Confcommercio Toscana: “Ormai inimmaginabile tenere chiuso l’1 maggio”

23 aprile 2014 | 08:37
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Confcommercio Toscana: “Ormai inimmaginabile tenere chiuso l’1 maggio”

“L’elemento nuovo, quest’anno – esordisce il presidente regionale Fipe Confcommercio Aldo Cursano – è il ritorno degli italiani. Dopo la forte contrazione del turismo interno negli scorsi anni le famiglie italiane iniziano di nuovo a prenotare nei nostri centri urbani, sulla costa, alle terme, nelle campagne. E’ nostro dovere dare un servizio sui luoghi battuti dai visitatori italiani e internazionali anche nei giorni di festa”. E per inserirsi più direttamente nella polemica delle chiusure/aperture del primo maggio Cursano continua: ”Diciamolo chiaro: chiudere in quei giorni significherebbe regalare introiti all’illegalità e all’abusivismo. Stiamo aperti, teniamo vive le città, accoglienti e puliti i paesaggi”.
“Da una nostra elaborazione – afferma il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – risulta che i turisti spendono sul territorio toscano in media 75 euro al giorno. Una grossa fetta della spesa è composta dai consumi agroalimentari (55 euro) e non si tratta esclusivamente di consumazioni nei pubblici esercizi, bensì anche di acquisti in negozi di prossimità, gastronomie e supermercati. Col grande afflusso atteso nei prossimi giorni alcune attività potrebbero essere in grado di recuperare mesi di penuria”.
“La materia è già normata con chiarezza – conclude Marinoni – e specie in momenti di crisi come questo sarebbe inimmaginabile trovare in Versilia o sulla costa grossetana le saracinesche abbassate il primo di maggio. Imporre la chiusura degli esercizi commerciali nel periodo di massima affluenza turistica, o rinfocolare conflitti ideologici ormai superati tanto per il gusto della polemica non serve a nessuno. Non si tratta certo di derubricare la festa dei lavoratori, ma piuttosto di venire incontro alle esigenze di consumatori e turisti creando opportunità di business e quindi di lavoro”.