Mobilità, la proposta di Europa Verde: “Strade senza auto nelle vicinanze delle scuole”

2 gennaio 2025 | 19:57
Share0
Mobilità, la proposta di Europa Verde: “Strade senza auto nelle vicinanze delle scuole”

Fidia Pardini e Chines ‘sposano’ il modello francese: “La direzione che l’amministrazione della città sta seguendo sul tema non è quella giusta”

“Da tempo, come Europa Verde – Verdi Lucca rivolgiamo la nostra attenzione al tema della mobilità, un tema centrale per la città e per i territori che la circondano. È per noi evidente che, su questo tema, la direzione che l’amministrazione della città sta seguendo non è quella giusta”. A dirlo sono Luca Fidia Pardini, coportavoce di Europa Verde – Verdi Lucca e Arianna Chines, biologa e attivista di Europa Verde – Verdi Lucca

“A Lucca siamo affogati in strade sempre più caotiche e trafficate e restiamo scioccati dai continui morti e feriti, quasi sempre pedoni o ciclisti – dicono – Inoltre, si paventa l’alienante prospettiva di realizzare nuove strade (che significano ulteriore traffico), anziché procedere verso una transizione ecologica che migliori le condizioni di vita delle persone e riduca gli incidenti stradali e l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. Come abbiamo sempre sostenuto, il miglioramento della mobilità, e quindi la diminuzione del traffico sulle nostre strade, passano necessariamente dalla diminuzione del numero di veicoli circolanti. Ecco perché non ci appassiona la corsa di buona parte della politica locale ad intestarsi la progettazione e la realizzazione di infrastrutture stradali e a servizio degli automobilisti che vanno solamente ad incentivare la mobilità privata basata sull’uso dell’auto. In questo quadro disastroso, riteniamo invece che, per cambiare verso, sia necessario analizzare ogni situazione con estrema attenzione, a cominciare ad esempio dalle scuole, che per prime devono beneficiare di efficienti sistemi di mobilità dolce e condivisa, ma anche di aree verdi che permettano agli studenti di studiare e di apprendere in un contesto che genera benessere e non soltanto maggiore stress. Riflettiamo e andiamo ad analizzare cosa fanno in altre città per trovare soluzioni all’annoso problema del traffico e delle sue conseguenze”.

“Andiamo oltre il confine e vediamo cosa succede per esempio in Francia – diconop – Da qualche anno per ridurre i problemi di traffico, di inquinamento e di sicurezza stradale, sono stati attuati progetti di rues aux ecolés o rues aux enfants. Sono strade che conducono alle scuole dove è vietato il transito alle auto e di conseguenza sono pedonabili e ciclabili. Al posto dei parcheggi sono stati costruiti dei giardini, messi degli alberi, inserite delle aiuole, ridotte le isole di calore ed evitato l’allagamento in seguito a forti piogge. A scuola si va a piedi o in bici o con i mezzi pubblici. Ovviamente i mezzi di soccorso o di servizio, come quelli per la raccolta dei rifiuti, possono passare e in alcuni casi, con orari limitati e stabiliti, il carico e scarico per residenti e commercianti è ammesso. Scopriamo anche che l’idea delle strade senza auto intorno alle scuole è di un’urbanista italiana”.

“Ad oggi in Francia ben quattrocento strade sono state rese sicure o riqualificate con il verde, rendendole pedonabili e la maggior parte si trova intorno alle scuole: il programma si inserisce in un contesto più ampio di promozione della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale, con particolare attenzione ai percorsi casa-scuola. Grazie a questo progetto è garantita la sicurezza per i ragazzi che vanno a scuola, è incentivato l’uso di mezzi di trasporto alternativi all’auto, come la bicicletta, il pedibus o  i mezzi pubblici, è notevolmente ridotto  il numero di veicoli privati attorno alle scuole e di conseguenza sono  diminuiti la congestione e il tempo trascorso in auto  ed è migliorata la qualità dell’aria e della vita. Inoltre, il progetto francese prevede un percorso di educazione e sensibilizzazione per insegnare ai bambini e ai genitori comportamenti responsabili e sicuri sulla strada. Le infrastrutture sono migliorate: sono stati creati marciapiedi sicuri, piste ciclabili, attraversamenti pedonabili più visibili e protetti. Ma non solo: è stato fatto un altro passo avanti, sono state istituite zone 30 km/h nei paraggi delle scuole, perché è stato dimostrato che conducono all’azzeramento delle morti per incidente.

“Tornando a Lucca – commentano – e girando intorno alla città ci troviamo ancora in zone, non solo senza ciclabili, ma addirittura senza marciapiedi (basti pensare alla via Pisana, dove tra l’altro sono morti pochi anni fa due ragazzi, investiti mentre camminavano e dove c’è una scuola primaria o  ad alcuni tratti della Via Romana, della Pesciatina, solo per fare alcuni esempi e dove anche non si smettono  di  contare gli incidenti gravi). Nel frattempo, si continua la progettazione di nuovi parcheggi quando quelli già esistenti sono parzialmente inutilizzati perché culturalmente va per la maggiore l’esigenza indotta di parcheggiare l’auto esattamente in corrispondenza del luogo che si vuole raggiungere. A questo proposito un esempio eclatante è la scandalosa e diseducativa situazione della scuola media Carducci e dell’ingorgo che si crea ogni giorno all’orario di entrata e di uscita con macchine parcheggiate in doppia, tripla fila, sulle aiuole, sugli spartitraffico a bloccare la circolazione, persino quando a voler passare è un’ambulanza in emergenza?”.

“Noi non ci stiamo – concludono – e come ecologisti pretendiamo e rivendichiamo la paternità di progetti come le rues aux écoles francesi, copiamo senza indugio quello che è stato fatto e miglioriamolo, se possibile, consapevoli che solo queste sono le soluzioni per la salute, la sicurezza e il benessere dei cittadini”.