Italia deferita alla corte Ue per i diritti dei pendolari, Rossi: “Governo e parlamento si diano una mossa”

28 marzo 2014 | 17:35
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Italia deferita alla corte Ue per i diritti dei pendolari, Rossi: “Governo e parlamento si diano una mossa”

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha commentato la decisione della Commissione Ue che oggi (28 marzo) ha deferito l’Italia alla Corte Europea per non aver recepito la normativa in materia di diritti dei passeggeri del trasporto ferroviario. Per il presidente governo e ferrovie “hanno abbandonato ormai da tempo il servizio regionale, quello che ogni giorno trasporta 3 milioni di passeggeri”. Ed è per questo che ha scritto lettere e inviato report a ministri e parlamentari denunciando pubblicamente – con dati alla mano, da oltre sei mesi – “una situazione diventata insostenibile”. L’ultima volta ieri al Forum sul Trasporto pubblico regionale dove ne ha parlato sia con il ministro dei trasporti e l’amministratore delegato di Ferrovie.

L’Italia non ha ancora istituito l’organismo che dovrebbe vigilare sulla corretta applicazione del regolamento, né ha stabilito le sanzioni in caso di inadempienze. “Con il risultato che oggi – dice il presidente – i pendolari italiani sono non solo peggio serviti ma anche meno tutelati dei colleghi di altri paesi dell’Ue. In altre parole il rispetto dei diritti dei pendolari è un ancora un optional”. Per il presidente la speranza è che adesso governo e parlamento si diano una mossa, per recuperare i ritardi e considerare il trasporto regionale un’emergenza nazionale da affrontare con più investimenti e le necessarie tutele.