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Porta Elisa, oltre 2,8 milioni per le torri faro. E Barsanti annuncia anche spiragli per il futuro della società

16 aprile 2025 | 07:00
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Porta Elisa, oltre 2,8 milioni per le torri faro. E Barsanti annuncia anche spiragli per il futuro della società

Ok alla variazione sul piano triennale dei lavori pubblici anche per il parcheggio alle Tagliate. Duro botta e risposta con l’opposizione

Due milioni e 850mila euro. Questa la cifra inserita nella variazione del piano triennale dei lavori pubblici a maggioranza in consiglio comunale. L’altra variazione inserita è quella per la realizzazione del parcheggio nelle vicinanze del cimitero in via delle Tagliate.

Inevitabile che l’intero dibatitto, però, sia stato occupato dei lavori previsti all’impianto del Porta Elisa. Come emerso anche in commissione lavori pubblici, infatti, sono due, e inconciliabili, le posizioni espresse sul tema da maggioranza e opposizione. Motivazioni che riguardano anche il rapporto con la Lucchese, il post Bulgarella e, soprattutto, l’iter prefallimentare recentemente avviato.

A illustrare il progetto delle torri faro il vicesindaco Fabio Barsanti, che ha sottolineato l’importanza del progetto per mantenere aperto l’impianto sportivo, in qualunque categoria parteciperà in futuro la società rossonera. Si tratta, infatti, di un intervento strutturale e non di un intercento tampone. Oltre alla struttura delle torri verrà realizzata una illuminazione utilizzabile fino alla serie B ma in torri stabili che potranno essere successivamente implementate anche per nuove esigenze. L’iter è a buon punto visto che manca il solo parere del Coni per chiudere, in maniera positiva, la conferenza dei servizi.

Oltre all’intervento ritenuto strutturale, ha affermato il vicesindaco, l’opera permetterebbe al Comune di risparmiare 180mila euro l’anno per l’affitto delle torri faro e 200mila euro per le manutenzioni, oltre che continue richieste di verifica della loro stabilità dalla commissione pubblici spettacoli.

L’intervento sulle torri faro non impedirebbe neanche un intervento futuro sullo stadio, anzi vi si inserirebbe, a maggior ragione dopo che la Soprintendenza ha affermato come il vincolo come bene culturale è limitato solo a tribuna coperta e muro di cinta perimetrale.

Dibattito intenso e acceso quello in Consiglio. Aperto dal consigliere del Pd Enzo Alfarano, che ha chiesto ripetutamente, non ritenendosi soddisfatto dall’esposizione, quale sarebbe la spesa alternativa per ottimizzare le torri faro per la categoria attuale di appartenenza. “La sensazione – ha detto – è che si vogliano avere le spalle coperte per una situazione che non si sa come affrontare”. L’intervento, inoltre, secondo Alfarano, così come per la consigliera Chiara Martini del Pd, rappresenterebbe la parola fine del progetto per il nuovo stadio. La consigliera Martini, inoltre, ha chiesto, anche in fase di raccomandazione, lumi circa i possibili futuri acquirenti della società e i loro progetti, oltre a chiarezza e trasparenza sui debiti nei confronti della pubblica amministrazione e delle società partecipate della Lucchese.

Daniele Bianucci (Sinistra Con) ha ricordato il passato e le responsabilità addossate dall’allora minoranza alla giunta Tambellini per l’ultimo fallimento della società rossonera. L’accusa è in sostanza quella di usare due pesi e due misure rispetto al passato ora che la responsabilità è in mano all’amministrazione di centrodestra.

I partiti di maggioranza hanno accolto in maniera compatta, seppur da punti di vista diversi, il progetto per la realizzazione delle torri faro, votando poi favorevolmente al momento della decisione sulla delibera.

Nella sua replica il vicesindaco Barsanti ha anche ricordato come la probabile salvezza e il passaggio della situazione nelle mani del tribunale stanno favorendo l’arrivo di persone serie intorno alla società, che hanno manifestato interesse e avrebbero già avuto una interlocuzione con l’amministrazione. “Ci è stato chiesto di portare in commissione – ha concluso – le varie proprietà che si sono succedute in queste settimane. Ma le proprietà non serie, come quella di ora, non le abbiamo neanche volute ricevere, figuriamoci se le portiamo in una sede istituzionale”.

Solo un’altra puntata, insomma, di quella che si annuncia come una primavera ed estate molto calda in casa rossonera.