Pro Vita presenta un libro a Fabbriche di Vergemoli, Piagentini al sindaco: “Inopportuno concedere spazi pubblici”
L’attivista di sinistra: “Davvero è il caso di patrocinare le crociate integraliste di questa associazione?”
“Il Comune di Fabbriche di Vergemoli, guidato dal sindaco di Fratelli d’Italia Michele Giannini, ha concesso il patrocinio e l’uso di locali pubblici ad un’iniziativa (la presentazione di un libro), dell’associazione antiabortista di estrema destra Pro Vita, gruppo dedito ad impedire alle donne di scegliere liberamente sul proprio corpo”. A stigmatizzare l’evento è l’attivista Massimiliano Piagentini.
“Nel 2021, Pro Vita fece affiggere a Lucca dei manifesti contro il diritto all’aborto e contro le donne. Il testo, che assimilava un embrione ad un bambino, era il seguente: Il corpo di mio figlio non è il mio corpo, sopprimerlo non è la mia scelta. Stop aborto. Il presidente dell’associazione spiegò: “Vogliamo far riflettere e far capire alle persone che abortire è sempre la soppressione di una persona umana. Troppe vite vengono eliminate, anche a causa di uno stupro. Ma anche in una situazione così atroce si può concepire una seconda orribile violenza come l’eliminazione di un essere innocente?”. Inoltre nel dicembre 2024, il quotidiano Domani ha pubblicato una dettagliata inchiesta a puntate sul gruppo in questione, dalla quale emergeva che “Toni Brandi, presidente di Pro Vita, ha comprato quattro immobili dal capo del movimento neofascista Forza Nuova, Roberto Fiore (condannato per banda armata), per poi donarli all’associazione. Costo dell’operazione 160mila euro, pagati in parte da misteriosi depositi esteri”. Simone Alliva, autore dell’inchiesta sottolineava: “Interessa sapere quale è il grado di trasparenza di Pro-Vita perché il coinvolgimento con il governo in carica è totale”. Alla luce di tutto questo, domandiamo al sindaco di Fabbriche di Vergemoli: davvero è il caso di patrocinare le crociate integraliste di questa associazione?”
“Davvero – conclude Piagentini – un’istituzione pubblica può sostenere e fare da megafono a chi chiede di andare contro la legge 194/78, che riconosce come diritto l’interruzione volontaria della gravidanza?”