In Belgio la prima volta della Germania Ovest trascinata dal bomber Gerd Muller

Tris in finale alla 'solita' Unione Sovietica. In Belgio l'introduzione dei calci di rigore per decidere i match: ma non sono serviti

Prima o poi doveva succedere. Se è vero che, come ebbe a dire la stella del calcio inglese degli anni Ottanta Gary Lineker “il calcio è quello sport che si gioca undici contro undici e alla fine vince la Germania” per i campionati europei di calcio è la quarta edizione quella che conferma il detto.

Fra i mondiali del Measico e quelli di Germania torna l’appuntamento con la rassegna continentale, che fa registrare il record di iscrizioni. Al via ci sono 32 paesi (manca solo l’Islanda) che si affrontano in una prima fase di qualificazione in otto gironi da quattro squadre. Le l vincenti si affrontano in doppia sfida per i quarti di finale che qualificano le migliori 4 alla fase finale in Belgio, dal 14 al 18 giugno del 1972.

L’Italia campione in carica, ancora affidata al ct Ferruccio Valcareggi, si qualifica senza grossa fatica e senza sconfitte ai quarti di finale in un girone con Austria, Svezia e Irlanda. Domina il suo raggruppamento anche la Germania Ovest, eliminando Polonia, Turchia e Albania con soli due pareggi. Più equilibrio negli altri gironi: la Romania passa solo per differenza reti sulla Cecoslovacchia (le altre sono Galles e Finlandia); Ungheria avanti nonostante un ko e un pari con la Francia nel gruppo con transalpini, Bulgaria e Norvegia; l’Inghilterra vince la resistenza di Svizzera, Grecia e Malta mentre l’Unione Sovietica ha la meglio di Spagna, Irlanda del Nord e Cipro. Il Belgio, nettamente sconfitto in Portogallo si rifà con Scozia e Danimarca e manda a casa i lusitani. Ai quarti ci va anche la Jugoslavia (fuori Olanda, Germania Est e Lussemburgo).

I quarti di finale si disputano fra aprile e maggio del 1972. A chiudere il discorso già nel girone d’andata è la sola Germania Ovest che vince 3-1 a Wembley: apre Hoeness, risponde Lee, nel finale il rigore di Netzer e la rete di Gerd Muller rendono semplice il match di ritorno, che si chiude 0-0. L’Italia è accoppiata con il Belgio, che è nel suo decennio d’oro: 0-0 a San Siro, nella gara di ritorno Van Moer e Van Himst battono Albertosi e il gol di Riva nel finale serve solo per le statistiche. Scontro fra due diverse idee di socialismo fra Jugoslavia e Unione Sovietica: finisce 0-0 allo stadio della Stella Rossa, a Mosca i sovietici calano il tris e si confermano ancora una volta fra le squadre più forti del continente. Regna l’equilibrio fra Ungheria e Romania. A Budapest finisce 1-1, a Bucarest 2-2. I gol in trasferta non valgono doppio e si va a Belgrado per lo spareggio il 17 maggio: a Neagu risponde Kocsis, solo un gol di Szoke per i magiari a un minuto dalla fine chiude il quadro delle qualificate alle gare decisive in Belgio.

Quattro i campi designati: le semifinali si giocano ad Anversa e Anderlecht, il terzo posto si aggiudica a Lievi, la finalissima all’ancora non famigerato Heysel di Bruxelles. La Germania Ovest non fallisce la sua prima occasione nella fase finale: È una doppietta di Gerd Muller, bomber del Bayern Monaco, capocannoniere della manifestazione sia nelle qualificazioni sia in terra belga, a vincere la resistenza dei padroni di casa, che accorciano solo nel finale con Pollenius. Sul filo dell’equilibrio la seconda semifinale, giocata in contemporanea: Konkov nella ripresa fa pendere la bilancia verso i sovietici, alla terza finale in quattro edizioni, contro l’Ungheria.

Il Belgio si consola con il terzo posto, sconfiggendo l’Ungheria con i gol di Lambert e Van Himst. Ma tutti i riflettori sono sul match che assegna il titolo a Bruxelles. Non c’è partita: Gerd Muller ne fa due, intervallato da una rete di Wimmer. È il primo titolo continentale per la nazionale di capitan Beckenbauer e guidata in panchina da Helmut Schon che, due anni dopo, conquisterà il suo secondo titolo mondiale nell’appuntamento di casa.

Una curiosità: l’edizione del 1972 è la prima in cui le sfide in parità della fase finale si sarebbero decise ai calci di rigore. Addio, per sempre o quasi, alla monetina.

Il tabellino della finale

Germania Ovest – Unione Sovietica 3-0
GERMANIA OVEST: Maier, Höttges, Breitner, Schwarzenbeck, Beckenbauer, Wimmer, Heynckes, Hoeness, Müller, Netzer, Kremers. A disp.: Kleff, Bonhof, Bella, Grabowski, Lohr. All.: Schon.
UNIONE SOVIETICA: Rudakov, Dzodzuaschvili, Khurtsilava, Kaplichny, Istomine, Konkov (1’st Dolmatov), Troschkine, Kolotov, Baidachny, Banischevsky (21’st Kozinkevich), Onischenko. A disp.: Pilgui, Matviyenko, Muntyan. All.: Ponormajev.
ARBITRO: Marshall (Austria)
RETI: 27’pt e 13’st Muller, 7’st Wimmer
NOTE: Ammoniti Kaplichny

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.