta il voto popolare, sostenendo di aver preso il 9% dei voti. Peccato che il 9% a Lucca equivalga a 3.382 voti su 79.634 elettori.

In tutto questo teatrino nessuno sta provando a dare risposte al 53% delle persone che non ha votato al primo turno, né al 57% che non lo ha fatto al ballottaggio. Forse perché sostanzialmente sente che la politica non serve a niente, anzi, fa schifo e forse peggiora la vita. Non basta essere antifascisti anime belle che si oppongono ai fascisti cattivi senza un progetto concreto che migliora la vita di tutti e tutte. Sappiamo da anni che Barsanti è fascista (grazie anche al prezioso lavoro di Difendere Lucca da Casapound), gli strumenti per fermare l’avanzata c’erano e non si sono voluti mettere in campo, aprendo le porte all’approdo allo scranno di vicesindaco.

Continuare a scandalizzarsi perché lui, fascista dichiarato, è al governo della città in contrasto con la Costituzione è legittimo ma profondamente miope se non si ragiona sulle cause profonde di tutto ciò. Ad esempio, nel 2020, in piena pandemia, i millantati dormitori comunali dove furono portati coloro che dormivano in via dell’Angelo Custode non avevano posto. C’era pure una signora, senza dormitori femminili.

Nel 2021 con la Cassa di Resistenza della Società Popolare di Mutuo Soccorso aiutammo una famiglia che alloggiava nelle case popolari di Ponte a Moriano. L’appartamento era pieno di muffa che tornava di continuo, il figlio di due anni cominciava a respirare male. Pagammo alcune notti in albergo perché il pediatra disse che aveva bisogno di qualche giorno in un ambiente salubre. Segnalazioni su segnalazioni ma nessuno intervenne mai, non per mancanza di volontà degli operatori sociali ma per mancanza di risorse.

Arriviamo a oggi col bonus bebè di mille euro a tutte le famiglie, ricche e povere, per superare ‘l’inverno demografico’. Un provvedimento se non fascista, almeno da destra reazionaria. Ma la storia insegna se si ascolta”.