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Tetti (Europa Verde) denuncia: “Lo sfratto della biblioteca popolare di San Concordio sarebbe gravissimo”

28 marzo 2025 | 13:30
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Tetti (Europa Verde) denuncia: “Lo sfratto della biblioteca popolare di San Concordio sarebbe gravissimo”

Il portavoce annuncia difesa a oltranza dello spazio simbolo della partecipazione dal basso

“Siamo di fronte all’ennesimo attacco a ciò che non si può controllare. La biblioteca popolare di San Concordio a Lucca, uno dei simboli più vivi della partecipazione dal basso, dell’autorganizzazione culturale e della solidarietà, rischia lo sfratto. Un fatto gravissimo”. A denunciarlo è Eros Tetti, portavoce di Europa Verde Toscana.

“Quando un’amministrazione decide di colpire un’esperienza come questa – dice Tetti – compie una scelta politica chiara: schierarsi contro la cultura indipendente, contro la partecipazione attiva, contro una comunità che si organizza“.

Prosegue Tetti: “San Concordio è un quartiere che ha dimostrato in più occasioni di saper immaginare un’alternativa al degrado urbano, al consumo di suolo, all’abbandono sociale. La biblioteca popolare è uno dei motori di questa trasformazione, un punto di riferimento per chi vuole studiare, informarsi, discutere, crescere insieme. Uno spazio politico, nel senso più alto e nobile del termine“.

“Chi governa oggi Lucca – osserva Tetti – dimostra ancora una volta di temere ciò che non può piegare alla sua propaganda.
Una destra senza visione, che reprime invece di ascoltare, che isola invece di includere, che prova a cancellare ciò che sfugge alla logica del potere e del profitto”.

“Pensare di sostituire la biblioteca popolare con qualche metro quadrato ‘assegnato’ nella piazza coperta – continua Eros Tetti – è un insulto all’intelligenza dei cittadini: questa realtà non è fatta di muri, ma di relazioni, incontri, memoria collettiva. Chi sfratta la biblioteca popolare si assume la responsabilità politica e morale di colpire un bene comune“.

“Europa Verde Toscana, con Alleanza Verdi e Sinistra, non lo permetterà. Saremo al fianco del quartiere e di tutte le persone che difendono questo spazio libero, autogestito e necessario. Difendere la biblioteca popolare significa difendere una visione della società fondata sulla democrazia, sulla partecipazione e sulla giustizia sociale. È tempo di scegliere da che parte stare”, conclude Tetti.