Minniti fuori dalla giunta: “Poco da fare contro il senso di frustrazione di chi è stato battuto alle elezioni”
L’ormai ex assessore va giù duro: “La Lega scarica un tesserato che da solo ha preso il 40% dei voti di lista. La determina? Una scusa”
Giovanni Minniti, tecnicamente da oggi, data in cui è stato affisso all’albo pretorio il decreto di nomina del suo sostituto, non è più assessore al sociale e alla sicurezza in quota Lega della giunta Pardini. Lo ha comunicato ieri sera (11 marzo) in consiglio comunale il primo cittadino dopo settimane di incontri in cui il sindaco ha tentato in tutte le maniere di mantenere intatta la sua squadra di governo.
Ma di fronte ai diktat del gruppo consiliare e alla posizione del partito a livello provinciale e comunale ha compiuto la scelta: ad entrare in squadra l’ex consigliere regionale, assessore e consigliere comunale a Capannori, Salvadore Bartolomei.
Una scelta non indolore, neanche per la stessa Lega, che potrebbe perdere Antonino Azzarà, che si dice pronto a entrare nel gruppo misto.
È su queste divisioni che insiste l’ex assessore Minniti, che fino all’ultima ora ha cercato di intervenire per evitare la decisione, chiamando in causa la direzione regionale del partito e l’onorevole Elisa Montemagni. Era pronto anche a ritirarsi dalla corsa per un posto come consigliere regionale nella lista del Carroccio, lasciando così via libera a Massimiliano Baldini, ma non è bastato.
E all’indomani è il giorno del redde rationem. E Minniti non ci va certo di cesello.
“C’è poco da fare contro il senso di frustrazione di chi è stato sonoramente battuto alle elezioni e contro il desiderio di rivalsa di chi, avendo preso meno della metà dei voti di Minniti o essendo entrato in consiglio comunale con la miseria di soli 100 voti, poteva ambire alla poltrona di assessore soltanto facendo fuori il candidato più votato di tutta la coalizione di centrodestra che in tal modo ha dato un notevole contributo alla vittoria nelle elezioni del 2022. I cittadini sanno bene come nascono e a cosa sono dirette certe pugnalate alle spalle: non certo per il desiderio di impegnarsi per il bene della comunità ma per il solo desiderio di arrivare ad occupare incarichi non conquistati sul campo e alle prossime elezioni penseranno bene a punire i soliti congiurati di palazzo”.
“Non ne esce bene nemmeno la Lega – dice – che scarica un proprio tesserato che alle amministrative da solo ha preso il 40% di tutti i voti di lista e che con il suo apporto ha fatto entrate in Consiglio almeno due dei consiglieri comunali che lo hanno tradito e che così facendo perdere autorevolezza, prestigio e soprattutto consenso di fronte ai cittadini per cui alle prossime amministrative faticherà a conservare quel 6% rimediato nel 2022. E, infine, non ne esce bene nemmeno Massimiliano Baldini il vero regista della congiura che in questo modo elimina il suo più pericoloso concorrente in vista delle elezioni regionali., quando Minniti per la verità era totalmente concentrato nella sua attività di assessore del Comune di Lucca. Non una prova di forza ma, al contrario, una dimostrazione di debolezza di Baldini che probabilmente ha fatto male i suoi calcoli perché con un partito in difficoltà di consensi, con la concorrenza agguerrita di altri partiti di centrodestra in crescita e con la concorrenza interna degli altri candidati della Lega nelle province di Pisa e Pistoia per lui sarà difficile conservare lo scranno ereditato in Regione se la lista della Lega nella Provincia di Lucca non sarà composta da persone capaci di portare tantissimi voti”.
“Sanno anche i muri che la determinazione dirigenziale è una pessima scusa – prosegue – posso dire con certezza che sono stato io a mediare con la Prefettura per impedire la realizzazione del Cas ad Antraccoli e non certi capipopolo desiderosi di apparire sulla stampa non avendo responsabilità di governo della cosa pubblica. La Prefettura aveva le sue esigenze così come il Comune e un amministratore responsabile aveva il dovere agire per trovare soluzioni adeguate mantenendo gli equilibri con gli altri organi dello Stato per non compromettere irrimediabilmente i rapporti istituzionali. La mia soluzione per Antraccoli era la sistemazione di persone con disabilità, anziani, donne vittime di violenza familiare, giovani in cerca di alloggio e nessuno ha mai pensato di mandare persone capaci di turbare l’ordine pubblico. La determinazione dirigenziale è atto proprio del dirigente che non deve condividerla con l’assessore e infatti, è stata emessa senza la mia verifica finale; per questo motivo la sconsiderata posizione di Baldini e dei suoi fedelissimi consiglieri comunali è un vero e proprio attacco all’amministrazione Pardini vista la polemica sollevata dall’opposizione e che, a ben vedere, rischia di ritorcersi contro gli stessi congiurati atteso che se permarrà la destinazione ad emergenza abitativa dell’immobile di Antraccoli, anche a prescindere da modifiche di facciata alla determina, i consiglieri della Lega per coerenza dovrebbero uscire dalla maggioranza” E questo comportamento denota la totale mancanza di cultura politica visto che i partiti di governo non devono creare problemi all’amministrazione comunale ma devono risolverli così come ho cercato di fare io fin dal primo giorno della mia nomina ad assessore con spirito di servizio e assoluta lealtà al sindaco e alla sua giunta”.
“Del resto nessuno può dire che Minniti è inadeguato – prosegue – non voglio certo elencare le cose fatte ma vado orgoglioso del fatto che per merito mio è stata scongiurata, come detto l’apertura del Cas ad Antraccoli e la vendita dei padiglioni del Campo di Marte che ora saranno utilizzati per finalità sociali ovvero con la Rsa ed è stato merito mio la salvaguardia dei posti di lavoro sempre dei dipendenti della Rsa di cui conservo i messaggi di ringraziamento; sono stato io a creare l’unica unità cinofila che sta dando ottimi risultati nella lotta allo spaccio della droga e altro ancora. Ma questo non interessa ai tanti cacciatori di cariche pubbliche non meritate che mai hanno cercato, anzi hanno rifiutato i rapporti con il sottoscritto giacchè dal primo momento la loro idea era quella di occupare il suo posto comprensivo di stipendio. Per il dialogo è necessario che vi siano più interlocutori che mai hanno cercato di allacciare rapporti con il sottoscritto. Capita a chi, a distanza di anni, è ancora consumato dal rancore per il proprio insuccesso elettorale. Per fortuna io non sono un professionista della politica: vivo del mio lavoro e la politica è sempre stata per me una vera passione perché è entusiasmante cercare di risolvere i problemi dei cittadini”.
“Peccato che non tutti la pensino nello stesso modo. È stata per me una esperienza unica aver lavorato con il sindaco Pardini – conclude – che sta facendo un ottimo lavoro e lo farà ancora in futuro assieme agli altri assessori che rappresentano il meglio della classe politica di questa città ed è stato davvero bello apprezzare la professionalità di tutti i funzionari comunali con i quali ho lavorato e che danno il massimo per tutti i cittadini nello svolgimento delle loro funzioni. Dispiace solo che, a volte, un sindaco decida di tutelare la parte amministrativa a discapito di quella politica. Credo in una sana politica fatta di impegno sacrificio e dialogo con i cittadini e con i colleghi”.
“In politica, quando si ricoprono cariche istituzionali e si amministra una città – conclude – l’obiettivo deve essere il bene della comunità e dei cittadini. Mi sono sempre battuto per questo e sempre rimarrà il mio unico scopo. Continuo a testa alta con persone che meritano e che la pensano come me. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini e soprattutto mi hanno dimostrato lealtà, qualità non certo di tutti. Ho cercato sempre di comportarmi correttamente e continuerò a fare una politica sana e leale per passione e non per lavoro”.