Polizze anti-catastrofi, Zucconi (Fdi): “Il mio emendamento per rendere effettiva l’applicazione della legge”

L’onorevole del partito della Meloni spiega: “Ritengo inoltre che si possa migliorare anche l’aspetto degli importi delle polizze”
Riccardo Zucconi, deputato e componente della commissione attività produttive di Fratelli d’Italia, è intervenuto riguardo le polizze anti-catastrofi riferendosi all’emendamento che ha presentato.
“Provengo dal mondo imprenditoriale – spiega Zucconi -, perciò conosco e comprendo bene le difficoltà che deve affrontare chi gestisce un’azienda, investendo risorse, assumendosi il rischio d’impresa e partecipando attivamente allo sviluppo dei territori nei quali produce ricchezza e reddito”.
“Questa consapevolezza mi ha spinto a presentare un emendamento al Dl Bolletterelativo alla norma sulle polizze assicurative contro le catastrofi naturali, una proposta di modifica che ha lo scopo quindi di rendere effettiva e ottimale l’applicazione di una legge, la cui ratio è anche condivisibile, e di evitare che si venga a sovrapporre alle spese che le imprese devono attualmente affrontare sul fronte degli aumenti dei costi energetici”.
“L’emendamento da me proposto – prosegue – raccoglie poi le osservazioni sollevate da molte aziende secondo le quali, soprattutto per le zone a basso e medio rischio, la norma così come impostata rischia di avere un approccio generalizzante, non adatto cioè a rispondere appieno alle reali esigenze di far fronte ai danni provocati da calamità naturali”.
“Inoltre le fattispecie previste dalla legge – terremoto, frana, inondazione, alluvione – spesso non si attagliano neppure alle zone a basso rischio, in quanto molte aziende insistono su territori che hanno caratteristiche orografiche che per loro natura escludono qualsiasi rischio fra quelli elencati. Un’azienda attiva in una zona che non corrisponde a nessuna fattispecie di rischio tra quelle indicate si troverebbe, dunque, a pagare somme talvolta ingenti in modo immotivato“.
“Un altro aspetto della legge su cui ritengo ci sia un margine di miglioramento – sottolinea – riguarda gli importi delle polizze, i cui calcoli non sono semplici, ma anche gli aspetti legati agli accertamenti sulle eventuali violazioni e le conseguenti sanzioni, che difettano di chiarezza. Credo anche che non aver previsto, per contro, nessun incentivo per la cosiddetta assicurazione catastrofale nelle zone indicate come ad alto rischio, possa risultare penalizzante per le aziende di quei territori“.
“Dunque, ricordando che già con il decreto Milleproroghe il Governo aveva disposto un rinvio applicativo al 31 marzo ma che il relativo decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 27 febbraio scorso, e considerato che alcuni istituti bancari hanno recentemente manifestato la loro disponibilità a fornire la copertura assicurativa, reputo che sarebbe opportuno un ulteriore slittamento al 31 ottobre, così da poter strutturare meglio la norma, magari attraverso un preliminare confronto con tutti i soggetti interessati, e per fornire tempi adeguati di comparazione tra le varie tipologie di polizze offerte sia agli operatori che alle imprese”.
“In generale, mi permetto di osservare che il principio alla base della norma, seppur in parte condivisibile, potrebbe spostare il rischio catastrofale a carico delle aziende anche nel caso in cui quel rischio derivi non già dall’attività d’impresa, ma dalla sua mera esistenza. Una condizione che potrebbe rendere questa norma, concepita per fronteggiare razionalmente il fenomeno dei danni causati da fenomeni naturali, mal percepita da alcune aziende soprattutto in un momento in cui si trovano già ad affrontare l’aumento dei costi energetici“.
“Ecco perché, a mio parere, è necessario – conclude – intervenire per evitare che il provvedimento venga interpretato come una sorta di prelievo forzoso piuttosto che come una valida opportunità per porsi al riparo dagli effetti sempre più devastanti provocati dalle calamità naturali”.