Lucca Civica su Geal: “Comune nel confluire in Gaia pretenda una sede fisica in città”
1 aprile 2025 | 16:23

La civica di centrosinistra: “Serviva una strategia chiara da tempo e invece siamo costretti a trattare all’ultimo minuto”
Anche Lucca Civica interviene sul tema del servizio idrico
“Benché l’amministrazione Pardini abbia avuto tutto il tempo per costruire un’alternativa all’ormai inevitabile ingresso di Geal in Gaia, in questi anni si è limitata a temporeggiare senza delineare una visione per il futuro del servizio idrico lucchese. Che il 31 dicembre scadrà la concessione a Geal è noto da sempre. In questi tre anni sarebbe stato utile gestire con responsabilità il passaggio in Gaia o costruire, se ci fosse stata, un’alternativa credibile, come una società terza per la gestione del servizio idrico dell’intera provincia di Lucca proposta anche da alcuni sindaci della Piana. Così facendo, Geal avrebbe potuto continuare il proprio lavoro con quella serenità che le avrebbe consentito di programmare gli investimenti necessari e di accedere ai finanziamenti bancari. Invece il clima di incertezza ha richiesto alla società molta prudenza. Il risultato è che opere strategiche, come il completamento della rete fognaria in Oltreserchio avviata dall’amministrazione Tambellini, sono rimaste al palo. Infrastrutture non certo superflue o accessorie che rivelano il grado di civiltà di una comunità ad oggi a Lucca non sono completate: questo dato è la più grande sconfitta di questa partita”.
“L’unica risposta arrivata da Pardini in questi anni è stata una gestione strumentale e ‘di pancia’ della questione – dice Lucca Civica – con il richiamo al solito ritornello dell’acqua dei lucchesi che deve restare dei lucchesi, omettendo troppo spesso che Gaia è una società interamente pubblica e che nel 2011 il 95,35 per cento dei cittadini italiani si è espresso proprio per la gestione pubblica dell’acqua. Ora bisogna agire in fretta: l’amministrazione deve aprire subito un’interlocuzione con Gaia per garantire tutele occupazionali e la pianificazione di investimenti concreti per le infrastrutture idriche. Non è più il momento di rimandare il problema senza risolverlo. Il Comune di Lucca adesso deve spingere con forza per ottenere un presidio territoriale di Gaia: una sede fisica a Lucca alla quale ogni cittadino e ogni cittadina possa rivolgersi con semplicità e che assorba le persone oggi assunte da Geal, offrendo loro continuità nel proprio percorso lavorativo senza subire i contraccolpi dell’inevitabile passaggio”.
“Geal serve il solo territorio comunale di Lucca, con circa 42mila utenti; Gaia ne gestisce circa 254mila suddivisi in ben 45 diversi Comuni: la confluenza di Geal in Gaia porterà quindi il Comune di Lucca a diventare il socio più importante della nuova Gaia e ad avere un peso significativo nelle decisioni – dice ancora Lucca Civica – Questo, e non altro, per Lucca significherebbe la possibilità di incidere concretamente sulle politiche di investimento e sulle tariffe dell’acqua, tutelando davvero gli interessi dei lucchesi: a maggior ragione una sede di Gaia sul territorio comunale di Lucca risulterà opportuna e necessaria. È tempo, inoltre, di farsi portatori di un’azione politica di livello regionale che coinvolga l’Autorità idrica toscana per modificare gli ambiti territoriali di gestione dell’acqua, in modo che finalmente i Comuni della Piana e il capoluogo appartengano allo stesso ambito”.
“Non dimentichiamo, inoltre, che il 48 per cento delle quote di Geal sono in mano a un socio privato – conclude la nota – che con la scadenza della concessione a fine anno dovrà essere liquidato. Questo passaggio fondamentale avrebbe dovuto essere affrontato con una strategia chiara già da tempo, invece ci troviamo ‘alle porte con i sassi’, costretti a trattare all’ultimo minuto: se la giunta Pardini avesse messo testa alla questione fin da subito, anziché fingere che non esistesse dimostrando un certo infantilismo politico e amministrativo, Lucca non si troverebbe certo in questa posizione oggi. L’acqua è un bene essenziale e la sua gestione non può essere affidata all’incertezza e all’improvvisazione”.