il dibattito

Fine vita, Fdi dice no alla legge toscana: “Esiste il diritto di essere curati, non quello di morire”

10 febbraio 2025 | 12:49
Share0
Fine vita, Fdi dice no alla legge toscana: “Esiste il diritto di essere curati, non quello di morire”

Riccardo Zucconi e Michele Giannini considerano il tema di rilevanza nazionale e la proposta di legge regionale incostituzionale

Oggi (10 febbraio) il consiglio regionale della Toscana discuterà in aula la proposta di legge per garantire tempi certi di verifica per le persone che decidono di accedere allamorte assistita. Il voto è previsto per domani. Il segretario di presidenza alla Camera, Riccardo Zucconi e il sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini, entrambi esponenti di Fratelli d’Italia, esprimono così la loro posizione in merito.

“Siamo assolutamente contrari alla legge sul suicidio medicalmente assistito. La nostra regione – dicono Zucconi e Giannini – è l’unica che al momento sta portando avanti la proposta di legge popolare promossa dall’associazione Luca Coscioni, altre regioni infatti hanno interrotto l’iter prima della discussione in aula e già questo dovrebbe essere un deterrente per la Regione Toscana”.

“Non è accettabile – proseguono – che un argomento così importante e delicato dal punto di vista etico e morale, di assoluto interesse nazionale, sia di fatto trattato dalle aziende sanitarie regionali che, secondo quanto previsto, dovrebbero anche fornire il supporto tecnico e farmacologico per l’auto-somministrazione del farmaco. Un’invasione di campo che è incostituzionale e, a nostro avviso, anche pericolosa: l’eutanasia è una questione delicatissima da affrontare e si rischia così, affrontandola localmente, di trasformarla in una ‘pratica’ di facile attuazione o peggio ancora che possa essere attuata contro la volontà e l’interesse dello stesso paziente”.

“Proprio domani, nella Giornata mondiale del malato – dicono Giannini e Zucconi – ci saremmo aspettati che si ponesse l’accento sulle cure palliative e all’accompagnamento e al sostegno dei malati, evitando di trasformare la questione in un mero tema di schieramento politico: è il malato in quanto soggetto fragile a dover essere al centro del dibattito, non la redazione di ‘leggi manifesto’. Il sistema sanitario esiste per migliorare le condizioni di vita, non per dare la morte; la vita è un valore universale e assoluto, tutelato anche dalla Costituzione: ribadiamo che esiste soprattutto il diritto di essere curati, non quello di morire”.