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Salviamo la Nostra Acqua: “Lucca ha tutte le carte in regola per accedere alla salvaguardia del proprio servizio idrico”

17 aprile 2025 | 11:39
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Salviamo la Nostra Acqua: “Lucca ha tutte le carte in regola per accedere alla salvaguardia del proprio servizio idrico”

Il gruppo spiega: “Secondo la nostra opinione con la costruzione di un altro gestore Lucca avrebbe solo da perdere”

“Sta prendendo avvio in Consiglio regionale la discussione sulla proposta di legge voluta dal Consigliere Baldini e che prevede, nella sostanza, di organizzare il servizio idrico integrato su base provinciale, anziché su base regionale, come oggi dispone la Legge regionale 69 del 2011”. Lo spiega il gruppo Salviamo la Nostra Acqua.

“Temiamo, lo diciamo chiaramente, che questa iniziativa non persegua la salvaguardia di Geal ma sia il frutto di un accordo politico già raggiunto sulla testa dei lucchesi”.

“Se davvero si volesse salvaguardare la gestione del servizio idrico posta in essere dal Comune di Lucca – prosegue Salviamo la Nostra Acqua -, sarebbe sufficiente attivare la salvaguardia già prevista e riconosciuta per i Comuni virtuosi dall’articolo 147 del Codice dell’Ambiente: salvaguardia di cui, secondo la perizia dello studio geologico Caniparoli dell’aprile 2024, il Comune di Lucca può beneficiare, avendo le caratteristiche per gestire in autonomia la risorsa acqua”.

“Abbiamo inoltre una pronuncia del Tar Toscana che ha accertato che, da un punto di vista giuridico, Lucca ha tutte le carte in regola per accedere alla salvaguardia del proprio servizio idrico”.

“In altre parole, da un punto di vista geologico e giuridico, ad oggi niente osta alla possibilità per il sindaco Pardini di proseguire nella strada che ha già aperto e che si trova davanti spalancata – sottolinea il gruppo -, e cioè ottenere il diritto alla salvaguardia del servizio idrico lucchese, da affidare ad una Geal2 solo pubblica che dal 2026 gestisca il patrimonio idrico comunale con una nuova concessione trentennale”.

“I soldi necessari a liquidare il privato – spiegano – possono essere recuperati in pochi anni e con 30 anni di prospettiva di ammortamento si potranno fare anche gli investimenti necessari per l’ampiamento della rete alle zone finora non servite. Se l’Autorità Idrica Toscana dovesse ugualmente dare parere negativo ci sarà da ricorrere nuovamente al Tribunale amministrativo, ma l’importante è non mollare, l’acqua è un patrimonio troppo importante e redditizio per Lucca e lo sarà ancor di più in futuro”.

“E allora – si chiedono -, in questo contesto, in questo preciso momento storico, perché insistere sulla costituzione di un gestore della Piana? Siamo consapevoli del fatto che, così facendo, non sarebbe costituita una Geal provinciale ma, caso mai, una Gaia della Piana, in cui performance e professionalità dell’esperienza Geal verrebbero disperse?“.

“È nostra opinione che, dalla costituzione di tale gestore, la città avrebbe, con ogni probabilità, solo da perdere – evidenziano – E non solo per la perdita dell’esperienza Geal, che ha saputo garantire impianti efficienti con minori dispersioni idriche e con tariffe contenute, a differenza di gestori appunto simil provinciali, come Gaia, le cui tariffe sono almeno il 30 per cento più elevate“.

“Non si deve infatti dimenticare – prosegue – che già adesso la gestione lucchese sta cedendo milioni di metri cubi di acqua ai comuni della piana a prezzo irrisorio, così come milioni di metri cubi di acqua a prezzo irrisorio alle provincie di Pisa e Livorno. Certo, l’acqua, il Serchio sono beni dello Stato, ma i territori che ne sono ricchi hanno diritto a giuste compensazioni per i prelievi che vengono fatti”.

“Facciano i lucchesi e soprattutto i loro amministratori i loro calcoli, cosa conviene di più al Comune di Lucca e ai cittadini lucchesi?”, concludono.