Antenna a Pontetetto, il Pd: “Il triste teatrino al Tar è costato 11mila euro ai cittadini”

19 novembre 2024 | 15:48
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Antenna a Pontetetto, il Pd: “Il triste teatrino al Tar è costato 11mila euro ai cittadini”

I consiglieri demi: “Sono le conseguenze di un agire distratto e colpevolmente propagandistico dell’amministrazione Pardini”

“Il dibattito in consiglio comunale di lunedì ha portato finalmente alla luce il teatrino perpetrato dal sindaco e dalla giunta sull’antenna di via Pattana a Pontetetto. È stato, infatti, chiesto al consiglio comunale di riconoscere due debiti fuori bilancio, per un totale di undicimila euro circa, derivanti da due sentenze di condanna del Tar Toscana nei confronti del Comune”. Inizia così la nota a firma congiunta dei consiglieri Pd.

“Ma andiamo con ordine e ricapitoliamo i fatti. Per ben due volte (errare è umano, perseverare è diabolico), in seguito alle domande dei gestori di telefonia mobile, quale Inwit, per il collocamento di antenne, il sindaco Pardini e l’assessore Consani, inspiegabilmente, hanno omesso di proporre una localizzazione alternativa rispetto a quella scelta unilateralmente dai gestori, in difformità rispetto alla pianificazione approvata dalla stessa amministrazione Pardini pochi mesi prima. Questa omissione ha consentito la formazione del silenzio assenso sulla richiesta dei gestori, che hanno visto così consolidarsi il loro diritto a posizionare la propria antenna dove meglio credevano. Non in virtù di qualche legge troppo permissiva, come ha tentato di far credere Pardini, ma solo grazie al disinteresse e alla sciatteria amministrativa del sindaco e dell’assessore all’ambiente. A quel punto, forse con la coscienza appesantita dall’errore, il sindaco e la giunta si sono recati sul luogo dell’ installazione, convocati dalla popolazione giustamente inferocita, facendo credere a tutti che l’amministrazione aveva le sue buone ragioni e che si sarebbe difesa in giudizio dalle ingiuste pretese del gestore. Niente di più che un triste teatrino“.

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“Ecco, infatti, che dopo pochi mesi il è arrivato il Tar a far luce su questa messinscena – proseguono -. Il giudice amministrativo, infatti, ha evidenziato come, decorso il silenzio assenso per colpa del comune, le pretese dell’ente fossero manifestamente infondate. Peccato che questa rappresentazione sia costata ai cittadini lucchesi oltre undicimila euro di spese legali rimborsate agli avvocati di controparte, ai quali comprensibilmente non sarà parso vero di poter incassare così facilmente. Da questa vicenda emerge a nostro parere una duplice responsabilità politica del sindaco e dell’assessore Consani: la prima consistente nel non aver seguito l’operato dei propri uffici su un tema così sensibile, chissà forse perché impegnati nell’organizzazione di qualche festa. La seconda per aver determinato la formazione di un debito fuori bilancio evitabilissimo promuovendo una resistenza in giudizio che, con una probabilità che era pressoché una certezza, non aveva alcun presupposto legale. Ecco in sintesi le conseguenze di un agire distratto e colpevolmente propagandistico dell’amministrazione Pardini: in primis i cittadini si sono visti installare l’antenna dove preferiva l’operatore, che è riuscito ad agire in deroga rispetto al Piano della Telefonia, approfittando del fatto che l’amministrazione non si è rinvenuta nei tempi ad esprimere il proprio parere negativo, dando di fatto l’assenso all’installazione dell’antenna dove tornava comodo ad Inwit. In secundis, la colpevole farsa del ricorso al Tar non solo non ha risolto niente come prevedibile,ma è pure costata oltre undicimila euro”.

“Ieri sera abbiamo chiesto, ripetutamente, chi tra gli amministratori (sindaco, assessore o giunta) avesse promosso questa spericolata azione legale che, chiaramente, sarebbe finita male – concludono -. Non abbiamo avuto risposta. Ma le facce imbarazzate di sindaco e maggioranza hanno dimostrato, di nuovo, quale sia il livello di questa amministrazione quando si esce dal confortevole recinto della propaganda e degli annunci. La situazione è grave, ma non è seria”.