
Che il convegno organizzato dal Corecom non avesse soddisfatto i diversi operatori della comunicazione on line era apparso evidente fin da subito (Leggi l’articolo). Ma a questo punto la “fronda” diventa un vero uragano pronto a diventare parte realmente attiva nel panorama della comunicazione locale e nazionale. Dopo le proteste da parte dell’Associazione Nazionale Stampa Online, che rappresenta gli editori dell’on line, un nuovo invito a fare sistema e a far sentire la propria voce arriva da Nicola Novelli, direttore di Nove da Firenze e consigliere regionale dell’Odg Toscana, che dopo aver pubblicato una lettera aperta ai giornali on line toscani (Leggilo qui), si rivolge alle diverse testate con un vero e proprio appello. Alla coesione e alla partecipazione.
“Immagino – scrive – che tanti di voi vivano la delusione di non essere stati mai invitati a esprimersi pubblicamente sui temi del giornalismo digitale. E io non vi nascondo l’imbarazzo di essermi trovato solo, anche al convegno di giugno al Corecom, a rappresentare con il mio intervento la sola voce dei giornali locali on line toscani. Perciò questa mia intende essere un appello di autoconvocazione per dare luogo a un primo incontro dei giornali locali on line toscani, anche in vista del bando di finanziamento rivolto alle nostre realtà dalla Regione Toscana, che dovrebbe essere pubblicato entro luglio e che – pare – offrirà risorse per tre milioni di euro”. Un appello che è anche un invito, entro la metà di settembre per “un convegno che metta in condizione tutti noi di esprimere le proprie esperienze, idee e proposte e confrontarci sull’ipotesi di un coordinamento (formale, o informale) dei giornali locali on line toscani. Oltre che per invitare un rappresentante della Regione a illustrarci il bando di finanziamento e rispondere a tutte le nostre domande”.
Un appello condiviso e condivisibile purché si faccia uno sforzo, per una volta, che eviti l’autoreferenzialità del “come siamo bravi noi” e che si focalizzi più sulle criticità che sui meriti, partendo dai modelli di business che possano rendere realmente autosostenibili, al di là della legislazione nazionale e dei bandi regionali, le testate on line. E che si parta da un’analisi dei problemi dell’informazione in generale, dalle regole e dalla necessità, se del caso, di cambiarle. Qualunque mezzo si usi per fare giornalismo e non semplicemente informazione.