Panigada (Forum Acqua Pubblica): “Lucca non perda più tempo, finita la gestione in deroga di Geal”

19 marzo 2025 | 18:27
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Panigada (Forum Acqua Pubblica): “Lucca non perda più tempo, finita la gestione in deroga di Geal”

Ribadita la posizione più volte presentata in assemblee pubbliche: “Ma lo standard qualitativo degli impianti e delle reti di Gaia deve migliorare”

Anche il Forum Acqua pubblica e Si-Cura, con Tommaso Panigada, è intervenuto nel consiglio comunale aperto sul servizio idrico

“Sgombriamo subito il campo da una colossale stupidaggine detta da troppa gente a Lucca e ahi noi, pure da molti amministratori pubblici e
politici di professione – dice Panigada – quella della cosiddetta acqua dei Lucchesi: vogliamo prendere atto o no che le reti e gli impianti sono del Comune ma l’acqua è dello Stato? Vogliamo riconoscere come chi la utilizza lo fa sempre attraverso una concessione con tanto di scadenza Geal Spa compresa? Vogliamo prendere atto che le tariffe piu’ o meno alte sono figlie di una legge che basa la copertura degli investimenti per il servizio idrico proprio sulle tariffe e non dalla fiscalità generale come per sanità ed istruzione?”.

È chiaro dunque che tariffe basse e utile con pochi investimenti non generano grandi volumi di affari per chi vuol guadagnare sul servizio come fanno da decenni anche il Comune di Lucca ed il suo socio – prosegue – La città però non ha solo i suoi abitanti come fattore di produzione dal servizio idrico, c’è l’acqua che da grossista vende in milioni di metri cubi a Pisa e Livorno tutti gli anni, producendo utili con poca spesa grazie ad un’acqua ottima ( salvo sorprese..,) senza costi industriali di potabilizzazione, se fossimo al bar diremmo che è proprio una bella pupporina… Del resto siamo in Toscana ed abbiamo un modello basato sul partenariato pubblico privatocon le tariffe fra le più alte d’Italia, Lucca ha il record di essere la meno cara fra le più care… dunque, basta con le semplificazioni ed il racconto menzognero”.

“Ricordiamo pure che nella nostra Regione applicando la legge Galli – prosegue Panigada – è nata una sola società con capitale al 100% pubblico nei 6 ambiti originali e cioè Gaia Ppa, mentre nel resto è Geal spa gestore in deroga ad avere la maggiore quota di capitale del socio privato con il 48% a fronte del 52% in mano pubblica. Oggi siamo ad un passaggio politico/istituzionale decisivo e la scelta di puntare sulla proroga per una gestione in deroga di Geal, basandola sulla installazione di misuratori di portata intelligenti mentre si dovrebbe organizzare il futuro del servizio, non è stata una scelta affatto in linea con l’intelligenza dei contatori stessi. A fine concessione è tempo di bilanci complessivi e dovrebbero essere da tempo sul tavolo i conti economici di questa operazione che ha trasformato i cittadini e le cittadine Lucchesi in utenti/clienti, ci possiamo chiedere o no quanto valeva Geal quando è nata e quanto vale adesso visto che andrà liquidata? Quanti utili sono stati incamerati dai due soci e messi a bilancio negli esercizi del privato ma anche dal Comune per poi quasi sempre impiegarli per altre partite invece di aumentare reti ed efficienza del servizio? Per dirla in linea con le nostre migliori tradizioni commerciali quanto profitto complessivo è stato generato e chi ne ha beneficiato? Quanto si divideranno Comune ed Acea a fine anno? Quello che sappiamo dall’ultima relazione della autorità idrica Toscana è che il valore residuo di Geal, al 31 dicembre 2023 era di 26.029.326 euro e quello a scadenza sarà di 27.943.961 a fronte di un capitale complessivo versato di 1.450.000, sappiamo anche che la proprietà dei beni immobili e strumentali di Geal è sempre rimasta in carico al Comune e adesso andranno passati in uso ad altri”.

“Dare un giudizio complessivo sul modello scelto alla luce delle opere realizzate e del risultato economico è il minimo di legge secondo noi – spiega Panigada – Partiamo dalla copertura del servizio ante 2002 e quella di adesso, rispetto agli 89mila abitanti che ha il Comune di Lucca, attualmente sono poco più di 35mila utenze fognarie con una parte di esse, circa 640mila metri cubi  complessivi che sono uscite dal Comune e attraverso le fognature di Capannori sono state depurate a Porcari con il relativo rilascio di acque nel padule di Bientina e non più nell’Ozzeri come avviene a Pontetetto. Considerando 180 litri pro capite giornalieri per abitante fanno circa 11mila persone, di cui 4mila reali mentre il resto trae origine da alcuni scarichi industriali. Va sottolineato come anche la copertura acquedottistica non sia stata raggiunta e ci siano purtroppo evidenti problemi di sicurezza per la qualità delle acque in rete dentro alcune aree, come evidenziato dai dati Arpat per San Filippo relativi alla falda. Ricordiamo che in data 11 luglio chi parla fu audito dalla commissione lavori pubblici sul tema ed il presidente di Geal ci disse che era tutto ok, avrebbe reso note le analisi delle acque immesse in rete dopo il trattamento a carboni attivi in giornata… ma siamo ancora qui che li aspettiamo, in compenso Greenpeace è tornata a prendere un campione e la situazione che avevamo denunciato è rimasta sul piatto”.

“Vogliamo tornare sul tema fognature – prosegue – perché c’è da dire che il nostro sistema idrico e fognario unitamente a quello depurativo è di fatto integrato con il resto della Piana, lo è molto male come accenneremo fra poco, ma lo è. Sappiamo come alcune aree siano prive di fognature, Oltreserchio e Brancoleria per esempio, a proposito di quest’ultima vorremmo chiedere alla attuale amministrazione ma pure a chi siede nei banchi del Consiglio ed a chi era sindaco e presidente di Geal prima perché Lucca non sia presente nell’accordo di programma regionale stipulato nel 2021 che riguardava la copertura fognaria e depurativa per frazioni da 200 a 2000 abitanti come la Brancoleria prevedendo finanziamenti particolari, l’accordo stipulato nel 2021 scadeva nel 2025 ma è stato prorogato a fine 2026 il 31 dicembre. Potete trovare sul sito del consiglio regionale il testo e l’elenco delle opere realizzate o non completate e scoprirete che tutti i gestori toscani hanno firmato quell’accordo escluso uno: Geal Spa, ci domandiamo se ciò sia avvenuto a causa della volontà del socio privato in vista della fine concessione, della incapacità del Comune o per una scelta politico/amministrativa”.

“Ma c’è dell’altro, facciamo notare come sia vigente un nuovo regolamento europeo per gli scarichi delle acque reflue – spiega – che ci riguarda molto da vicino perché impone interventi per la completa copertura fognaria e parametri delle acque depurate, molto più stringenti raggiungibili solo con investimenti considerevoli, un tema decisivo per il futuro gestore del servizio idrico a Lucca e non solo. Questi investimenti saranno tutti coperti in tariffa? Con sostegno regionale o nazionale? Non ci è dato di capirlo ed il silenzio piatto che c’è nella nostra litigiosa discussione suona male indipendentemente dall’argomentare pro o contro questo o quel gestore. Nel regolamento si prevede la totale autonomia energetica degli impianti, la totale rimozione del carico organico, l’eliminazione dei micro inquinanti, con il possibile reimpiego in agricoltura dei fanghi in piena sicurezza, eliminando la pratica di discariche ed inceneritori, in questa partita ci sono pure i Pfas… che sono impiegati nella produzione della carta e non solo, come è emerso in un prezioso convegno che sta alla base della nostra nascita come forum aperto”.

“Entro il 2028 i governi dovranno presentare i piani integrati di bacino – dice ancora – per il rispetto di questa direttiva e francamente sentire gente in giro che parla ancora di una gestione del servizio idrico per il solo Comune di Lucca ci risulta indigeribile e fa dubitare che questo obbligo di legge potrà essere centrato senza un commissariamento di tutta la baracca, pena un disastro totale e multe salatissime da Bruxelles per il nostro paese. Dovete sapere cari consiglieri e consigliere che gli impianti da oltre 150mila abitanti avranno l’obbligo di rimozione totale dei micro inquinanti e Pontetetto teoricamente non potrà mai trattare reflui per più di 90mila  abitanti senza il suo inserimento dentro un sistema integrato in grado di lavorare come un unicum con il depuratore di Porcari che ne tratta oltre 400mila euro. Potrebbe accadere persino che i cittadini di Ponte a Moriano scaricando su Marlia verso Porcari i loro liquami come avviene adesso, avranno una qualità della depurazione migliore del resto dell’intero Comune, una totale stupidaggine se si pensa che contemporaneamente esiste la necessità di contemperare il diritto di accesso all’acqua di buona qualità, con quello delle attività produttive. Quanto sopra ovviamente nei limiti che il bilancio idrico consentirà in relazione ai mutamenti climatici in essere, come pure continuare a garantire l’approvvigionamento idrico necessario a Pisa e Livorno. Va rimarcato come ci sarebbe da oltre 20 anni un accordo di programma da attuare rivisto nel 2013, una buona base su cui lavorare per costruirlo questo sistema integrato, lo potremo fare solo attraverso una gestione più forte ed in grado di coprire tutta l’area della Lucchesia, Versilia, Garfagnana e la intera Provincia di Massa Carrara a patto che nessuno ragioni con mentalità predatorie e affaristiche. Riunire l’intera piana è pertanto una necessità vitale e la legge lo consente già adesso perché basta che Lucca chieda da oggi ai Comuni di Capannori, Porcari, Montecarlo ed Altopascio di seguirla in Gaia attraverso una specifica richiesta alla giunta regionale toscana dopo che essa sarà votata dai consigli comunali”.

“Una richiesta impossibile da contrastare e che, secondo la legge, non potrebbe avere alcun veto da uno o più sindaci come pure dalla politica regionale perché si baserebbe su troppe ragioni valide, per prima cosa quella della tutela delle acque interne e costiere, superficiali e sommerse, fondamentali per un turismo integrato fra costa e interno, come pure per la produzione industriale e agricola di qualità – è la posizione del Forum – La nostra proposta di ricomposizione della piana di Lucca è decisiva anche alla luce dei 400 litri al secondo di acqua del Serchio che nell’accordo di programma citato si prevede di prelevare da Saltocchio nel Comune di Lucca per potabilizzarli a Porcari ed immetterli in rete a Paganico come pure al Pollino ad Altopascio, non vi sfuggirà dunque che appena oltre 10 milioni di metri cubi annui di questa acqua entrerà in un tubo il loro valore economico cambierà in maniera esponenziale. In questi 400 litri al secondo ci sono pure 120 litri al secondo appetiti dalle cartiere che sanno bene come le mutazioni climatiche mettono in crisi i ritmi di ricarica della falda ed il minimo flusso vitale del Serchio con ricadute decisive sulla produzione cartaria, alla luce di quanto sopra non crediamo ci possano essere dubbi sulle ragioni che hanno mosso e muovono le scelte fatte da alcuni, come pure i tentativi andati a vuoto di spostare il Serchio in Arno ancora in atto riunendo Lucca e Piana con Pisa nella gestione del servizio. Questi 400 litri al secondo verranno prelevati dal Serchio che evidentemente… non è dei lucchesi ma un patrimonio inalienabile di tutti garantito dallo Stato, la trasparenza su questa partita e la capacità di avere una visione complessiva dei problemi non c’è stata fino ad ora perché altrimenti non si spiegano troppe cose, le divisioni trasversali delle scorse settimane sul futuro di Geal ma anche i silenzi che sono sempre piu’ pericolosi dei botti di Carnevale, a proposito viva Viareggio, ma… anche i Lucchesi che offrono da bere…”.

“Siamo convinti delle nostre buone ragioni dunque quando affermiamo che solo una gestione su base sovra comunale relativa ad un bacino naturale, interamente pubblica e non a rilevanza economica, potrà centrare gli obbiettivi che per forza o per amore dobbiamo raggiungere – conclude la nota – Lucca non perda dunque più tempo, affronti i temi di organizzazione aziendale del gestore naturale del servizio che è Gaia perché la gestione in deroga di Geal è finita e lo standard qualitativo degli impianti e delle reti di Gaia deve migliorare, garantendo anche il mantenimento di quello presente a Lucca per i fortunati che ne beneficiano, la partita degli appalti e dei fornitori in Gaia dovrà essere improntata alla massima qualità e non al modello dei prezzi più bassi come accaduto per anni a causa di problematiche economiche di varia natura. A Lucca sappiamo bene che ciò che costa meno in acquisto lo si paga sempre di più in manutenzione e dura molto meno e alla fine paga Pantalone. Confidiamo su di una vostra responsabilità e capacità decisoria sul tema ma dovete mettere al primo posto il bene comune e non i piccoli incassi di bottega, la nostra Storia ha avuto alti e bassi ma intorno all’acqua ci dice che abbiamo fatto più cose buone che negative, almeno fino a pochi decenni fa”.