Balatri (Prc): “Un treno dedicato per collegare Bagni di Lucca a Borgo a Mozzano”

14 marzo 2025 | 15:38
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Balatri (Prc): “Un treno dedicato per collegare Bagni di Lucca a Borgo a Mozzano”

L’esponente di Rifondazione Comunista sulla frana che ha interrotto la Sr445: “Servono interventi mirati e diffusi su tutto il territorio”

“Con la frana avvenuta questa notte sulla regionale 445, tra il Ponte di Calavorno e il Ponte della Fegana, tutta la Val di Lima si trova praticamente isolata”. Così Roberto Balatri, responsabile ambiente del Partito della Rifondazione Comunista di Lucca

“Con il Brennero interrotto tra Chifenti e Borgo a Mozzano unica soluzione per raggiungere Lucca è la viabilità che passa per la frazione di Corsagna, viabilità inadeguata per convogliarci tutto il traffico proveniente dalla Val di Lima – dice ancora – Prima di intervenire in merito al dissesto, si provveda da subito ad interrompere i lavori sulla Statale del Brennero, riaprendo la viabilità e si provveda a creare un treno dedicato, tra la stazione di Bagni di Lucca e quella di Borgo a Mozzano, con più corse orarie, in maniera tale da ridare continuità a chi si sposta in autobus, con arrivo in una stazione e ripartenza dall’altra”.

“Qualcuno tira in ballo le intense piogge avvenute in questo periodo, altri l’accanimento della sfortuna. Ma la realtà è ben diversa, il versante che sovrasta la strada tra il Ponte di Calavorno e quello di Fegana è un versante molto scosceso e classificato per l’intero tratto a pericolosità da frana P4, corrispondente al grado massimo e con anche la presenza di due paleofrane, classe P3 – prosegue – E allora se proprio dobbiamo tirare in ballo la fortuna diciamo pure che ci ha assistito, facendo accadere l’evento in un orario dove il traffico era praticamente assente, 3,30 circa. Fuorviante allora dare la responsabilità solo alle piogge e/o ai mutamenti climatici, abbiamo un territorio altamente fragile interessato da ampie zone a pericolosità elevata e molto elevata e che in alcuni casi coinvolgono viabilità e centri abitati, che ha bisogno di interventi mirati e diffusi su tutto il territorio. Occorre metodicamente affrontare il dissesto idrogeologico, con importanti investimenti di risorse, che permettano di prevenire e non di intervenire a dissesto avvenuto, così da evitare i danni e scongiurare la possibilità che siano coinvolte persone”.

“Si risponde che le risorse economiche sono scarse, falso, sono dirottate sulle grandi opere, che contribuiscono ulteriormente alla cementificazione e al dissesto idrogeologico ed idraulico del territorio – conclude Balatro – Ai cittadini comuni non interessa avere gli assi viari, che sconvolgeranno la Piana di Lucca, o il nuovo aeroporto di Firenze che sottrarrà aree, dove si poteva mitigare il dissesto idraulico di quell’area colpita così pesantemente negli ultimi anni, realizzando casse di laminazione, o l’inutile Ponte sullo Stretto di Messina. Ai cittadini interessa che ciò che hanno sia in sicurezza e che sia manutenuto. Basta con le grandi opere volute dalle lobby del cemento e dell’acciaio e avallate dai vari politici. Si a interventi capillari e continui a contrasto del dissesto idrogeologico sul territorio“.