Limiti alla movida, Fratelli d’Italia chiede la sospensione del nuovo regolamento

7 aprile 2014 | 15:18
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Limiti alla movida, Fratelli d’Italia chiede la sospensione del nuovo regolamento

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, membro della commissione ambiente e territorio, dopo le polemiche di questi giorni e le istanze pervenute dalle varie categorie economiche, chiede formalmente che il nuovo regolamento sull’inquinamento acustico adottato dalla giunta regionale solo l’8 gennaio scorso ed entrato in vigore il 25 gennaio, venga sospeso. “La sospensione dell’efficacia del regolamento, visto l’ammissione da parte dello stesso assessore delle sue criticità e della sua necessità di una revisione – spiega Marcheschi –  mi sembra una questione di buon senso, così come mi sembra opportuno non fare un ‘regolamento sulla carta’, ma guardare alla specificità del territorio, guardando caso per caso. Personalmente a novembre in commissione mi ero espresso contrario al modo in cui è stato proposto l’atto, avevo richiesto approfondimenti puntuali ai tecnici che non sono arrivati”.

“Considerato che il regolamento non passa in consiglio regionale e che il potere regolamentare è proprio solo della giunta – prosegue -, l’approvazione di questo regolamento è stato un vero blitz della stessa. Provvedimenti come questi anziché mitigare i vari interessi del nostro territorio, inaspriscono i problemi e non forniscono strumenti utili ai Sindaci per mediare tra gli interessi legittimi dei residenti e quelle delle aziende che rendono vive le nostre città, anzi affrontano la questione reprimendo il problema, senza risolverlo, come è successo a Firenze”.
“Rossi – continua Marcheschi – vuole una Regione Toscana per Vecchi, ma con i giovani se ne andranno anche i turisti e tante aziende penalizzate da provvedimenti coprifuoco . E’ paradossale, infatti, che una Regione a vocazione turistica come la nostra a ridosso dell’inizio della stagione estiva si trovi a dover discutere sulle norme relative all’inquinamento acustico del territorio senza tener presente assolutamente gli effetti che questo avrebbe avuto sull’economia della regione. Con un regolamento così Sono in pericolo anche rassegne culturali e musicali. Sembriamo nell’era del proibizionismo sì, ma del divertimento”.