Giannini (Pd): “Vandalizzati i vetri della piazza coperta a San Concordio, non si tolleri il gesto”
Il consigliere di opposizione: “Sindaco e giunta hanno fin qui cavalcato la polemica sulla struttura, ma il patrimonio pubblico va tutelato”
“Chi avesse pensato che l’anno nuovo era portatore di migliori disponibilità alla convivenza sociale, avrà sicuramente una grande delusione passando per via della Formica, San Concordio, lato ovest dell’edificio Piazza Coperta, scoprendo una fresca scritta di buona vernice rosso fuoco a tutto campo sui vetri dei finestroni dell’edificio che ospita il Centro affidi/adozioni e della famiglia”. A dirlo è il consigliere Pd, Gianni Giannini.
“L’autore-genio che nella notte di S.Silvestro (ad attenuante si spera ubriaco) – spiega – che ha voluto rimarcare il suo disappunto sulla nuova costruzione, non ha pensato molto alle conseguenze del gesto, prima penali per lui, se le telecamere hanno captato le immagini, poi per il danno erariale e sociale che i costi delle conseguenze del suo gesto hanno provocato. Al riguardo ci auguriamo una rigorosa indagine”.
“Viviamo periodi di grande disgregazione sociale – prosegue Giannini – dove la personale interpretazione delle cose a volte la si vuole far prevalere su valutazioni o stati di fatto consolidati. L’intemperante giovane balordo ( sicuri che è di giovane età?) non è altro che il braccio operativo di opinionisti che a tutto campo , ben oltre l’innocenza dei suggerimenti dei pensionati – capicantiere . specializzati – tuttologi (i cosìdetti Umarell), hanno da tempo fomentato il dissenso verso la struttura come strumento di consenso elettorale o di ragione esistenziale”.
“L’amministrazione Pardini e la sua maggioranza, non hanno fatto di meglio, e da sempre hanno adottato comportamenti di prese di distanza, sia con atti concreti quali la furtiva apertura del Centro famiglia, comunque finanziato negli arredamenti, sia con ripetute uscite denigratorie ad uso stampa – dice il consigliere di opposizione – Questo, nonostante il sindaco e alcuni autorevoli esponenti della giunta, in privato, si siano espressi favorevolmente sul personale gradimento estetico della struttura. Forse questa maggioranza ha ancora difficoltà a capire che certi comportamenti non sono proprio consoni ad un sindaco con giunta che hanno ricevuto mandato per gestire il bene pubblico di una intera città. Ed il bene pubblico non riguarda solo ciò che è gradito all’occhio o di maggiore convenienza elettorale, bensì tutto il patrimonio affidato in gestione”.
“Una amministrazione ha il dovere di unire la città trasmettendo valori e tolleranze ancora oggi sconosciute ai più – conclude il consigliere – Senza la facoltà di tollerare ciò che non si condivide, la convivenza risulterà impossibile. Questo è il principio base dell’essere comunità, e fino a che, chi ha la responsabilità di farsi garante di questa convivenza, continua a trasmettere messaggi equivoci, il rischio di fratture è sempre in agguato, e la storia moderna ci mostra chiaramente le conseguenze che ne possono derivare. La pericolosa alternativa è un libera tutti dagli sforzi del sodalizio sociale autorizzando di fatto l’uso soggettivo del piccone ovunque lo si ritenga utile”.