Fine vita, Sostegni a Lucca: “La legge resisterà anche ad un’impugnazione del governo”
il consigliere regionale: “Abbiamo dato attuazione ad una sentenza della Consulta del 2019, nessun conflitto di competenze”
La legge Toscana sul fine vita fa parlare di sé, nell’incontro che si è tenuto ieri (26 marzo) nella chiesina dell’Alba in via San Nicolao accanto alla porta di San Gervasio. L’iniziativa è stata organizzata dal Pd lucchese che ha contribuito alla raccolta firme per la petizione, presente il promotore dell’iniziativa e presidente della commissione regionale politiche sociali e sanità, Enrico Sostegni, la consigliera regionale del Pd, Valentina Mercanti e l’attivista del gruppo lucchese dell’associazione Luca Coscioni, Laura Favilla. Ad introdurre l’incontro e moderalo Francesco Battistini, membro della segreteria regionale del Pd, mentre i saluti iniziali sono stati portati da Patrizio Andreuccetti, segretario territoriale dem.
“È una legge di iniziativa popolare – precisa Enrico Sostegni -. Non è stata presentata da nessuno di noi ma da 10.000 cittadini toscani. Il Consiglio Regionale l’ha analizzata, elaborata, l’ha anche emendata e dopo diversi mesi di audizione di costituzionalisti, di associazioni contrarie e a favore, di tutti coloro che volevano contribuire al miglioramento di questa legge, a gennaio la commissione l’ha licenziata e poi all’inizio di febbraio il Consiglio Regionale l’ha approvata. Questa è la prima legge che dà di fatto attuazione a una sentenza della Corte Costituzionale del 2019 che riconosce la legittimità in casi ben delimitati, verificando alcune condizioni, del suicidio medicalmente assistito. Questo significa che se una persona ha una diagnosi di morte certa, ed essendo in preda a sofferenze fisiche e psichiche, possa chiedere l’auto somministrazione o ottenere l’aiuto ad auto somministrarsi, un farmaco che interrompa le sofferenze”.
“La Corte Costituzionale ha delimitato bene i casi e tutte le garanzie, sull’attuazione di questa legge, che disciplina la procedura e poi stabilisce che in Toscana si dia gratuitamente tutta l’assistenza, i farmaci e l’assistenza sanitaria – prosegue Sostegni -. La legge è stata pubblicata il 17 di marzo, entra in vigore dopo 15 giorni, ovviamente il Governo la può impugnare di fronte alla Corte Costituzionale e nel caso la Corte valuterà se il a la legittimità della nostra legge. Noi siamo sicuri che sia legittima da un punto di vista costituzionale.
Questa legge ha avuto un percorso non semplice, le opposizioni con Fratelli d’Italia in testa, si sono dichiarate immediatamente contrarie.
“Sì, l’opposizione ha fatto ricorso al Collegio di garanzia statutaria, così si chiama – precisa Sostegni -. Serve per verificare la congruità rispetto allo statuto. In questo caso il Collegio è andato a valutare, non la conformità generica, è entrato molto nel dettaglio, valutando anche aspetti di legittimità. Ovvero se la legge rientrava nelle competenze del Consiglio, se viola o no il principio di uguaglianza dei cittadine e altro. All’unanimità e lo Statuto della Regione Toscana”.
A descrivere il percorso affrontato dalla legge è la consigliera regionale del Pd, Valentina Mercanti: “E’ stato un percorso molto bello e partecipato, ci sono stati cittadini e attivisti che hanno preso firme, hanno firmato, si sono proprio mossi per arrivare a questo risultato che noi abbiamo raccolto – dichiara -. La nostra legge ricalca quella che è la sentenza costituzionale dando quindi un’uniformità di trattamento a tutta la Toscana e non vale solo per i pazienti, ma vale anche per i medici che non si troveranno più costretti ad agire da soli, ma adesso saranno tutelati. La cosa bella è che questa legge nasce dal basso, dal dialogo. Ha visto tante audizioni, ha visto veramente tanto ascolto e approfondimento. Perché sappiamo che non sono temi semplici da trattare e non vanno mai trattati in maniera ideologica. Io credo che la Toscana abbia scritto davvero una pagina di storia per il nostro Paese e mi auguro che il Parlamento italiano con altrettanta responsabilità e un altrettanto percorso serio dia una risposta ai milioni di italiani e di italiane che una risposta su questo argomento oggi, la vogliono”.
“Siamo molto grati alle consigliere e ai consiglieri della regione Toscana che si sono spesi a favore di una legge che è emblema di civiltà, che è stata che è stata promossa l’Associazione Coscioni, grazie alle disobbedienze civili di Marco Cappato e della parte di partecipazione popolare – dice Laura Favilla, attivista dell’associazione Luca Coscioni -. Abbiamo raccolto le firme nei mesi invernali, con il mal tempo e molti rinvii. Malgrado questo abbiamo raccolto 10.700 firme, ne bastavano 5.000. Quindi siamo molto felici che per una volta la politica abbia dato voce alla società civile. L’apprezzamento di questa legge è trasversale – conclude Laura Favilla –, anche una suora è venuta a firmare, persone di destra e di sinistra e di tutte le età”.
In tanto lo scontro sul fine vita occupa anche le cronache nazionali, è di ieri (27 marzo) la notizia della posizione espressa dall’avvocatura di Stato di fronte alla Consulta che ha ribadito che: “Non c’è un diritto al suicidio né un obbligo dei medici di concorrere a una volontà suicidaria”