Ciclone M5S su rifiuti, più lontana nascita di Reti Ambiente

8 luglio 2014 | 08:49
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Ciclone M5S su rifiuti, più lontana nascita di Reti Ambiente

Il primo ingresso nel direttivo di Ato Toscana Costa di Filippo Nogarin, sindaco a Cinque Stelle di Livorno ed è subito aria nuova. Finestre aperte sui social media, gli attivisti presenti fanno sapere in diretta che il sindaco chiede lo stop alla gara per la privatizzazione del costituendo gestore unico dei rifiuti. “Una sospensione” in realtà, di altri sei mesi, mentre è già scaduta quella precedente, accordata quasi tacitamente dalla Regione Toscana nei confronti della dirigenza di Ato. “Ci sono criticità e novità che esigono altri approfondimenti”, ha detto Nogarin ieri (7 luglio) davanti agli amministratori degli altri sei Comuni facenti parte del direttivo. Il riferimento è alla comunicazione 398 del 2014 da parte dell’Unione Europea, che annuncia modifiche alla direttiva quadro sui rifiuti. Ma serve anche una riflessione politica per “garantire un’azione amministrativa consapevole, nel pieno rispetto dei principi di buon andamento, imparzialità e legalità sanciti dalla Costituzione, su una questione di portata ultraventennale”.

E’ un colpo mortale per la privatizzazione – e per la vita stessa – di Reti Ambiente, dopo quattro anni di riunioni, atti e bilanci? Di certo è un no alla politica “inceneritorista”, alla quale il Partito Democratico – in larga parte – non ha saputo rinunciare fino in fondo, in nome del buon senso e della gestione contingente dei flussi di rifiuti. “Marconcini si augura che i rifiuti ritornino a crescere”, ha raccontato su Facebook la consigliera comunale grillina di Pisa Valeria Antoni, presente alla riunione. Paolo Marconcini, si ricorderà, oggi è presidente dell’azienda locale Geofor spa che gestisce l’inceneritore di Ospedaletto, ma è stato a lungo sindaco di Pontedera.
A confronto, il neosindaco livornese non poteva non presentarsi con in tasca il no ai carrozzoni, quelle grandi opere della politica sempre addidate dal M5S come luoghi di intrighi e di sperperi. Dopo le parole di Nogarin “si sparge il panico in sala”, racconta ancora Valeria Antoni. Intanto però il direttore di Ato Costa Franco Borchi, è pronto ad annunciare all’assemblea plenaria del prossimo 11 luglio, che le manifestazioni di interesse per la gara sono sette.
La ricognizione sui dipendenti delle aziende locali è stata completata e il 31 luglio scadrebbe il termine per il conferimento “delle situazioni economico-patrimoniali alla base delle valutazioni peritali”, da parte delle molte aziende delle quattro Province di Ato. Entro settembre, invece, sarebbe dovuto partire il dialogo competitivo fra le grandi compagini – o singoli soggetti – che hanno fatto le avances a quel 45% di quote del gestore unico che i 102 Comuni dovrebbero vendere.
Ma tutto l’impianto della gara, come dell’esistenza stessa di Ato, è appeso al filo di un’ormai lunga serie di rinvii e di proroghe e lo spettro oggi è il commissariamento da parte della Regione Toscana. Una possibilità – o un pericolo a seconda dei punti di vista – al quale la dirigenza e gli uffici legali dell’Autorità dei rifiuti, hanno mostrato sempre attenzione.
L’anticipo al 26 giugno della due diligence, una fase esplorativa della gara, è stato richiesto dalla Regione per “salvaguardare l’eventuale esercizio dei poteri sostitutivi regionali, di cui alla legge regionale toscana 37/2011”.
Quindi, ancora una volta, il cronoprogramma redatto dal direttore Borchi s’inceppa. Il piano interprovinciale dei rifiuti, nel frattempo è naufragato nello scioglimento dei Consigli provinciali e l’ulteriore aggiornamento del vecchio piano straordinario – che avrebbe dovuto essere varata dal direttivo e poi approvato dall’assemblea – sembra non poter reggere il colpo di altri attacchi.
Il 12 luglio intanto è in programma il primo sciopero dei lavoratori addetti alla gestione dei rifiuti. All’Ersu di Pietrasanta, la protesta riguarda i 36 colleghi a tempo determinato che non potranno essere assunti da Reti Ambiente, ma in tutto il settore dell’igiene ambientale l’estate è una stagione sempre molto calda. E lo sarà, specie alla luce dei nuovi scenari.

Daniela Francesconi