Niente contributo affitti, i sindacati inquilini: “Recupero immobili Erp non equivale al sostegno alla locazione”

9 dicembre 2024 | 16:23
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Niente contributo affitti, i sindacati inquilini: “Recupero immobili Erp non equivale al sostegno alla locazione”

Sunia, Sicet e Uniat dopo le parole del Comune: “Il taglio del fondo è una precisa scelta politica di cui il governo si assume la responsabilità”

Niente contributo in conto affitto, parlano i sindacati degli inquilini.

“Abbiamo letto nei giorni scorsi il resoconto della conferenza stampa tenuta dal sindaco di Lucca Mario Pardini e dall’assessore al sociale Giovanni Minniti – scrivono per il Sunia Cgil Stefano Cristiano, per il Sicet Cisl Nella Giliberto e per l’Uniat Uil Giorgio Bertelli – in merito alla mancata pubblicazione del bando per il contributo affitti e alle strategie dell’amministrazione comunale. Ebbene il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione è previsto dall’articolo 11 della legge 431/98. Non si tratta quindi di un “contributo straordinario nato e finanziato dai governi durante il Covid” (periodo nel quale venne aggiunto un contributo straordinario che si affiancò a quello ordinario), ma di un intervento strutturale. L’entità di tale finanziamento è quindi una scelta tutta politica della quale i governi si assumono annualmente la piena responsabilità. In questo senso negli ultimi due anni il taglio totale del fondo è stato operato dal governo nazionale mentre regioni e comuni hanno tentato di rispondere aumentando il proprio contributo”.

“I contributi erogati dai Comuni attraverso le commissioni tecniche già esistono – dicono i  sindacati – e si affiancano ai contributi erogati grazie al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Facciamo inoltre notare che lo strumento del bando garantisce proprio che le risorse non siano distribuite a pioggia ma in virtù di criteri oggettivi e verificabili da tutti. Apprendiamo con soddisfazione la volontà dell’amministrazione comunale di destinare 600mila euro per il recupero degli immobili Erp di risulta. Non comprendiamo però come tale scelta possa essere messa in contrapposizione con il contributo affitti sia perché si rivolge ad una fascia di popolazione spesso non sovrapponibile, sia perché i lavori di manutenzione ricadono sotto il capitolo degli investimenti mentre il contributo affitti viene erogato con fondi vincolati e di spesa corrente”.

“L’amministrazione poi ritorna sul fatto che “qualsiasi nucleo familiare che ha a disposizione risorse limitate preferisce infatti investirle in una casa di proprietà da utilizzare, piuttosto che destinarle in affitti” ignorando forse che chiunque disponga di “risorse limitate” – concludono i sindacati – difficilmente avrà accesso ad un mutuo e che se un giovane al di sotto dei 40 anni voleva comprare una casa investendo fino al 30 per cento  del proprio reddito se nel 1986 avrebbe impiegato in media 18,8 anni oggi sfonda abbondantemente i 30. Dal 2018 al 2023 il prezzo medio al metro quadro degli affitti nella provincia di Lucca è aumentato del 19% (l’aumento percentuale più alto della Regione); In Toscana l’incidenza degli affitti sui redditi delle famiglie ha ormai raggiunto il 21,9% al quale si aggiunge l’incidenza delle utenze che supera il 25% nel 7,1% dei casi (solo nel 2019 era solo nel 1,1% dei casi).  Di fronte a tutto ciò il governo taglia il reddito di cittadinanza, taglia il contributo affitti, taglia il fondo per la morosità incolpevole con una sorta di accanimento contro le persone in condizione di fragilità e colpendo, indirettamente, anche quei locatori che cercano di arrotondare pensioni o salari ridotti all’osso affittando una casa magari ereditata dai propri nonni”.