Anche la Lega difende Di Vito: “Richiesta ritiro delega sanità un atto irresponsabile”

19 gennaio 2025 | 10:23
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Anche la Lega difende Di Vito: “Richiesta ritiro delega sanità un atto irresponsabile”

Il capogruppo Fagnani: “Sul tema la Regione Toscana a guida centrosinistra è davvero indifendibile”

Richiesta di ritiro della delega al dottor Alessandro Di Vito, per il capogruppo della Lega, Massimo Fagnani, è un atto irresponsabile.

“Nel momento in cui il modello sanitario toscano voluto dal Partito Democratico mostra tutte le proprie criticità – dice Fagnani – producendo un deficit di bilancio che la Regione riesce solo a tamponare con nuove tasse (addizionale Irpef) imposte a tutti i cittadini e le imprese, con i pronti soccorso che sono al collasso anche per la mancata attuazione della medicina territoriale, con i cittadini che non riescono a trovare soluzioni alle loro richieste sanitarie e con liste di attesa ormai non più tollerabili, cosa fa l’opposizione di centro sinistra nel Comune di Lucca? Chiede pubblicamente al sindaco di ritirare la delega sulla sanità al consigliere Alessandro Di Vito”.

“Premesso che la “delega” ha solo funzioni consultorie – dice Fagnani –  che Di Vito svolge questo incarico senza percepire nemmeno un euro e che lo svolge unicamente per attaccamento e amore per il proprio lavoro in modo encomiabile, che la sanità è completamente delegata alla Regione e che il primo citttadino, all’interno della Conferenza dei sindaci può solo proporre atti di indirizzo, stupisce ancora una volta il livello di miopia a cui si abbassa l’azione politica messa in atto dalla sinistra lucchese nello svolgere una opposizione. La sanità è delega della Regione ed è palese a tutti i cittadini il livello di assistenza raggiunto soprattutto nelle parti più periferiche della Toscana.  Il tema sanità era davvero l’ultimo che il centro sinistra doveva menzionare se avesse mostrato un po’ di acume politico. Ed è una tematica sulla quale chi governa la Regione è davvero indifendibile”.

La mozione sulla sanità, con cui chiediamo unicamente quanto previsto dalle normative nazionali e regionali toscane, che sarà a breve illustrata in Consiglio dal sottoscritto, dal consigliere Di Vito, e dalla presidente della commissione sociale Nicodemo, evidentemente, ha fatto perdere la testa a tutta la sinistra lucchese. Dapprima è uscito sulla stampa l’ex sindaco di Lucca Alessandro Tambellini attualmente responsabile territoriale per la sanità per il Pd, lamentando una “politica di spinta verso le privatizzazioni” del governo nazionale. L’ex sindaco conosce bene l’evoluzione della normativa voluta dal centrosinistra. Ricordiamo solo a titolo di esempio il decreto legislativo 502/92: governo Amato. Trasformò le Usl in Asl e permise l’attività intramoenia ai medici; decreto legge 229/99 (Bindi): governo Prodi. Riorganizzazione e razionalizzare del servizio sanitario regionale; legge Bersani 2 aprile 2007: governo Prodi. Ha permesso la pubblicità ai medici e ha aperto la strada al capitale nella sanità. Se ne è pentito,pubblicamente, lo stesso Bersani. Tutte queste leggi hanno tracciato la strada verso l’aziendalizzazione, la privatizzazione e il capitale”.

“Se oggi una Rnm ha tempi di attesa di 2-3 mesi nel pubblico e di 2 giorni utilizzando l’intramoenia, vuol dire che le macchine solo disponibili e che i tecnici e i medici radiologi ci sono – prosegue Fagnani – È quindi una precisa scelta della azienda: non si assume personale, per risparmiare sui costi, e si ricavano maggiori introiti da parte dei cittadini. Forse l’ex sindaco Tambellini doveva valutare bene prima di fare tali esternazioni. In secondo luogo i consiglieri di centrosinistra che chiedono il ritiro di una delega che non permette al delegato alcuna azione amministrativa e/o politica, ma il solo ruolo di consultore tecnico. Davvero incredibile.  Infine la richiesta di rinvio in Consiglio della discussione della mozione tramite una pregiudiziale formale sui tempi di invio di una mail che conteneva comunque solo materiale informativo non compreso nella mozione. La Lega nell’esprimere fiducia e apprezzamento per l’azione tecnica svolta dal consigliere Alessandro Di Vito, vuole infine ribadire due fatti quasi pleonastici, che forse però giova ricordare. In primis: la spesa per il personale sanitario non è un costo. È una necessità del Servizio sanitario regionale.  Chi ci amministra deve ricordarlo. La seconda è il consiglio che darei, qualora interpellato, come tecnico e come consigliere rappresentante dei cittadini alla direttrice generale della Asl dottoressa Casani: prima di ogni decisione tecnica e politica in campo sanitario consultiamo chi lavora negli ospedali. I medici sanno cosa serve loro per svolgere al meglio il loro lavoro”

“Alla opposizione consiliare devo ricordare che all’interno dell’aula nessuno, nessuno, sa meglio di Alessandro Di Vito cosa serve nel pronto soccorso per svolgere al meglio il servizio di emergenza/urgenza. Va bene la dialettica politica e anche difendere l’indifendibile, ci sono però dei limiti di decenza che bisognerebbe non superare”.