Sanità, l’esperienza di Scannerini con gli ospedali a Lucca: “Con il San Luca servizi peggiorati”
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Il capogruppo di FI a Capannori ricoverato per miocardite: “Camere affollate e con poca privacy, il personale sanitario è davvero eroico”
Sanità, esperienze dirette a confronto fra il San Luca e il Campo di Marte per il capogruppo di Forza Italia, Matteo Scannerini.
“La mia esperienza da paziente al San Luca e quella precedente al Campo di Marte per lo stesso motivo sanitario, mi portano ad esternare una serie di riflessioni. Momenti differenti della mia vita, 2008 e 2025, due ospedali di due epoche diverse, ma alcuni denominatori comuni quali la salute, l’organizzazione del lavoro in sanità e il rapporto sanitario e paziente. Il motivo del recente ricovero in terapia sub-intensiva cardiologica del San Luca è stato ancora una volta una miocardite del cuore dovuta ad una complicanza legata ad un’influenza intestinale. A quanto pare, il motivo è legato alla mia “incompatibilità” genetica con questa classe di virus”.
“Scrivo solo ora perchè diciamo che è passata. Lo faccio non per me, ma per ringraziare i sanitari del pronto soccorso che mi ha accettato in urgenza la notte di sabato 8 febbraio, e quello della terapia sub-intensiva cardiologica dell’ospedale San Luca che mi ha prestato le cure. Un ringraziamento va anche a chi mi è stato vicino come la mia famiglia, la mia ragazza e i miei amici che hanno invaso il corridoio della sub il primo giorno stesso, per venire a vedere come sto. Grazie a tutti coloro che mi hanno telefonato, venendolo a sapere del mio ricovero. Grazie al dottor Alessandro di Vito, amico e collega amministratore, che ogni giorno si è sincerato della mia salute, con cuore e passione di chi intraprende la strada del medico”.
“In primis, ci tengo a ribadire che i sanitari, considerate le condizioni in cui lavorano, sono dei veri eroi – dice Scannerini – Nel 2008 ero al Campo di Marte e vi garantisco che quel posto, in confronto al San Luca, era l’Hotel Hilton. Sapete che, grazie all’ex Ppesidente della Regione Toscana Enrico Rossi, le Asl sono passate da 12 a 3. Tutto questo, così è stato raccontato ai cittadini, per ottimizzare il servizio ed evitare sprechi di risorse. Di fatto però, oggi il sistema sanitario toscano cade a pezzi ed è difficile capire come mai la costruzione di nuovi ospedali non abbia portato i risultati previsti. L’ospedale San Luca non ha migliorato la qualità, né ha contribuito a mantenere i servizi necessari al cittadino. Potendo personalmente fare un confronto diretto prima/dopo, si ha la sensazione che sia un “rottame” rispetto alle numerose, anche se vecchie strutture, che sono state lasciate al Campo di Marte”.
“La logistica attuale presenta criticità importanti – prosegue – le camere accolgono in terapia subintensiva anche quattro pazienti, uno accanto all’altro, ma affetti da gravità totalmente diverse e che costringono l’infermiere di turno ad assisterli passando da un estremo all’altro in pochi secondi, specie se c’è urgenza; il personale sanitario chiaramente sottodimensionato è sottoposto ad alti livelli di stress; la carenza di posti letto al San Luca, dato reale fin dalla sua apertura, costringere a predisporre camere miste, per cui maschi e femmine si trovano nella stessa camera e questo lede la dignità della persona. Immaginate di essere una signora, magari anziana, come quella presente nella mia stanza, che viene da un mondo che aveva ancora delle regole intangibili e sacrosante e che ovviamente, non prevedeva camere promiscue. Credo che la cosa si commenti da sola. La privacy? Garantita da una tendina. Potrei andare avanti nel confronto delle due esperienze vissute – Campo di Marte e San Luca – ma preferisco farlo in altre sedi perché la mia recente esperienza mi ha, più di prima, convinto come la sanità nella nostra regione, sia degenerata. In Toscana però, amministrando male, concependo sistemi del genere, si riesce addirittura essere premiati, facendo il presidente per dieci anni”.
“In tutto questo, il personale sanitario continua a fare del proprio meglio e, nonostante questa difficile situazione, cerca di resistere mentalmente e fisicamente – conclude – Quindi rinnovo il mio grazie a tutti: medici, infermieri e operatori socio sanitari della terapia subintensiva dell’Ospedale San Luca. Sarò grato loro per sempre. Come cittadini, abbiamo solo un modo per aiutare queste persone affinché possano lavorare in un ambiente migliore: buttare giù chi questo scempio lo ha creato, denunciando le carenze e segnalandosi sull’agenda la data del 26 ottobre”.